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Bianchi, umile e determinato

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di Paolo Morelli e Alessandro Salvatico Dai palloni lanciati in curva ad agosto, alla panchina di inizio inverno, ai gol di primavera. Questo è il percorso di Rolando Bianchi in granata. In conferenza stampa si presenta un ragazzo umile e...
Redazione Toro News

Paolo Morelli e Alessandro Salvatico

Dai palloni lanciati in curva ad agosto, alla panchina di inizio inverno, ai gol di primavera. Questo è il percorso di Rolando Bianchi in granata. In conferenza stampa si presenta un ragazzo umile e volenteroso, convinto di dover lavorare ancora molto per centrare gli obiettivi. L'ultima volta a Firenze, in coppa Italia, il suo gol valse la vittoria e il passaggio del turno. «Ripetermi significherebbe molto per il morale e la classifica - commenta Bianchi -. I viola giocano un calcio fantastico e dovremo mettere in campo tutta la nostra concentrazione per fare punti». Si propone un'interessante sfida fra Bianchi e Gilardino, ma l'attaccante granata rifiuta il paragone. «Lui è il più forte attaccante italiano - spiega -, è giovane e ha delle doti straordinarie. Spero di arrivare ai suoi livelli, ma devo ancora dimostrare tanto mentre lui ha già dimostrato». Il Toro si giocherà la salvezza, la Fiorentina corre per la Champions. «Loro andranno in Champions comunque, perché se non facessero punti con noi, li farebbero nella partita successiva - spiega -. Noi invece se vogliamo salvarci dobbiamo vincere anche contro le grandi squadre».Nelle ultime tre gare casalinghe, Bianchi ha sempre segnato, merito anche dello schieramento più offensivo che lo valorizza. Cosa non vista a Milano. «Sì, ma a Milano non puoi andare tanto offensivo - obietta il giocatore - perché ti trovi davanti giocatori di livello altissimo. Non so come vorrà giocare il mister domenica, ma sicuramente in due davanti si fa meno fatica e si creano più opportunità. Stellone ha grandi doti, tiene bene palla e sa metterti in condizione di segnare». Ma all'attaccante granata andrebbe bene anche giocare da solo. La sfida con la Fiorentina porta alla mente la gara di andata, con la disfatta interna e la cacciata di De Biasi. Bianchi ribadisce la necessità di essere concentrati al 100%, elogia Jovetic («contro la Roma ha fatto una grande partita») e spiega che sì, la grande sfida salvezza sarà col Bologna, ma anche che «se vinciamo col Bologna e perdiamo tutte le altre andiamo in serie B».Foschi ha detto, commentando l'acquisto di Pazzini da parte della Sampdoria, che il Toro non ne avrebbe ha bisogno perché ha già Bianchi. «Mi fa piacere la considerazione del direttore sportivo - commenta  l'attaccante -, spero di diventare un grande giocatore e ricambiare tutta questa fiducia». Bianchi è determinato, la condizione fisica ritrovata - come spiega - lo fa star bene mentalmente. Un commento anche agli elogi di Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta: «Se sono arrivato ad ottenere qualcosa è perché ho avuto grande determinazione. Ancora qualche anno fa non avrei mai pensato di arrivare in serie A. Ringrazio il mister Favini e gli altri allenatori del settore giovanile dell'Atalanta». La chiusura della conferenza stampa spetta alla ricorrenza del 4 maggio, una cosa nuova per Rolando Bianchi. «Sarà bello - dice - vedere il popolo granata riunito in una ricorrenza così, che ricorda l'appartenenza di questa squadra ad un qualcosa di davvero importante».