Buongiorno Toro...“Panta rei”, ovvero “tutto scorre” è una summa del pensiero filosofico eracliteo a riguardo del concetto di “divenire”: il tempo scorre inesorabile e noi dobbiamo semplicemente proseguire l’opera dei nostri predecessori per il tempo che ci è dato (o che ci diamo) di vivere. In noi sopravvive un plurimillenario patrimonio non soltanto genetico, ma anche e soprattutto di virtù, conoscenze, comportamenti, usi e tradizioni culturali e sociali.La forza di un popolo si misura soprattutto dalla fedeltà alle proprie basi: si può evolvere e certamente si deve, ma le nostre azioni devono rimanere costantemente ispirate da un pensiero positivo per risultare efficaci. Se ci pensate, è questo che sta alla base di uno striscione tranchant come “questo calcio ci fa Skyfo”: nessuno disconosce che il calcio debba progredire e che non si possa più giocare alla velocità dei Valentino Mazzola o dei Baloncieri, ma non si può nemmeno tollerare che le TV e il denaro prevalgano sul fatto sportivo.Allo stesso modo, il nostro Toro è cambiato negli anni, dal 1906 a oggi: noi siamo pedine nella nostra gloriosa storia e dobbiamo tramandare il patrimonio granata ai nostri figli… Parlavo con una persona ieri che si diceva sorpresa di come anche chi non fosse presente nel 1949 o nel 1967 o nel 1976 sia capace di vivere il Toro con trasporto e passione, CON CUORE… e questo avviene grazie alle narrazioni che abbiamo ascoltato dai nostri padri, nonni o da altri tifosi nell’antistadio del Comunale o nel cortile del Filadelfia…Diversamente, invece (e con malcelata soddisfazione) osserviamo che i rigatini esonerano gli allenatori a due giornate dal termine e che gli allenatori gli fanno causa, decretando il “de profundis” al loro famoso stile. Ricordiamoci sempre che, se non sappiamo da dove veniamo, non sapremo nemmeno dove stiamo andando...
mondo granata