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di Massimo Marengo *
Dopo questo turno di campionato, che lascia il nostro Torello ancora penultimo e con le speranze di salvezza che via via si riducono, l’esercizio...
"di Massimo Marengo *
"Dopo questo turno di campionato, che lascia il nostro Torello ancora penultimo e con le speranze di salvezza che via via si riducono, l’esercizio dell’ottimismo diventa difficile e complicato come l’incamminarsi su di una strada tortuosa ed accidentata. Ma piangersi addosso non serve a nulla, come non serve il cilicio e come non servono penitenze, mettersi in ginocchio ed altre cose simili. La dose residua di ottimismo deve arrivare a tutti noi dal lavoro di mister Camolese e dall’applicazione che, seppur per un breve tratto, hanno dimostrato i giocatori in quel di Palermo tra sfighe ed errori assortiti. E poi ne dobbiamo attingere ancora dai risultati della giornata: nei fatti per la nostra povera classifica nulla è cambiato e le nostre possibilità di salvezza – che non sono speranze ma, appunto, possibilità – sono teoricamente quelle di quindici giorni or sono. Il confine tra speranza e possibilità sta, secondo il mio modestissimo ed opinabile parere, nel morale e nella voglia che tutti noi – giocatori e tifosi – dobbiamo costruire in questi otto spareggi che ci restano. Se non abbiamo la speranza, anche la possibilità si annulla e diventa mera probabilità: quindi una pura e semplice variabile matematica. Ma se c’è la speranza tutto è possibile; c’è anche la voglia e le mere probabilità aumentano. Per mettere questa teoria in pratica pura, occorre abnegazione negli allenamenti, disponibilità massima dei giocatori e la grande mano del miglior mister che in questo momento possiamo avere. Non c’è nessuno meglio del nostro piccolo Napoleone in questo momento. Non c’è persona e trainer migliore per trasformare un gruppo di ragazzi in grande difficoltà fisica e tattica, in un’armata dedita ad una missione difficilissima: portare il Toro alla permanenza nella massima serie. L’ottimismo deve arrivarci da questo: dalla fiducia nel lavoro di Camolese. Non voltiamoci indietro. Non cediamo al lugubre esercizio delle recriminazioni: è perdita di tempo allo stato puro. Non fermiamoci a dire: “doveva arrivare prima”. Lo sappiamo già tutti: forse lo ha compreso lo stesso Cairo che è il primo a rimetterci di tasca sua, se le cose dovessero andare male. Dobbiamo andare spediti e guardare avanti. La via della salvezza è quella che prosegue nel segno del motto “avanti con coraggio”. Con una vittoria, tutto può mettersi nel giusto verso per noi.
"Ciao a tutti e Forza Toro. E ricordate: l’ottimismo aiuta sempre. Porta bene e non costa nulla. E ci deve portare tutti allo stadio, sabato pomeriggio.
"* presidente Toro Club Alba "G. Ferrini"
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