Un’altra partita fotocopia del Torino di quest’anno.
mondo granata
Belli e Imbranati
L’inizio pare buono, anzi di volta in volta si migliora sempre, si creano occasioni, c’è un errore arbitrale, si concretizza meno di quanto si produce poi sul più bello si subisce un gollonzo e la luce poco a poco diventa sempre più debole, salvo riaccendersi quando andiamo sotto di due reti.
Non oso pensare a cosa sarebbe successo se Caserta alla prima giornata avesse segnato invece di prendere la traversa.
La classifica piange, abbiamo incontrato le tre capolista senza mai sfigurare troppo però non abbiamo raccolto punti, anzi abbiamo sempre perso con due reti di scarto.
Cosa sarebbe successo se invece di affrontarle alla pari avessimo fatto un bel catenaccio e cercato la fortuna in contropiede? La controprova non esiste ed è inutile cercarla. Penso che se GDB ha in mente di far giocare sempre il Torino in questa maniera non abbia sbagliato a insistere sul suo modulo e le sue varianti minime, una squadra deve avere la propria identità e affinare i propri automatismi, in questo calcio organizzato non c’è più posto per l’improvvisazione.
Ora bisogna vedere se questo è il modulo più adatto ai giocatori in rosa, o meglio i moduli più adatti ai giocatori perché il Torino parte sempre da una difesa a quattro, a meta campo quando si gioca a tre vengono schierati poi tre giocatori offensivi, mentre quando si gioca a due questi vengono accompagnati o da due esterni e due punte o da tre mezze punte e una punta centrale.
La rosa del Torino però è scarsa in quanto a forza fisica a meta campo, il solo Zanetti ha un certo urto sugli avversari, gli altri tendono a recuperare palloni più con l’astuzia e l’applicazione tattica che non con la forza. Così com’è strutturato il Toro non può aspettare gli avversari, deve cercare di fare la partita sfruttando al meglio le risorse che ha per cercare di colpire i punti deboli avversari, però d’altra parte il Toro non ha neanche la struttura per poter imporre il proprio gioco contro la maggioranza delle squadre di serie A o meglio per fare questo abbisogna che tutti i giocatori siano al meglio della forma e tanti non lo sono per gli infortuni dai quali stanno recuperando.
In difesa la bravura e l’esperienza di Natali sono qualità che non si possono concedere troppo facilmente, dietro di lui Pratali sembra essere il compagno che meglio lo può affiancare, Di Loreto non sta confermando quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione così che Ogbonna potrà diventare il primo cambio se arricchirà il suo bagaglio di esperienza.
Sulle fasce Diana ha qualità anche se non la propone con quantità, a sinistra Pisano e Rubin alternano prestazioni buone ad altre incerte mentre Colombo pare inadeguato alla massima serie probabilmente più per motivi caratteriali che tecnico tattici.
In mezzo al campo si pensava che Dzemaili potesse prendere velocemente il posto di Corini, ma lo stop forzato della scorsa stagione probabilmente ne rallenterà la tempistica, Zanetti Saumel e Barone hanno tutti e tre caratteristiche diverse, Saumel è il più completo dal momento che Zanetti tecnicamente concede qualcosa mentre Barone concede qualcosa come incontrista.
In conclusione il reparto sembra sufficientemente attrezzato anche se con poca vigoria fisica, ma il centrocampo dell’Udinese, tanto per fare un paragone recente, non è che sia formato da boscaioli danesi o guerrieri maliani eppure funziona che è una meraviglia.
In attacco l’unico che abbia tecnica, tattica e visione della porta sopra la media è il nuovo acquisto Amoruso mentre a tutti gli altri mancano una o più qualità, anche qui i mix possono essere molto validi ed efficaci a patto che se gli attaccanti sono tre o segnano più degli altri o ripiegano a dare una mano in fase difensiva o meglio ancora facciano entrambe le cose…ma qui siamo nel fantacalcio.
Come fantacalcio è la sostituzione del mister come da molti lettori auspicato nel forum e nei commenti agli articoli di Toro News anche perché sulla piazza non c’è niente di interessante visto che Camolese a parte tutti i migliori sono accasati.
In conclusione parafrasando un celebre e bel libro di Marco Cassardo “Belli e Dannati” si può definire il Toro delle prime sei giornate come “Belli e imbranati”, io comunque rimango fiducioso per il prosieguo del campionato, anzi penso che a fine mese possa andare in onda un film famoso di Dino Risi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA