Buongiorno Toro...Stiamo cercando una nobile decaduta (apriamo gli occhi, gente...): 103 anni di età, al momento della scomparsa indossava abiti color granata e bianco, stato di salute cagionevole, notevoli e pesanti vuoti di memoria, malvoluta dai parenti (in particolare dai cugini, anche se quelli farebbero meglio a pensare ai loro casini...) e impaurita e spaurita. L'hanno intravista per l'ultima volta la sera di Toro-Reggina.Eravamo usciti piuttosto contenti dallo stadio quella sera, reduci da due vittorie consecutive, dallo splendido gol di Rolando Bianchi, e con davanti un calendario certamente agevole: sembra passato un secolo, ma era meno di due mesi fa. Chiaramente non vi sto venendo a raccontare che il nostro gioco sembrava quello del Bayern che ha triturato i gobbi, questo no, ma altrettanto nessuno di noi avrebbe potuto immaginare di ritrovarci ridotti in questo stato alla vigilia di Natale...Il giocattolo si è rotto: ci si sono messi di mezzo alcuni infortuni (ma molti meno di 2 anni fa, ricordate?) che hanno messo a nudo certe mancanze della rosa, un pauroso calo di forma da parte di molti, un cambio di panchina che potrà essere utile solo se a gennaio si interviene sul mercato, perché gli uomini rimangono quelli (ma allora non era meglio tenersi Colantuono?), qualche svista arbitrale, un po' di scollamento tra la tifoseria esasperata e la squadra, e un evidente scoramento dei giocatori in campo. Mescolate il tutto senza agitare, perché siamo già abbastanza agitati, e la frittata è servita.Posso solo augurarmi che il Torino faccia finalmente la sua ricomparsa a Vicenza per mandare in archivio un annus horribilis che più horribilis non si può. Non tanto per i 3 punti in sé, quanto per ripartire con un pizzico di fiducia, chiudendosi alle spalle una porta che si spera di non dover riaprire più...
mondo granata