mondo granata

Cesare Gallea

Redazione Toro News
di Giacomo SerafinelliBuongiorno Toro...per parlare di Cesare Gallea, biondo centrocampista torinese purosangue che vestì la maglia granata dal 1935 al 1944, bisogna partire dalla Nazionale. Infatti Gallea, convocato non ancora ventenne nel 1937...

di Giacomo Serafinelli

Buongiorno Toro...per parlare di Cesare Gallea, biondo centrocampista torinese purosangue che vestì la maglia granata dal 1935 al 1944, bisogna partire dalla Nazionale. Infatti Gallea, convocato non ancora ventenne nel 1937 per un'amichevole contro la Norvegia ad Oslo, risulta a tutt'oggi uno degli esordienti più giovani nella storia dell'Italia. Ma risulta forse  più curioso il fatto che proprio quella presenza in terra scandinava fu anche l'unica in Nazionale nella sua carriera.Cresciuto nei Balon Boys, in granata venne fatto esordire a 18 anni da Cargnelli nel campionato 1935-36, anno in cui, con 4 presenze, risulta nel novero dei campioni che conquistarono la coppa Italia. Fu un centrocampista poliedrico, tanto che ricoprì qualsiasi posizione propria della linea mediana con uguale spirito di sacrificio e con gli stessi ottimi risultati. Ebbe qualche problema di adattamento tattico solo in occasione del primo grande cambiamento epocale nel modo di concepire il gioco del calcio: il passaggio dal Metodo al Sistema, che finì per modificare modo di giocare ed abitudini di molti di giocatori. Nel 1941, dopo una sconfitta per 3-0 nel derby, l'allenatore Borel decise di applicare la nuova tattica e comunicò a Gallea che il suo ruolo da centrosostegno metodista sarebbe stato coperto da Ellena. Non fu facile per Gallea adattarsi ai cambiamenti e passarono alcune settimane prima di rivederlo in campo nel nuovo ruolo di laterale sistemista. Essendo ambidestro poteva giocare sia a destra che a sinistra. Era nato un nuovo giocatore, quello che nel '42-'43 farà la doppietta scudetto- coppa Italia al fianco di giocatori del calibro di Loik e Mazzola. Quello, infine, che nel 1944 si renderà protagonista nel campionato di guerra del 1944, quando avrà per compagno di squadra un certo Silvio Piola. Ma erano altri tempi, ed era uno strano campionato, quello; un campionato fatto di squadre con organici irriconoscibili. Un diversivo per le persone, spaventate dalla guerra, ma ancora appassionate delle sorti pallonare.