Giugno 2009. Cronaca di una mattina qualsiasi, di un tifoso granata qualsiasi, per i posteri in attesa di poster.Esco di casa verso le otto. Devo passare a prendere dei documenti da mio zio e poi andare in banca, farmi fare l’estratto del conto di mio padre (che si trova lontano) e con quello andare al patronato. C’è da capire come mai questa mese la pensione sia di un trecentello in meno (proprio così, alè).Da mio zio ci metto un secondo, mi spiega pure come togliere i “bastard” (fioriture inutili e che stancano la pianta) dai pomodori che ho piantato lì vicino.In banca invece passo un’ora a cercare di farmi fare l’estratto, perché mio padre non risponde al telefono e la signora è scrupolosa, lo rilascia solo al titolare del conto anche ci conosce, se ho con me i documenti e con mio padre ho persino un terzo conto cointestato. Insomma, i nostri soldi sono al sicuro, come dimostra anche la storia economica recente.Alla fine esco di lì e mi faccio un caffè: in dieci minuti risparmio un euro e venti, perché mi sparo due quotidiano al prezzo di ottanta centesimi. Esco dal bar con in tasca Del Vecchio, Marilungo, Lanzafame, Gorobsov, Almiron, Mirante, Di Michele e pure Bianchi e Dzemaili. Niente male. Il lungo Dora di Ivrea sotto il cielo più limpido degli ultimi trent’anni. Veramente uno spettacolo, se sei uno che non soffre di cervicale e per una volta non ha troppa fretta. E così rimango qualche minuto a fare il signore con i gomiti appoggiati alla ringhiera.E cosa vedo? Qualcosa che richiama alla mente le parole di un mio caro amico, dietrologo da far impallidire anche il forum di Toronews estate 2005, su un progetto militare per il controllo del clima e forse non solo quello. Quello delle scie chimiche lasciata da aerei che no sono di linea e pare volino molto più bassi del normale, ad una quota dove non possono lasciare condensa e quindi quello che lasciano è sicuramente qualcos’altro.Sopra la mia testa il cielo è striato come la schiena di una puzzola. Più in là, verso le valli a ovest di Torino, un aereo si sta lavorando per bene quella fetta di cielo lasciando striature parallele e che si gonfiano di minuto in minuto. Allora giro la testa alla mia sinistra, direzione pianura del vercellese, dove ci sono altre quattro belle righe di panna montata nel cielo, parallele anche quelle. Che diventano cinque appena ci ributto gli occhi, poco tempo dopo.Mi prende l’angoscia e continuo a camminare guardando all’insù, e girando ogni tanto su me stesso, senza troppi problemi che tanto in città non ho poi un’immagine così lineare da difendere.Arrivo al patronato, e quando entro trovo una discussione aperta, fra un ragazzo e un signore veramente simpatico, sul tema Nainggolan: possibilista il primo, super negativo il secondo che millanta conoscenze “in sede” (quale? boh) e profila il ritorno di Codrea.Dio mio. Tra me e me invoco il fantomatico progetto, anche solo per non vedere impazzire così tanti cristiani. Ma poi sono gentilissimi, e veloci, e prendono subito a cuore la pratica (avranno sentito l’odore della Maratona?). Cercheranno di capire, e mi faranno sapere qualcosa al più presto.Quando esco sono quasi le dieci e mezza, e di progetto mi pare che ci siano tracce lampanti non tanto sotto ai nostri occhi, quanto sopra. In dietrologia valgo zero ma stavolta sono preoccupato anch'io. Le scie si sono aperte e ve lo giuro, non c’è una di quelle nuvolo del cazzo che sia vera. La più bella giornata del mondo è diventata normale, velata, macchiata. Per la strada trovo uno che conosco e gli tiro la stessa paranoia che sto tirando a voi.Mi risponde “Marco, non farti troppe domande… Le risposte non sono mai belle”.Per la cronaca, è un tifoso del Milan.
mondo granata
Calcio mercato e scie chimiche
di Marco Peroni
Un abbraccio a tutti, Marco
P.S. Per saperne di più (o di meno, secondo la vostra idea) cliccate ... Se stasera hanno deciso che piove, lo spettacolo su Gigi Meroni lo facciamo non al castello di Ivrea, ma al Centro Culturale La Serra, sempre nel centro della città. Le info .
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