mondo granata

Buon compleanno, Istantanee!

Redazione Toro News
di Mauro Saglietti

Consentitemi un po’ di autoreferenzialità, anche se il momento non è dei più adatti per festeggiare.Ho sperato a lungo che questa ricorrenza coincidesse con un momento felice per il nostro Toro.Mai fiducia fu peggio riposta.Ma tant’è. Dimentichiamoci del pallone che rotola per un paio di minuti e facciamo un brindisi tutti insieme.Sì, perché come avrete ormai capito, la rubrica “Istantanee” oggi compie gli anni. Quella che state leggendo è infatti la puntata numero cento.Sono molto orgoglioso di questo piccolo traguardo e volevo condividere questo momento con voi, per lasciarvi un piccolo regalo, tra poche righe.Sempre che sia gradito ovvio.

Tutto è cominciato nel gennaio del 2007, quando in squadra c’erano ancora Brevi, Ardito e Muzzi e il Torello, tanto per cambiare, arrancava.Avevo da poco pubblicato il mio libercolo e, da cosa nasce cosa, la rubrica Istantanee vide la luce, pochi giorni dopo quella di Marco Peroni.Da allora siamo stati insieme per quasi due anni, condividendo (molte) amarezza e (poche) gioie.Del resto non è una novità.Lo scopo della rubrica, nei miei intenti, era quello di creare uno spazio dove “isolarsi”, dove chiudere il mondo alle spalle per stare insieme agli amici, ai ricordi, alle emozioni che ci è sempre più difficile esprimere.Che dire, amici. Spero di esserci riuscito lungo tutto questo tempo.

 

Molti di voi mi hanno chiesto come nascono questi racconti, il tempo che dedico allo scrivere, se io segua un canovaccio ben preciso o se mi lasci guidare dall’ispirazione.Bene, diciamola tutta.Cominciamo dalla fine.E’ la notte tra giovedì e venerdì.Notte fonda, proprio fonda credetemi. Come ora.Sto scrivendo le battute finali di un racconto.Che ora è? Dannazione, domani come faccio?Ora dovrò rileggere, ricorreggere e impaginare… ma non posso mica lasciare perdere!Dai, forza ancora uno sforzo… no, questa parte non va bene… E poi tutto finisce e ti ritrovi senza energie, sapendo che le ore da dormire non saranno molte.Con la convinzione inesorabile di avere, tutte le volte, combinato una castroneria.

Solitamente, essendo assorbito abbastanza dalla scrittura durante tutta la settimana, il sabato e la domenica sono giorni in cui cerco di non pensare alla prossima puntata.Penso al Toro, sai che gran sollievo.Il lunedì in pausa pranzo comincio a rimuginare tra le possibili tracce.Così, anche a seconda dell’umore (solitamente nero dopo la solita abituale sconfitta), cerco di capire quale possa essere l’argomento.Da lì in avanti sono cavoli acidissimi, per le mie serate e a volte per le pause pranzo saltate.

 

Scrivo “a macchia di leopardo”, cioè non dall’inizio alla fine.Comincio di solito con una frase che mi viene in mente, con un passaggio, con una sensazione.Poi magari scrivo il finale, anche se so che dovrò riscriverlo.Col passare dei giorni, il racconto si forma come un puzzle al quale mancano sempre troppe tessere, sino al photofinish del giovedì notte.Fesso? Peggio, ragazzi, molto peggio!

 

La cosa che più mi affascina (e credo sia sintomo dia una profonda turba mentale mai curata) è essere “assorbito” dalle vicende che scrivo, quasi entrassi in una bolla, in un universo parallelo che si sta costruendo, ed esplorassi questi mondi accompagnato dai personaggi.Alle volte quando entro in queste “bolle” non ho ancora idea di come andrà a finire la vicenda e sono arci-stra-super-mega-iper convinto che alle volte le storie si scrivano da sole, senza il mio aiuto.Oppure che sia qualche personaggio, come la Moonray di Desperado, a prenderti per mano e portarti a destinazione).

