mondo granata

Cantando sotto la pioggia

Redazione Toro News
di Walter Panero La vigilia. Venerdì 13 aprile 1990. “Pulisci Cinese! Datti da fare con 'sto straccio!”. E il ragazzo con gli occhi a mandorla  ci dà dentro nel tentativo di disappannare i vetri della mia...

di Walter Panero

 

La vigilia. Venerdì 13 aprile 1990.

“Pulisci Cinese! Datti da fare con 'sto straccio!”. E il ragazzo con gli occhi a mandorla  ci dà dentro nel tentativo di disappannare i vetri della mia vecchia 126 azzurra. Tutto inutile. Questo parabrezza non ne vuole proprio sapere. Cerco di sparare dell'aria calda, poi fredda (non ho mai capito cosa sia meglio fare in questi casi). Niente. Forse il vapore emesso da cinque bocche che respirano è davvero troppo per pretendere che i vetri di quella che da un annetto è la mia macchina non si ribellino in qualche modo.Cinque bocche. Cinque persone. Già si sta stretti in quattro su questa piccola scatola azzurra. Figuriamoci in cinque!Ma, all'uscita dalla pizzeria, il mio amico Dark è salito sul suo pandino color caghetta (scusate l'espressione, ma non riesco a trovare un modo migliore per descrivere quel colore), ha provato in tutti i modi a farlo partire, ma proprio non c'è stato verso. Queste cavolo di Fiat! Maledette loro e chi le ha inventate! Come? Anch'io vado in giro con una Fiat? Sì, certo. Ma me l'hanno regalata i miei per la maturità: volevano che mi impratichissi nella guida senza fare altri danni, visto che la prima volta che presi la macchina di papà glie la bollai per bene. Nei due giorni successivi a quell'episodio sparii letteralmente di casa, perché sapevo che quello era il tempo che mio padre avrebbe impiegato per sbollire la rabbia.  Alla fine, tutto sommato, le cose non andarono così male: dopo un paio di mesi, trovai sotto casa una 126 nuova. Insomma: nuova si fa per dire, visto che venne costruita più o meno nei giorni in cui Zaccarelli segnò un gran gol a Bertrand-Demanes che difendeva i pali della Francia ai Mondiali d'Argentina.Beh: per ora mi tocca andare in giro con una Fiat, ma verrà un giorno in cui potrò guadagnarmi qualche soldo e allora col cavolo che mi comprerò ancora una Fiat! Prenderò una macchina Tedesca. O Francese. O Cecoslovacca. O Sovietica (anche se non so se in Unione Sovietica producano macchine). Tutto, ma non una Fiat!Ma per adesso è così, e meno male che stasera c'è la mia 126 a salvarci. Anche se non c'è verso di pulire questi benedetti vetri. Anche se in cinque ci si sta stretti come le acciughe in scatola. Anche se 'sta macchina potrebbe caricare al massimo quattro persone. E se qualcuno ci ferma? Magari un vigile gobbo incavolato perché gli tocca lavorare il venerdì sera? Ci farà la multa, ma poi ce li porta lui a casa il Dark, Baffo e il Cinese. Con la sua Fiat Tipo nuova di trinca. Il Dark: dei nostri. Baffo: dei nostri. Invece il Cinese è arrivato dall'oriente per tifare per quegli altri. Ma glie la perdoniamo, perché gli vogliamo un gran bene. Fin da quando, il primo giorno di liceo, il professore dalla barba bianca  fece l'appello e cercò, vanamente, di pronunciare quel suo nome complicato.“Nguyen...eccetera, eccetera,eccetera.....di dove sei? Cinese?”

“Vietnam....vengo dal Vietnam....sono un profugo di guerra e abito qui in Italia dal 1979 con mio zio e mia sorella....i miei genitori sono rimasti là e non li vedo da anni....non so se potrò ancora riabbracciarli....”

Ecco. Da quel momento lui sarebbe stato per sempre “Il Cinese”. Non importava se per lui i Cinesi fossero peggio che per noi i gobbi. Sarebbe stato  il Cinese punto e basta. Con buona pace sua e di tutti.

