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Bastardi senza gloria

Redazione Toro News
di Steve Della Casa

'Bastardi senza gloria' è il film più bello di Quentin Tarantino. Un gruppo di disperati cacciatori di nazisti che non si fermano di fronte a niente e vogliono lo scalpo delle loro vittime. Persino la possibilità di far finire anzitempo la seconda guerra mondiale, uccidendo tutti i gerarchi in un solo colpo e realizzando almeno al cinema quello che è stato il desiderio di milioni e milioni di persone. Un film cazzuto, teso, senza un attimo di respiro. Un film che riprende nello spunto un piccolo misconosciuto capolavoro del cinema popolare italiano, "Quel maledetto treno blindato" del grande Enzo g. Castellari.

I nostri bastardi senza gloria sono Garofalo, Bianchi, Sereni, Barusso, Petrachi  e Colantuono. Perché? Ma perché anche loro combattono dietro le linee e senza uno straccio di ufficialità. Basta vedere le pagelle sui giornali, che spesso li danno per insufficienti anche quando vincono. Ma basta a volte vedere anche i post dei nostri tifosi che commentano le dirette via web.  I nostri bastardi senza gloria sembrano tutti incapaci, fiacchi, immeritevoli di vestire la maglia granata. Però quando è il momento affondano il colpo e prendono lo scalpo all’avversario (e tutti quelli che hanno espresso critiche scompaiono misteriosamente). Il portiere della Reggina ne sa qualcosa: sbaglia, e loro lo puniscono. A Volte sprecano, a volte sbagliano, a volte sembrano poco reattivi: ma la zampata non manca mai. Poi c’è qualcuno, anche tra la nostre file, che dice che vinciamo per fortuna. Questa sembra proprio una bestemmia: il Toro fortunato? Con tutti i crediti che abbiamo, da sessant’anni a questa parte? Ma non scherziamo, per favore. E prepariamoci per qualche nuovo scalpo. Quello del portiere iuventino che qualche anno fa esibì la maglietta “toro in b” ce l’hanno già consegnata. Il prossimo anno voglio quella di Chiellini, che esaltava da gorilla dopo un goal in fuorigioco che ci costò un derby ormai finito. Anche contro il Napoli si batteva il petto,e quanto ho goduto quando li hanno infilati a ripetizione. Il tempo è maturo: il prossimo anno possiamo avere il loro scalpo e realizzare il sogno di generazioni di veri tifosi granata.