Ma “Istantanee” non sarebbe nulla senza i suoi lettori, questo sia ben chiaro.Il venerdì è il giorno delle sensazioni incredibili, che non conoscevo prima di questi due anni.Ti svegli e la prima cosa che fai è accendere il pc per vedere se è tutto ok.Sarà tutto a posto, vero? Non ci saranno stati problemi…?Poi vedi il tuo pezzo lì, col mondo che dorme ancora, ed è una gioia grandissima (che non riesco a dissimulare).- Ma qualcuno leggerà mai? - mi chiedo talvolta  - Ci sarà qualche anima spersa che ha voglia di perdere cinque minuti della propria vita per leggere quello che ho scritto? Interesserà mai a qualcuno questa cosa? Anche se il Toro ha perso?I riscontri sono la cosa più bella, i commenti, le molte telefonate, le mail (cerco di fare del mio meglio, anche se non sempre riesco a rispondere con tempismo), sono l’autentico ossigeno che mi fa pensare al prossimo articolo.Grazie a “Istantanee” inoltre, ho potuto inoltre riallacciare vecchie amicizie, riabbracciare persone che non vedevo da vent’anni, incontrare nuovi amici granata…Quindi sono io a ringraziare voi, amici, per aver portato pazienza, talvolta per aver avuto fiducia.Scrivere è diventata una parte importante della mia vita, non mi vergogno affatto a dirlo.

Voglio ringraziare l’Editore per avermi offerto questa “balconata”, i vari direttori che si sono succeduti durante questo periodo, in particolare Alberto Leproni e Federico Floris, inoltre Alessandro Salvatico, i compagni di avventura Marco Peroni, Guido de Luca, Silvia Lachello, Stefano Brugnoli, Ermanno Eandi e Guido Regis (Fabiola, ciao anche se non c’è mai stata occasione per parlare). Un grazie grande va anche al mitico Dottor Puzzetto e al suo infaticabile Segretario.Un saluto va inoltre al caro amico Michele Ferrero, sempre generoso nei suoi giudizi e prodigo di sagge spiegazioni tecnico calcistiche e al caro amico Angelo, di Torcida Granata.Inoltre un grazie di cuore a tutti gli scrittori che hanno impreziosito la rubrica in “Istantanee Estate”, durante le settimane estive durante le quali la solita rubrica va in vacanza.Mi riferisco a Carlo e Massimo Ellena, Gianpiero Sabella, Marco Ravera Ajra, Francesco Cuzzi (e il figlio Marco, critico prezioso e puntuale), l’amico Alberto Lovisolo e la collega di penna Silvia Lachello).Spero di non aver dimenticato nessuno, perdonatemi nel caso.Il mio grazie più grande, comunque, va a tutti voi, Fratelli granata, che state leggendo.

 

E se poi volete trovare un colpevole per l’esistenza della rubrica, allora rivolgetevi al Comune di Venaria.Senza le code chilometriche degli ultimi anni non sarei potuto rimanere incolonnato per ore, ore e ancora ore in macchina, con molto, moltissimo tempo a disposizione per pensare e ripensare alle trame e ai personaggi dei possibili racconti.Quindi ben difficilmente questa rubrica sarebbe potuta essere tale.

 

Bando alle ciance, eccoci al piccolo regalo.Sempre che di regalo si possa parlare, per qualcuno potrà essere un’autentica maledizione.E’ una sorta di indice della rubrica Istantanee, un catalogo con i link ai vari racconti (o articoli che siano) ed un brevissimo commento, nel caso qualcuno avesse piacere di rivedere un vecchio racconto. O ancora qualora qualcuno volesse portare a termine un pezzo che non ha finito, vinto dalla lunghezza del papiro.

 

Ho diviso così di seguito l’indice:

Sezione “Racconti”La maggioranza, sono ambientati attorno all’universo Toro.Non lo nascondo, è la parte alla quale sono più legato.Sono in ordine alfabetico. Faccio un’eccezione per l’articolo su Richard Wright, che ho inserito qui anziché nella sezione “Varie-Presente”

Sezione “Toro-Toro” Articoli che partono da un episodio (campionato, partita, trasferta) e sviluppano la loro vicenda. Li ho sistemati in ordine cronologico (non di pubblicazione, ma di avvenimenti – una piccola storia del Toro degli ultimi 30 anni).

