mondo granata

Caro Rolando ti scrivo

Redazione Toro News
di Giacomo SerafinelliBuongiorno Toro...stamani vorrei scrivere una lettera a Rolando Bianchi. Caro Rolando,Tu sei  capace di suscitare in noi tifosi granata delle emozioni fortissime.Sei un ragazzo semplice e generoso, ti assumi le tue...

di Giacomo Serafinelli

Buongiorno Toro...stamani vorrei scrivere una lettera a Rolando Bianchi.

 

Caro Rolando,

Tu sei  capace di suscitare in noi tifosi granata delle emozioni fortissime.

Sei un ragazzo semplice e generoso, ti assumi le tue responsabilità e non ti neghi mai

 

all'abbraccio dei tifosi.

Sei una persona di cuore e ti sei meritato sul campo quella fascia che porti; ogni tifoso, ormai, conosce a memoria la frase che c'è scritta sopra: “io sono il capitano della mia anima”.

Mi piace vederti segnare, perché quando esulti torni bambino e mi sembra che il tempo si fermi.

Mi sembra di essere in un campetto di periferia, quando da ragazzi si giocava tra la terra e la polvere, e ad ogni gol esplodevamo con urla e smorfie di gioia mista ad incredulità. Le stesse smorfie che vedevamo fare ai nostri beniamini.

Vederti esultare è un inno al calcio e alla voglia di vivere.

So che hai sofferto l'anno in cui siamo retrocessi ed ho apprezzato il tuo desiderio di rimanere al Toro per riportarlo nella serie che gli compete; poi le cose sono andate come sappiamo, la A è sfumata per un soffio, ma tui sei rimasto perché avevi, anzi hai, una promessa da mantenere.

La fascia che porti al braccio parla di responsabilità, amore per la maglia, rispetto per la storia della squadra e per i tifosi. Indossarla è un onere, oltre che un onore.

Chi la porta deve dare il buon esempio ai compagni, farli ragionare quando perdono la calma, rimproverarli quando non si comportano correttamente.

Il capitano intercede presso l'arbitro, prende gli elogi dei tifosi quando le cose vanno bene e ci mette

la faccia quando i risultati non arrivano.

Quando hai accettato di essere il capitano, sapevi che da quel preciso momento smettevi di essere un semplice giocatore del Toro e diventavi il giocatore più rappresentativo di tutti.

Ricorda, Rolando: mai come in questo momento ci servono tranquillità e unità d'intenti. Le scelte del mister, per quanto possano sembrare penalizzanti, vanno rispettate, anteponendo il bene della squadra a quello personale. Inoltre mi sembra un controsenso utilizzare un gol per sfogare la propria rabbia: non è meglio trasformarla in gioia e liberarla verso la Maratona?

Per tutti questi motivi, sono sicuro che sabato, subito dopo quel gesto, ti sei reso conto di aver sbagliato; sei un ragazzo troppo intelligente e sensibile per non averlo capito.

Dunque io non alimenterò la polemica e questa lettera è qui a dimostrarlo: per me è tutto come prima. Ti stimo e mi affido a te insieme a tutto il popolo granata per tornare nella nostra sede naturale. La serie A.

Buona giornata, Rolando, e ricorda: nel dubbio, tira in porta!