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mondo granata
di Silvia LachelloBuongiorno Toro... per la prima volta, dopo molti anni, sono stata preda di un furore così cieco da non rendermi conto di stare urlando in mezzo alla strada.Eccheccavolo: non posso essere sempre ipercontrollata, impassibile, gioconda anche quando quelli... non stanno giocando.Mi dispiace chiamarli “quelli”, invece che parlare di loro dicendo “i Ragazzi”... perché, comunque, loro sono sempre i Ragazzi, accidenti, e indossano quella Maglia... e quella Maglia, se la penso, mi fa anche dimenticare che sabato, alla fine della partita, ero furibonda, così furibonda, appunto, da non rendermi conto - lo ribadisco - di stare urlando in mezzo alla strada.Io lo faccio sempre, comunque vada, io lo faccio sempre: mentre esco dallo stadio chiamo mamma e papà. Solitamente risponde lei e commentiamo, questa volta ha risposto papà: quanto sono prevedibile per lui... e, vi dirò, è confortante essere prevedibili per qualcuno, sapete?Non mi ha manco dato il tempo di dire il solito “Sono io”, ha direttamente detto: “Silvia! Non ti incazzare...”.Ha fatto seguito una sequenza di parolacce, alcune inventate lì per lì (inconscio esercizio di creatività?), un breve dibattito su Lerda, il suo “Non ti sagrinare...”, il mio “Tranquillo, non sono sagrinata, sono solo incazzata nera...” e... e la sua telefonata, un’ora dopo, per verificare che nel frattempo mi fossi placata.Mannaggia a me... sì, mi ero placata.La rabbia aveva lasciato posto ad un’immensa amarezza, che perdura tuttora, anche perché affonda le sue radici in un passato talmente remoto da aver perso normali confini temporali.Non mi piace perdere il controllo così, anche se ne ho tutti i motivi e tutte le ragioni.In un mondo che sembra sempre più alla deriva da qualsiasi logica, vorrei che almeno il Toro, il MIO Toro, il TUO Toro, il NOSTRO Toro, il Toro, il Toro e basta, fosse semplice, semplice com’è semplice il gioco del calcio.C’è una regola su tutte: fare un gol più degli avversari. Uno solo, ne basta uno solo.Per osservarla sarebbe sufficiente correre correre correre e provare provare provare a buttarla dentro.La faccio facile? Sono ANCHE IO una presuntuosa come... e no, non lo dico.Questa volta getto il sasso e nascondo la mano: voglio provare l’ebbrezza di non espormi come sono solita fare.E mentre alzo la testa per l’ennesima volta, vi auguro una buona settimana... e sempre (maledizione) forza Toro.
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