Sezione “Varie-Presente”. Raramente parlo del presente, anche perché non avrei ricette che possano risultare credibili ogni settimana. Qui troverete sfoghi, incitamenti ai giocatori e tanto altro, compresi articoli che vanno a ricercare l’universo Toro in personaggi lontani da esso.

Sezione “Istantanee Estate”Sono i racconti di altri autori che hanno trovato spazio durante le due estati trascorse insieme.

Bene, vi lascio con un po’ di cose da leggere, sempre che ne abbiate voglia.La rubrica va in vacanza fino all’anno nuovo. Ci rivedremo Venerdì 9 gennaio.

Stavo pensando… 100 puntate…Magari qualcuno più furbo (e bravo) di me ci camperebbe 100 anni…Forse sono un fesso, ma va bene così...

Ciao amici, i miei migliori auguri granata a tutti voi!Che sia un Natale sereno, nei limiti del possibile.Mauro

 

SEZIONE RACCONTI

L’albatross lassùL’improvvisa scomparsa di Richard Wright dei Pink Floyd è stata accolta dall’indifferenza dei principali media. Nessuno lo aveva ringraziato per la meravigliosa colonna sonora della nostra gioventù. Ci ho provato.

Un altro tempo, un’altra vitaNel caso non si fosse ancora capito, i racconti che prevedono la possibilità di uscire dalla storia tracciata, con vie di fuga ad un destino tragico e segnato, mi piacciono molto.Questo racconto parla della sera del 15 ottobre 1967 e di come un gesto disperato di amore possa davvero creare un’altra vita e un altro tempo da vivere insieme.

Anche Pulici andrà viaLa storia di un misterioso bambino e di una fatale profezia, nell’estate del 1982.O se preferite, la riflessione sulle cose belle che passano.

I bambini che gridavano TO-RO!Un ricordo di quando eravamo piccolini e avevamo vinto lo scudetto.Che gioia, che fortuna aver vissuto quei momenti. Che benzina per la nostra vita!

Il bivioMi piace giocare. Questa è una storia a bivi, ovvero, siete voi a dover scegliere la strada, decisione per decisione. E naturalmente deciderete anche le sorti granata…

Caccia al TesORO!Altra trilogia, basata sugli indovinelli a sfondo granata.Un gruppo di giovani amici, un vecchio riccastro, il suo giardiniere, e la ricerca di un tesoro. Sono molto legato anche a questo racconto-gioco, ispirato probabilmente dalle letture giovanili del “Giallo per ragazzi”.

Prima puntata:

Seconda puntata:

Terza puntata:

Ce la faremo mai?Essere granata implica sacrifici e soddisfazioni scarse. Ce la faremo mai? Quante volte ce lo siamo chiesti? Un momento di sconforto prima di una curva, in mezzo al traffico di tutti i giorni e alle persone di sempre.

Cerchi nel granoEsistono gobbi nello spazio? Oppure l’universo non presenta tracce di questa infezione?Che cosa sono le misteriose scritte nel grano che, viste da una certa altezza, inneggiano a Magath e Riedle? L’antijuventinità come linguaggio universale di fratellanza con le genti dello spazio.

Cento anni fa…è un ricordo di mia nonna. Una nonna Ultras. Ciao, lassù!

Conte RossoChe fine ha fatto il Pullman che portava in giro per l’Italia il Grande Torino?E che cos’è la sagoma scura di cui tutti i bambini hanno paura, nei sotterranei di quel luogo pieno di sofferenze? Esiste qualcuno che ci porterà in un luogo felice, dove le cose belle non ci sfuggano dalle mani?

Corri, numero undici!Sono molto orgoglioso di questo racconto, che nel luglio 2007 ha vinto il Premio Nazionale Giovanni Graglia, all’interno del festival su Pirandello. Una maglia del Toro che fa da filo conduttore alle storie d’amore che non vogliono morire.E una canzone, una splendida canzone che con le sue note fornisce la spiegazione al mistero.

DesperadoAlle volte le storie si scrivono da sole. Talvolta sono i suoi personaggi a prenderti per mano e a portarti dove vogliono loro.In questo caso è stata la piccola Moonray a farlo.Prendetevi tempo, se volete leggerla, casomai stampatela.E’ divisa in due parti, forse è il racconto al quale sono più legato.Desperado (parte prima)

Desperado (parte seconda)

Dieci piccoli gobbettiIspirato a “Dieci piccoli Indiani” di Agatha Christie, parla di dieci gobbi più o meno noti che vengono attirati su di un isola deserta. Uno ad uno cominciano a morire, fino a che… chi potrà mai essere il colpevole?

