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Buongiorno Toro, chissà se Umberto Saba, che tanto  amava la Triestina, avrebbe mai immaginato di vederla giocare in uno stadio semi deserto, con una tribuna interamente occupata da tifosi finti. Un unico grande striscione, infatti, doveva...
Redazione Toro News

Buongiorno Toro, chissà se Umberto Saba, che tanto  amava la Triestina, avrebbe mai immaginato di vederla giocare in uno stadio semi deserto, con una tribuna interamente occupata da tifosi finti. Un unico grande striscione, infatti, doveva rappresentare virtualmente una tifoseria che, nella realtà non c'era. Io, nel mio piccolo, trovo questa soluzione piuttosto triste. Non tanto in sé, visto che al limite può essere vista come espressione dell'italica capacità di adattarsi, quanto per ciò che rappresenta: un calcio che sta soccombendo di fronte agli spezzatini, al sabato pomeriggio, alle pay tv imperanti. E pensare che Triestina-Toro è una partita che mi fa tornare alla mente sfide in bianco e nero, di quando il calcio era ruggente e i servizi erano dei veri e propri cortometraggi con tanto di accompagnamento musicale, trasmessi al cinema durante il cinegiornale. Mi fa pensare agli Invincibili. Ti ricordi, Toro, di quando le maglie erano di cotone, i palloni di cuoio marrone e le scarpe dovevi cospargerle di grasso per farle durare di più? Ah, e ovviamente i tacchetti erano di ferro, non di plastica. Io queste cose ho potuto solo immaginarle, anche se non è stato facile, con un silenzio irreale squarciato dalle urla degli allenatori: a volte era possibile sentire le loro imprecazioni. Il freddo tagliava le gambe lunedì sera, e forse anche per questo il primo tempo ha offerto poco spettacolo e gioco continuamente interrotto. Invece nella ripresa l'ingresso di Pellicori, ma soprattutto di Gasbarroni, ha dato quella spinta in avanti che è servita a renderci più autorevoli. Un applauso a Sgrigna, che con il quinto gol personale, tra l'altro di pregevole fattura, si conferma il vice-Bianchi quanto a reti segnate, ed uno alla difesa tutta, che con tenacia, mestiere e senza paura di buttare la palla in tribuna all'occorrenza, ci ha permesso di mettere in salvo la vittoria. Queste vittorie, Toro, sono da grande squadra, perché ottenute soffrendo, in trasferta, magari senza essere belli ma molto concreti. E intanto siamo a otto partite utili consecutive. >Un grazie infine ai tifosi, quelli sì, veri e calorosi, che non hanno mai fatto mancare il loro apporto ai ragazzi: si sono sentiti dei Forza Vecchio Cuore Granata da brividi. Buona giornata Toro e ricorda: nel dubbio, tira in porta.