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Belli, dannati e… Immortali
Da oggi in tutte le librerie e sugli store online potremo acquistare “Eravamo immortali”, il nuovo romanzo di Marco Cassardo (Mondadori Editore, pag. 444, Euro 20, ebook 10,99).
Cassardo, lo ricordiamo per i più giovani, è l’autore di “Belli e dannati” (1998, 2003), considerato la Bibbia dei tifosi del Toro.
Il romanzo è molto atteso in tutto l’ambiente editoriale, non a caso è stato prescelto dalla più importante casa editrice italiana e già se ne parla come di un libro capace di fare breccia presso il grande pubblico e di competere per i più importanti premi letterari del panorama nazionale.
Sicuramente farà breccia tra i tifosi granata. Al cuor non si comanda e Cassardo non ha potuto fare a meno di parlare di Toro anche nel suo nuovo lavoro.
“Eravamo immortali” è la storia di un’amicizia lunga 60 anni. Stefano e Nando, i due amici immortali di questo romanzo, sono divisi dalla fede politica ma sono accomunati da due grandi passioni: la bicicletta e il Toro. Attraversano più di mezzo secolo della nostra storia e come eroi omerici si muovono sotto le mura di Troia che sono di volta in volta la ritirata di Russia del 1943, le lotte operaie alla Fiat, la battaglia per un nuovo benessere, la rivolta delle generazioni più giovani. Stefano e Nando si battono, nel bene e nel male, per un’idea di mondo che cresce insieme a loro, ai loro amori, alle loro famiglie, ma senza mai dimenticare l’amicizia che li lega.
Si entra in questa storia e da subito si comincia a correre, e ci si ritrova a ogni svolta narrativa con l’ansia di sapere quale sarà la strada, quale sarà la via che chiama a partecipare, a sapere, a commuoverci.
E poi, appunto, il Toro. Non ci piace “spoilerare”, ma ecco, tra i diversi passaggi color granata, un piccolo assaggio: “…. Steu se ne stava immobile dalla parte opposta della scalinata, la testa bassa, non voleva guardare, voleva conservare negli occhi l’immagine del contrasto tra prato verde e maglie granata, l’idea di bellezza di una generazione. Gli autocarri partirono, lentissimi, tra lanci di fiori e preghiere. Steu si guardò intorno, lo impressionarono i bambini in ginocchio, gli occhi macerati di chi gli stava attorno. Rose e garofani piovevano sul corteo funebre dai balconi, dai tetti, dalla gente assiepata ai lati della strada, dai cornicioni dei palazzi. Erano passati soltanto quattro anni dalla liberazione, sembrava un secolo. Steu era arrivato a Porta Nuova verso mezzogiorno. Corone ovunque, corone così grandi che avevano costretto i fiorai a lavorare sul marciapiede, troppo piccole le loro botteghe per contenerle, la pioggerella primaverile lucidava le foglie.
I ragazzi, tutti i ragazzi della città, erano bianchi e silenziosi, come se camminassero in punta di piedi per non disturbare. Si fermavano davanti alle vetrine dove erano esposte le fotografie dei campioni, si segnavano, ripartivano guardinghi…”
Insomma, un libro importante, un romanzo imperdibile per tutti colori che amano la vera letteratura e hanno il cuore granata. Complimenti a Marco, amico e collaboratore di Toronews.
Per chi volesse assistere alla presentazione torinese, l’appuntamento è per il 3 ottobre alle ore 21 presso il Circolo dei Lettori di via Bogino 9.
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