La comparsaHo voluto cimentarmi con una piccola sceneggiatura ambientata negli anni ’80, senza dialoghi, soltanto immagini che hanno inizio all’uscita dello stadio, incalzati dalla colonna sonora.Amore, Toro e tradimento. E il cinema come metafora della vita.

L’estate sta finendoL’eterno fascino dell’amicizia tra adolescenti, mentre le giornate estive sfuggono irripetibili. Un nascondiglio nel bosco, un cattivo veramente cattivo, un derby vinto in coppa Italia e un finale che fa giustizia.

Un fagottino tutto granataQualcuno di voi guarda la serie televisiva Cold Case?Per chi non la conoscesse tratta di omicidi avvenuti nel passato ed ha trame sapienti, scarsa violenza, molto sentimento e un’ottima regia.Mi sono ispirato a questa serie per scrivere questo racconto, che parte dal ritrovamento di uno scheletro nei pressi di Italia ’61. Un viaggio attraverso i cambiamenti di questa città, alla ricerca del fagottino…

La figurina di PaolinoNon lo sapevate? Anche le figurine giocano il loro campionato, ed umiliano quelle gobbe. Ce n’è una poi, particolarmente impestata…

Il film sul ToroUna storia d’altri tempi, di guerra e di amore. Di quando Torino sviluppava cose senza che venissero depredate.La scoperta di una sequenza mai vista, dimenticata per tanti, tanti anni. Quella di un boato nella nebbia…

La fine del viaggioCos’è nei ricordi di un bambino la sagoma di un aereo che, in una serata di festa, sembra veramente quello del Grande Torino? Quella notte in compagnia del nonno ha avuto luogo veramente? La storia di un mondo dove a volte e cose hanno senso e di un amore che aspetta un aereo per spiccare il volo.Inutile negarlo, sono molto legato anche a questo racconto, vincitore del concorso letterario del forum di Toronews nel 2006 e del Concorso di Letteratura granata, organizzato dal Toro Club di Vigone, nel gennaio del 2008.

La finestra sul cortileVi ricordate l’Inno del Toro dello scudetto? Due fratelli malvagi, un borgo a ridosso di una cascina abbandonata e la voglia di suonare quell’inno a volume massimo con le finestre aperte, anche se in pieno inverno.L’ambientazione è la medesima di “Wally la due cavalli”, ovvero Borgo Vittoria.

Il Gigante e il silenzioLa prima Istantanea. Quella su Cucciolo, abbracciato in un derby di coppa Italia finito 2-2, quando nessuno dei due riusciva più a guardare i minuti finali per la tensione.

Il giornalaio di Via GenovaLa storia, basata su un episodio reale di un calciatore generoso e sfortunato e di un anziano venditore di giornali.

GobzillaNon è un vero e proprio racconto di fantascienza, ma è ambientato in un futuro che sa di omologazione, dove tutti battono le mani al potente che ci schiaccia.Quanto possono i nostri valori granata, l’emozione di una canzone, la semplicità dei sentimenti, combattere questo mostro?

La lunga strada per la libertàTutto parte da un palazzo in demolizione. La persona che lo deve abbattere ha vissuto la sua infanzia in quel luogo. Tutto lentamente si trasforma e torna al pomeriggio del 1975, nel quale il Toro vinse 3-2 contro la juve…

Marassi, 1971L’amore ritrovato, il capovolgimento della storia, le seconde opportunità, alla faccia dell’universo, sono temi che mi piace trattare.Amore e Toro vanno a braccetto in questo racconto di sentimenti e musica anni ’70, che ha come sublimazione la notte della Coppa Italia 1971.

Mazzola 2-5-9-3Quando c’è di mezzo un tesoro, tutti si scatenano.Ma se ci si mettono di mezzo alcuni vecchietti novantenni, gli imprevisti sono assicurati.Una storia che ha che fare con un vecchio tram in disuso, sul quale era salito Mazzola.