Il proprietario della macchina, che poi sarei io, il Dark, Baffo, il Cinese fanno quattro. Chi ho dimenticato? Ah sì certo. Il Marsigliese dagli occhi azzurri. Lui Marsigliese lo è veramente, anche se sua mamma è mezza (o tutta) Italiana e suo padre è mezzo Spagnolo. Nato a Marsiglia e tifoso di quell'O.M. che prima o poi vincerà la Coppa dei Campioni, visto che ci prova da tanto tempo.Ci sarà anche lui domani. Ci saremo tutti. Insomma: proprio tutti no, perché il Cinese-Vietnamita segue l'altra squadra e di andare a vedere il Toro proprio non ci pensa.Ci saremo noi e migliaia di altre persone in quella che per noi, per il Toro insomma, sarà la partita dell'anno. La aspettiamo da mesi, ormai. Ed finalmente è arrivata.Domani affrontiamo il Pisa del Presidentissimo Romeo Anconetani. La squadra che, finora, si è dimostrata la migliore e la più regolare del campionato. I Toscani, infatti, ci precedono in classifica di due punti e non perdono addirittura da dicembre quando furono sconfitti a Cagliari dalla squadra allenata da Ranieri. Noi, finora, abbiamo offerto scampoli di grandissimo calcio, ma ci siamo dimostrati certamente meno continui di loro, visto che abbiamo alternato prestazioni esaltanti come il 7 a 0 col Pescara o il 5 a 0 col Como, a battute d'arresto clamorose come quella di Messina o quella di Barletta.Dal momento che in serie A salgono quattro squadre, la promozione non è assolutamente in pericolo. Ma visto che noi siamo il Toro e che questa squadra il campionato lo deve vincere, domani dovremo assolutamente conquistare i due punti in palio per raggiungere i Toscani e per dimostrare davvero a chi avesse ancora dei dubbi qual è la squadra più forte di questo campionato.

 

Cantando sotto la pioggia. Sabato 14 aprile 1990.

Che sfiga. Piove. E noi ce la becchiamo proprio tutta, visto che chi ha costruito questo stadio tanti anni fa deve aver pensato che solo le teste di chi sta in tribuna meritano di starsene al riparo, mentre noi della curva ci possiamo bagnare tranquillamente e chi se ne frega. Sarà diverso nello stadio nuovo che hanno da poco finito di costruire per i Mondiali. Dicono che lì si stia tutti al coperto e seduti. Ma io mica ci credo tanto. Voglio proprio vedere chi riuscirà a far stare seduta la Maratona!Mentre il Cinese se ne sta a casa al riparo, noi siamo qui stretti come sardine bagnate. Piove sui miei ricci ribelli. Piove sulla cresta e sul chiodo del Dark, che indossa il chiodo anche a ferragosto e ha pure il coraggio di lamentarsi per il caldo. Piove sul nasone del Baffo. Piove anche sul ciuffo del Marsigliese dagli occhi azzurri che probabilmente si sta chiedendo perché sia qui a prendere la pioggia per una partita di serie B, lui che è abituato a vincere i campionati e a godersi il sole delle spiagge del Midì. Lo fa perché è mio amico da sempre. Lo fa perché è curioso. Lo fa perché è innamorato del calcio. Certo, passare da Abedì Pelè, Papin e Cantona a Ezio Rossi, Enzo e Skoro non è proprio il massimo. Ma insomma. Nella vita c'è di peggio. E poi se lo sognano loro uno stadio come questo. Tutto dipinto di granata. Tutto pronto, come sempre, a sostenere i ragazzi. E i ragazzi non possono tradire. Non qui. Non oggi. Infatti segna l'Angelo Biondo Benedetti sul finire del primo tempo. Pareggia l'ex milanista Incocciati su rigore generoso. Ma è Sordo, quando ormai in pochi ci credono ancora, a riportarci in vantaggio.Andiamo! Siamo noi i più forti! Altro che Pisa!  Altro che balle! Andiamo tutti insieme verso la serie A! Andiamo a prenderci questo campionato!E visto che domani è Pasqua, dopo la partita si va su in montagna! Stavolta è super lusso: la 126 è tutta a disposizione mia e del Marsigliese. Che  importa se ad Oulx rimaniamo senza benzina (maledette Fiat! S'è rotto il sensore che segnala il livello del carburante!) e siamo costretti a farci un paio di chilometri a piedi con una bottiglia di plastica per raggiungere il distributore più vicino? Chi se ne frega se piove e ci prendiamo ancora una buona dose d'acqua? Tanto ormai le nostre teste sono abituate. E poi a me importa soltanto della vittoria del Toro! A me importa soltanto che oggi abbiamo la certezza quasi matematica che da settembre giocheremo di nuovo in serie A! E quando arrivo al nostro minuscolo paese la mia mano non riesce a schiodarsi dal clacson, pazienza se tutti ci prendono per matti. Forse lo siamo per davvero.

 

Che fine hanno fatto? Sabato 17 aprile 2010.

