Caccia grossa

di Silvia LachelloBuongiorno Toro... non sono esattamente la persona che segue certe tradizioni e quindi ieri, giorno dedicato alle grigliate, ho fatto altro: sono andata a caccia.Sì, sì: proprio io, quella che fa ciao ciao con la manina alle zanzare (anche se le medesime improvvisano feste selvagge su di me), quella che quando piove e i lombrichi occhieggiano dal terreno, si mette a camminare sulle punte per evitare di schiacciarne qualcuno, quella che non mangia animali, quella lì... io, insomma.Sono andata a caccia. Incredibile, eh?L'ho fatto a mani nude e, dopo un tempo che mi è parso interminabile, ho alzato in alto la mia preda, scosse da brividi: lei ed io. Un improvviso ripensamento da parte mia? Niente affatto.Sapete, mi ricordavo di averla vista in uno di quegli anfratti, eppure non riuscivo a trovarla.Erano mesi che la puntavo e ieri mattina, finalmente, l'ho fatta mia.Quando l'ho afferrata, sembrava che respirasse affannosamente, ma in realtà i singhiozzi che le mie orecchie captavano erano solo ed esclusivamente miei.La caccia era conclusa: quella foto del Grande Torino era di nuovo fra le mie mani.Come? Pensavate che fossi andata REALMENTE a caccia? No, non esiste proprio.Cercavo quella foto, l'avevo vista appesa in casa della zia per anni, fino a che lei non era venuta a mancare e poi... e poi dov'era finita? Sapevo che mamma l'aveva messa al sicuro, ma non sapevo dove.L'istinto da sognatrice che mi guida (spesso felicemente) lungo i sentieri della vita, ieri mattina mi ha spinta quasi con irruenza verso uno scaffale della soffitta, uno scaffale che non avevo mai preso in considerazione. Sotto una pila di fogli ed altro ciarpame, ho sentito un vetro freddo e rotto. Non mi sono tagliata e meno male: avrei rischiato di macchiare la foto.Un'immagine, una scarna didascalia che recita "MORIRONO TUTTI", il respiro che si ferma... una foto da chissà quale giornale.Sotto di essa il testo recita: "Ad un anno dalla tragica scomparsa del Grande Torino, con questa immagine rendiamo omaggio a..." seguono i nomi dei Ragazzi ritratti nella foto e poi degli altri che volarono in cielo insieme ad essi.E' stata una vertigine immensa ritrovarmi fra le mani una foto che era antica già quando imparai a riconoscerla sulla parete a casa della zia e rivedere, per l'ennesima volta, i Ragazzi: continuano a sorridere. Chi in piedi e chi accovacciato. Continuano a sorridere. Gli piaceva giocare al pallone.Sono andata a caccia di una foto ed ho trovato un universo di emozioni.Spero che la vostra Pasquetta sia stata altrettanto intensa.Buona settimana, Sorelle e Fratelli...(*) Quello è il suono del mio cuore nel momento in cui ho preso la foto in mano.