Messaggi satanici!La storia della musica, dagli anni ‘70 ad oggi, vista attraverso gli occhi di un gruppo di rockstar. La stagione hippy di San Francisco, gli anni ’70 e la crisi degli ’80. Amori mai scordati, tradimenti, amicizia e degli strani messaggi all’interno delle canzoni…!El’ aiam O’bbog.

Un mondo diversoDov’è finito il genitore del protagonista, scomparso molti anni prima in occasione di Torino-Stoccarda? Perché lui è assalito da strani ricordi riguardanti quella sera? E soprattutto, il tiro di Ohlicher… è davvero entrato?

Noi che…Una raccolta delle frasi nelle quali noi granata forse possiamo riconoscerci e sentirci a casa. 

No, they can’tE capitò il finimondo. Un’intervista a Barack Obama nella quale confessa tutto il suo odio per la gobba. Il problema è che molti hanno pensato che fosse vera.

La notte di NantesUn ricordo di un trionfo, dettato dai tempi e dalle parole di un grande che non c’è più.Un omaggio a Ivan Graziani

Notte prima degli esamiRitrovarsi dopo anni, dopo che la gioventù è passata, leggere negli occhi degli altri il proprio cambiamento.Tutta la gioia e l’amarezza della vita nella notte nella quale perdemmo l’innocenza. Quella di Toro-Borussia.

Oggi come allora, Forse mai piùLa storia di una generazione aggrappata con tutte le forze alla propria gioventù, sullo sfondo delle vacanze estive. Una sorta di “L’estate sta finendo” vent’anni più tardi.

Paperinik contro GobbikCe la farà Zio Paperone a sconfiggere col suo Paperopoli, la temibile Gobbonia di Rockerduck, squadra della città di Truzzopoli? Riuscirà Paperinik a dargli una mano? Soprattutto con l’aiuto di un non meglio precisato “eroe mascherato”, guarda caso in arrivo dall’Italia?

I Pink Floyd sotto la Maratona20 anni, una Curva, una ragazza per mano e Comfortably numb.Si poteva essere più felici?

Provaci ancora, SamCome dall’omonimo e famoso film, la storia di un tifoso granata, imbranato e sbeffeggiato, che con la fantasia parla con Bogart, simbolo della sicurezza e dell’uomo cinico ma sensibile. Ce la farà il protagonista a conquistare Ilsa, la bella tifosa, ambita da molti?

Scherzi granataQuanto è bello prendere per i fondelli i gobbi, colpendoli proprio dove più soffrono? Eccovi alcune goliardate, rigorosamente autentiche!

Gli striscioni del MonzaSembra ieri. Una storia di amore, tradimento, amicizia e colpi di scena finale sullo sfondo di una pazza partita, culminata con un’invasione di campo.

Tu, omettoDovessi avere un figlio, gli dedicherei questo. Casomai contraesse la mia stessa malattia granata.

L’ultimo stadioUn libro da scrivere sulla storia del Toro.LA verità da scoprire su tutti i giovani calciatori, che alla vigilia del conflitto 1915-1918, partirono per il fronte e non tornarono più.

L’ultimo urlo di JackForse il pezzo più famoso, o comunque quello che ha avuto più successo. Un cane granata, rapito in una notte di festa. La storia di un’amicizia che parla senza parole…

L’uomo col cilindroCi sono personaggi che attraversano la storia granata senza aver mai calciato il pallone e meriterebbero più gloria di un goleador.Questa è la storia di Manlio Collino e di Fegato Granata.

Vent’anniUn grande amore resta impresso nell’anima e nei luoghi.Se questi luoghi poi sono quelli legati al Toro, allora è stata proprio magia.Il primo racconto breve che ho scritto.

Ventura HighwayUno dei miei preferiti.La storia di un amore senza tempo e confini. Ma è più importante l’amore per il Toro o quello per una donna?

Il viaggio in pullmanRicordi di trasferte avvinazzate con i ragazzi di Lanzo.

La villa dei misteriUna trilogia alla quale sono molto affezionato, per una storia a cavallo tra la realtà e l’onirico.Tre ragazzi che negli anni ’70 entrano in una villa abbandonata di fronte a un lago. Una vita che non sarà mai più la stessa.Un finale decisamente a sorpresa.