Stasera c'è Toro – Cesena e tutto appare diverso da allora. E' vero, anche oggi si gioca di sabato, ma domani non è Pasqua. E' vero, si gioca nello stesso stadio, ma le nostre teste più spellacchiate  non hanno nulla da temere se dovesse piovere. Siamo sempre in serie B e forse è questa l'unica cosa che accomuna la partita  di oggi con quella di vent'anni fa contro il Pisa. Avrei voluto scrivere di una partita decisiva per la promozione diretta, ma, dopo il pareggio dell'altro giorno, ogni cosa sembra diventata più difficile. Avrei voluto parlare di partita del sorpasso, ma la matematica me lo impedisce visto che i punti che ci separano dai Romagnoli sono diventati quattro. Voglio e posso scrivere di un calendario che, dopo il mezzo passo falso col Piacenza, ci offre una grande opportunità. Un'opportunità da non sprecare assolutamente per tornare subito in corsa per la promozione diretta.Stasera c'è Toro-Cesena e io, malgrado tutto, mi ritrovo a crederci ancora.  Perché sì. Perché voglio crederci, almeno fino a stasera. Così prenderò il treno o la mia macchina Tedesca (ah....finalmente!) e farò il consueto viaggio di un paio d'ore per unire la mia voce a tutte quelle che saranno là a tifare Toro. So che saremo in tanti e che, come sempre, sapremo farci sentire.

Che fine hanno fatto, invece, gli altri passeggeri della 126 azzurra? Dove saranno stasera? Al mio fianco siederanno (ora si sta seduti e al coperto) il Polacco, Fulvio e Nives, ma gli amici di allora non saranno con me.Baffo, lui, sarà presente. Ma in tribuna, visto che fa il giorrnalista per davvero e non il tifoso-scribacchino come me.Gli altri invece saranno lontani. Il Cinese, che qualche anno fa ha potuto tornare finalmente al suo paese e riabbracciare i suoi, se ne starà probabilmente a casa. Come quel giorno. So che fa l'ingegnere, ha una moglie italiana e due figli mezzi Cin....ehm....Vietnamiti e mezzi Italiani. Non lo vedo da anni. Non so manco se, coi tempi che corrono, tifi ancora per l'altra squadra (si sa che loro si disamorano in fretta....).Anche del Dark so poco. Non so come e dove campi. Non so cosa pensi. Mi piacerebbe riabbracciarlo, un giorno.Nemmeno il Marsigliese ci sarà. Eppure qualche partita del Toro se l'è sciroppata anche lui in questi anni travagliati. Continua a tifare per l'O.M.  e magari oggi sarà al Vélodrome con suo figlio a seguire i ragazzi di Deschamps. A lui sì che il calcio ha dato belle soddisfazioni. Il campionato francese sarà anche meno prestigioso del nostro, ma non è mica da tutti vedere il capitano della propria squadra alzare la Coppa dei Campioni. Se poi sei Francese e in finale batti una squadra Italiana che è stra-favorita visto che ha dominato per anni il calcio mondiale, dev'essere ancora più bello. Non lo saprò mai com'è, visto che non sono Francese. Dimentico qualcuno o qualcosa? Ah sì certo. I lettori che mi hanno sopportato sin qui forse si chiederanno che fine abbia fatto la mia 126 azzurra vecchia come il gol di Zaccarelli alla Francia. E' morta a Torino  la mattina di un sabato di aprile  di quindici anni fa. Ohibò: ora che ci penso era la vigilia di un derby. L'ultimo che siamo riusciti a fare nostro. Forse  quel derby vinto è stato il suo regalo di addio. Il suo modo di dirmi che lei, al di là di chi l'aveva progettata e costruita, aveva il cuore granata proprio come chi scrive.Quando se ne andò, il Toro imboccò il tunnel oscuro dal quale ancora oggi non riesce ad uscire. Forse portava davvero fortuna, visto che quando andavo in giro con lei battevamo il Real Madrid e adesso perdiamo in casa col Crotone e la Salernitana.E io che la maledicevo e la sbeffeggiavo facendole pesare il fatto di non essere Tedesca o Francese. E io che ho sempre pensato che, al di là degli adesivi granata di cui l'avevo cosparsa, la mia Fiat 126 fosse nata con la gobba!

 

 

Sabato 14 aprile 1990

Torino. Stadio Comunale.

Torino – Pisa 2-1

Reti: 44' Benedetti (T), 56' rig. Incocciati (P), 85' Sordo (T)

Torino: Marchegiani, Mussi, E. Rossi (53' Ferrarese), Enzo, Benedetti, Cravero, Lentini, Romano (9' Venturin), Muller, Sordo, Skoro

Pisa: Simoni, Cavallo (49' Dianda), Lucarelli, Argentesi, Calori, Boccafresca, Neri, Cuoghi (28' Bosco), Dolcetti, Incocciati, Piovanelli

Arbitro: Frigerio di Milano