mondo granata

Cappuccino granata

Redazione Toro News
di Silvia Lachello

Buongiorno Toro... c'è chi per essere celebrato e ricordato nei secoli dei secoli è stato sempre vincitore e c'è chi attraverso la più grande delle rese è diventato simbolo di vittoria.Ieri sera non riuscivo ad addormentarmi e per tentare di essere rapita da Morfeo ho ripreso in mano uno dei miei vecchi “Asterix” e più precisamente “Asterix e lo scudo degli Arverni”. La storia è incentrata sul tentativo (riuscito) di recuperare lo scudo gallico su cui Abraracourcix si erge quando si aggira per il villaggio dell'Armorica di cui è capo, il simbolo della sua autorità, il simbolo della sua unicità.Non si tratta di uno scudo qualsiasi ma di quello che Vercingetorige depose ai piedi di Giulio Cesare dichiarando così la propria resa nei confronti di un condottiero più grande di lui.Vercingetorige è passato alla storia per essere stato il più grande fra i grandi principi e condottieri galli. E per avere avuto l'intelligenza e l'umiltà (le gemelle dell'illuminazione) di mettere da parte la presunzione di credere di essere il migliore di fronte ad uno che migliore di lui lo era. Che poi Giulio Cesare abbia fatto la fine che ha fatto è marginale.Il Principe dei Galli si arrende e diventa immortale. Smette di essere un essere umano e diventa un mito. Di coraggio, onestà e anche forza interiore, perché no?Essere mito non vuol dire vincere sempre e neppure pretendere che siano altri a farlo per noi. E se si vuole giungere alla vittoria non c'è nulla come l'essere compatti che possa agevolare. Lasciare da parte gli interessi ed i desideri personali e rendere successo la speranza remando tutti nella stessa direzione con lo stesso ritmo, continuando a cantare tutti insieme la stessa canzone. E quella canzone dice che sembra impossibile...