Prima puntata: La tripletta di Pulici

Seconda puntata: La Porsche del gobbo

Terza puntata: La resa dei conti

Voglio diventare gobbo!Quante volte abbiamo pensato di essere noi a portare rogna al Toro?La storia di due amici che tifano “contro” il Toro, per farlo vincere.Rimediando un sacco di legnate.

Volti senza nomeIl giorno dello scudetto: le immagini si fermano, ma non su Pulici. Sulle persone che esultavano, finite casualmente per un istante nell’occhio delle telecamere. Una sorta di “Chi l’ha visto?”, che ha avuto risultati contraddittori.

Wally, la due cavalliEsistono macchine buone e macchine cattive. Macchine con un’anima e macchine truzze.Una sorta di Cars granata, con protagoniste le vetture degli anni ’70.Che tifano Toro, tranne l’Alfasud Angeluzzo, la macchina del truzzo.

 

SEZIONE TORO-TORO

Prima comunione!La zampata di Nello Santin contro la Lazio, che ci spianò la strada per lo scudetto.Storia di un giorno poco spirituale nonostante fosse quello della mia Prima Comunione.

Furia, cavallo del westIl fantastico-drammatico campionato 1976-1977, visto dai finestrini di un treno che percorre la nostra esistenza di allora. Non sempre è necessaria l’ultima fermata…

Bast… ia!Uno dei nostri ricordi più amari, in una fredda notte di dicembre di 31 anni fa.Era impossibile perdere in casa e soprattutto realizzare che fosse successo veramente.

Tragedia in un attoBastava un rigore per vincere la Coppa Italia del 1980, e la bottiglia di spumante era già pronta. Ma non venne mai aperta.Uno dei primi drammi giovanili. Ma superammo anche quello.

Angeli nel fangoA partire dal ricordo di una finale di Coppa Italia, l’articolo parla di una delle più strazianti tragedie che abbiamo vissuto, e che molti di noi hanno rimosso.Quella di Alfredino Rampi a Vernicino. Riposa in pace, piccolo.

Il regalo più belloSono nato il 25 maggio. Lo stesso giorno nel quale Magath dell’Amburgo fece gol a Zoff portando così via la Coppa dei Campioni alla gobba.Immaginate quando io possa essere stato triste quel giorno. Inconsolabile.

Quando il mondo si fermaLa rete di Serena al ’90 contro i gobbi, ed il mondo che si ferma una frazione prima della folle gioia.Uno dei momenti più belli della nostra vita.

Il derby delle curveLa storia del derby 1986 con gol di Zaccarelli all’88. Ma più ancora il ricordo di una Curva che faceva paura al mondo, tanto era bella.

Stramaledetta partita!La partita più dannata che io ricordi, quella dove avremmo potuto giocare un anno e avremmo continuato a prendere pali e a fallire occasioni. La storia della nostra occasione buttata al vento contro il Tirol Innsbruck.

Ci penserò domaniL’ultima vittoria a Milano con l’Inter, nel 1988. Il folle senso di coinvolgimento e di appartenenza alla gente granata.

Tenetelo girato!Qualcuno di voi ha conosciuto gente che “porta rogna” al Toro? Io sì. Lo facemmo girare e il Toro fece gol alla Roma. Immediatamente. Leggere per credere. Con una mano sul mouse e l’altra… ehm.

Lecce, 1989Un pomeriggio d’estate freddo come la lama di un coltello. Ed il racconto di un campionato maledetto, ma che vide una delle Curve più belle di sempre.

La cavalcataL’ultimo anno della Maratona, quella con la M maiuscola. Le partite di un campionato di serie B che per noi ne valse dieci di A. Tra Schillaci, gomme, Edwige e l’addio alla nostra Curva.

L’ultima MaratonaIl dettaglio di un episodio dell’articolo precedente. Non fu Toro-Messina, ma un Toro-Monza, amichevole. Quanta malinconia quella sera. E anche dopo.

La testa tra le maniUno aspetta una vittoria per sedici anni... e poco prima sfascia la macchina.E’ tutto vero. La storia della serata più drammatica, quando dalle finestre arrivavano i suoni di una partita che non finiva mai….

