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Banda Balletti

Banda Balletti - immagine 1
di Marco Peroni
Redazione Toro News

Durante il “miracolo” economico, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sulla scena italiana si erano affacciati dei giovani nuovi, diversi dagli adulti per consumi culturali (musica, cinema, letteratura, abbigliamento) e costumi sessuali: la modernizzazione aveva liberato ansie di modernità inaudite, che i ragazzi inalavano lanciando la Lambretta sulle statali o ficcando la testa nel Juke Box. L’Italia istituzionale e religiosa, i gruppi sociali più conservatori presero queste nuove abitudini come una minaccia all’ordine costituito (e lo erano, peraltro: tutti questi nuovi stimoli avrebbero avuto alla fine degli anni Sessanta anche un chiaro risvolto politico) e reagirono a modo loro.Nel 1961 alcune prefetture organizzarono l’Operazione Antibacio, che avrebbe portato all’arresto di alcune coppie di giovani colpevoli di essersi baciate in pubblico, nelle piazze, nei bar, nelle sale dei cinema. Ancor più divertente fu una circolare del Sant’Uffizio, che nello stesso anno se la prendeva addirittura con il ballo. Diceva esattamente così:“Il confessore deve esortare il penitente ad astenersene del tutto, poiché pericoloso per lo spirito cristiano e il gusto della pietà, e occasione di peccati contro la purezza come cattivi pensieri, desideri, toccamenti e anche peccati mortali”…Ora, senza arrivare a certi eccessi di moralismo che ci siamo fortunatamente lasciati alle spalle, volevo chiedere pubblicamente ai giocatori del Toro se possono fare qualcosa per evitarci lo squallore dei balletti avversari sotto la Maratona. Non penso debbano arrivare addirittura a un calcio nel culo – non ce lo possiamo permettere – ma a un più sano ed efficace atteggiamento intimidatorio.Non è tanto il veder sculettare uomini uno di fronte all’altro che ci ha fatto incavolare (siamo una tifoseria democratica e di ampie vedute, non pit-bull con la sciarpa), quanto il fatto che a danzettare sotto il nostro fortino siano stati giocatori:

a)    di un petroliere che non gioca ad armi pari (voglio il tetto salariale!)b)    di una squadra che – se il fisco fosse uguale per tutti – dovrebbe essere in serie B.

Se si deve perdere, si perda. Ma senza farci prendere per i fondelli, che fino a prova contraria non siamo ancora diventati carne da Play Station.Prima di chiudere, volevo complimentarmi con l’arbitro Farina perché in quell’occasione - contro l'Inter - ha dimostrato una certa personalità. Che non fosse così scontato, lo si è capito la domenica successiva.Forza ragazzi, fatevi valere. Abbiamo grande fiducia in voi: ma se la prossima volta si deve finire in nove con Ventola in porta, almeno legnate e lasciate perdere parolacce e trapette. Un abbraccio a tutti, Marco