The Entertainer (La stangata)Ci sono rare partite nelle quali senti veramente che sta capitando qualcosa di strano, che l’energia che senti dentro, si sublimerà in un qualcosa più grande di te.La notte di Toro-Aberdeen fu una di quelle occasioni.

Quel treno da ReggioAttimi e frammenti dallo spareggio di Reggio Emilia. Un treno che correva verso la notte.

La finale dimenticataToro-Mantova l’ha cancellata. Eppure solo un anno prima avevamo festeggiato nonostante una sconfitta. Un buon bicchiere di birra, con un retrogusto amarognolo.Che si manifestò dopo tre giorni.

Pazza, pazza estate!L’estate del 2005 tra tragicommedia, follia, disperazione e speranza.

La vita è adesso?La magica notte di Toro-Mantova rivissuta attraverso i ricordi ed il filmato che la riproduce.

La paura fa 90°Storia delle reti fatte o (spesso) subite al 90°.Roba da cardiopalma.

 

SEZIONE VARIE-PRESENTE

Torino-juventus 7-0Curiosamente il mio articolo più letto di sempre, forse per il titolo ingannevole.Un viaggio tra i nostri giochi di bimbi anni ’70, tra Subbuteo e Giocagol, quando non eravamo ancora incollati a un video.

Ascolta, si fa seraUna carrellata sul rito della domenica di trenta anni fa. Dai personaggi di “Tutto il calcio minuto per minuto”, a quelli di “90° minuto” e “La Domenica Sportiva”.

Condor e pescioliniOgni tanto le nubi si addensano e corriamo il rischio di ripercorrere strade sbagliate, senza memoria della nostra storia.

E’ derby tutti i giorniScritto pochi giorni prima del famigerato derby del 30 settembre 2007.La rabbia, le speranze e la voglia di rivincita di una tifoseria estranea nella propria terra.

ElettroshockArticolo gemello di quello dell’anno precedente. Anche in questo caso si è perso 1-0. Forse meglio che non scriva più articoli del genere.

Chi vuol essere contestato?Tra gioco e sarcasmo, storia delle nostre perenni contestazioni. Giuste o sbagliate.Purtroppo argomento attuale.

Uno dei nostriIl ricordo di un grande campione, anche se non era un calciatore del Toro. Ciao Clay.

Servi della Goeba?La passione per Elio e le Storie tese, comune a molti fratelli granata.

Prima che sia troppo tardiUno dei miei rari articoli sull’attualità granata. Scritto poco prima dell’esonero di Novellino, immaginando di portare al cinema il presidente Cairo per mostrargli le immagini della nostra retrocessione.Poi, grazie al cielo, non avvenuta.

Altro che Vieri!Considerazioni al termine dello scorso campionato sulla campagna acquisti ventura e sul granatismo in disfacimento.

Osservatorio stranomicoConsiderazioni sarcastiche e ironiche sulle scelte dell’Osservatorio del Vicinale, che vieta trasferte a tifoserie mai entrate in contatto fisico. Ad esempio, partita a rischio: Barcellona-Piobesi!

Con occhi granataNegli ultimi anni non ho avuto simpatia per la Nazionale di calcio. Molti anni prima un po’ di più. La storia dei Mondiali di calcio dagli anni ’70 in poi, visti con spirito ipercritico e anti-nazional popolare. Ovviamente con occhi granata.

Po po po po po po poCome sopra, con alcune sarcastiche considerazioni sul tifo italiota.

Una mano di biaccaIl mio parere sul terzo tempo alla fine della partita. Molto meglio essere leali dentro e fuori il campo, piuttosto che rifarsi la facciata con una stretta di mano.

Cancrena GranataL’istantanea numero 99. La più sofferta, la più scomoda. La più critica verso il nostro mondo granata, non sempre scintillante.

 

SEZIONE ISTANTANEE ESTATE

Monsù Nino - il signor Nino (di Carlo Ellena)

Non può finire così (di Marco Ravera Ajra)

La miniera stregata (di Massimo Ellena)

Il mio primo derby (di Giampiero Sabella)

Fede Granata (di Francesco Cuzzi)

Il piccolo pirata (di Alberto Lovisolo)

Batte sempre il mio vecchio cuore granata )di Francesco Cuzzi)

L’uomo delle carte (di Massimo Ellena)