mondo granata

Ci avete fatto godere!

Redazione Toro News
di Walter Panero Tratto dalla parte di finale de “La Risalita” di sabato scorso, 18 febbraio 2012 Certo che è proprio bello trovarsi qui, lontano da Torino, ed indossare questa sciarpa alla faccia di tutto e...

di Walter Panero

 

Tratto dalla parte di finale de “La Risalita” di sabato scorso, 18 febbraio 2012

 

Certo che è proprio bello trovarsi qui, lontano da Torino, ed indossare questa sciarpa alla faccia di tutto e tutti.Certo che è proprio bello essere del Toro. Sempre, ma più che mai in questo momento.E lo sarà ancora di più se lunedì sera andrà come dico io e se martedì potrò tornare in questo posto, tra questa gente, a sorridere e ad urlare a tutti che i punti di vantaggio su quelli là, sui ciclisti insomma, nel frattempo saranno diventati diciannove.

 

Martedì 21 febbraio 2012. Genova. Tarda mattinata.

 

Ebbene sì.  E’ andata esattamente come speravo la settimana scorsa. Siamo a più diciannove ed io me la posso gustare tutta quanta fino in fondo. Finalmente. Alla faccia di tutta la cacca che ho ingoiato in questi anni.

“Tutti a casa alèèèèèè...tutti a casa alèèèèèè....” riecheggia nelle mie orecchie.

Per tutta la notte, mentre, come sempre, dividevo il letto con una Doriana e la stanza con la piccola figlia di una Doriana (coniglia, coniglia, coniglia? Speriamo di no, visto che ci ho messo del mio, dai...); dicevo per tutta la notte non ho fatto altro che ripensare a qual momento: Mirco che affonda sulla sinistra, la mette in mezzo bassa e tesa, la palla che in qualche modo arriva a Meggiorini il quale, con una magia, la butta dentro.Per tutta la notte non ho fatto altro che pensare all'esultanza collettiva dei ragazzi in campo, e al nostro abbraccio senza fine sugli spalti. Quando segni, soprattutto se lo fai nel finale di una partita importante, abbracci tutti coloro che trovi intorno a te, e il fatto che tu li conosca o meno è davvero irrilevante in quel momento, perché abbracciando loro è come se abbracciassi tutto lo stadio. Tutti in quell'istante condividono qualcosa con te. Possono essere simpatici, antipatici, belli, brutti, giovani, vecchi ma in quel momento sono soltanto fratelli.Non ti importa (o forse sì, ma fa lo stesso) se tra loro ci sono anche quelli che in estate “con questa squadra non andremo mai da nessuna parte!”; oppure quelli che: “Ogbonna e Bianchi sono già venduti!”; e quelli che “chi c..zo sono Basha e Iori se non due scarti di altre squadre che non li hanno voluti?”; o ancora quelli che “la Sampdoria sì che ha costruito una squadra per risalire subito in A, altro che noi...”. Non ti importa (o forse sì, ma fa lo stesso) se tra loro ci sono anche quelli che, solo un paio di settimane fa, si riempivano la bocca e infestavano i forum pontificando che “il Toro è scarso e vergognoso!”; che “questo Mister ha fatto solo tante parole, non fa altro che offenderci e non capisce un c..zo esattamente come quelli che lo hanno preceduto, o persino peggio!”; o ancora che “la favola è già finita!”; o infine che “è già tanto se andremo ai play off...”.Non ti importa, o forse sì, se loro erano a casa a criticare quando tu stavi là a prendere freddo e a mangiare cacca negli scorsi anni, e adesso te li vedi lì, davanti a te, sul carro del vincitore.Il calcio, per fortuna o purtroppo, è fatto così. E tu lo sai molto bene, perché tuo malgrado hai la memoria  lunga. Ma, nonostante ciò, non puoi far altro che gustarti questo momento unico e fantastico.

“Tutti a casa alèèèèèè...” continuo a canticchiare mentre cammino per la strada, di questa che non so se sia casa mia, ma certo è (anche) la casa di quelli là, gli avversari di ieri voglio dire.

Meno diciannove. Freddissimo come nessuno avrebbe potuto immaginare solo qualche mese fa.  Cammino per strada e la gente mi riconosce, o quanto meno riconosce la mia sciarpa. Qualcuno si limita a fulminarmi con uno sguardo che è un misto di rabbia, invidia e sdegno; ma che ha in sé anche un briciolo di ammirazione.Qualcuno borbotta tra sé e sé.Qualcuno mormora qualcosa pensando che io non lo senta.Qualcuno, infine, ha il coraggio di affrontarmi.

“Avete rubato! Sul primo gol c'era mani di Bianchi e l'arbitro ci ha tartassati dall'inizio alla fine!”.

“Era più giusto il pari....ma quel gol nel finale....”

“Ci è girato tutto male....avete vinto solo grazie agli episodi....grazie a due rimpalli fortunati...”

“In campo non si è vista poi tutta 'sta differenza tra noi e voi....”

 Io li osservo. Li ascolto. Mi viene quasi da sorridere. Taccio. Sono solo parole, parole, parole. Tantissime parole. Le stesse parole che uscivano dalla mia bocca di tifoso non più tardi di un anno fa. Ricordate cosa dicevamo, cosa scrivevamo nell'inverno scorso dopo la sconfitta di Novara e quella interna con l'Atalanta?

“Colpa degli episodi sfortunati…alla fine il Toro non ha demeritato...ha dimostrato di essere all'altezza delle prime...questo grande divario di cui parla la classifica tutto sommato non si è visto....”. Ma intanto noi perdevamo. Sistematicamente. E il divario dalle prime aumentava fino a diventare incolmabile come tutti ricordiamo.

E così oggi rispondo con cautela: “Sì....è vero....non avete demeritato....avete fatto una buona partita, però....”

Però abbiamo vinto noi!E non solo a causa di episodi fortunati. Non solo per un paio di rimpalli. Ma perché li abbiamo attirati furbescamente in avanti colpendoli in velocità, come avevo visto fare decine di volte ai nostri avversari negli anni passati. Perché, pur passando in vantaggio dopo soli venti minuti, abbiamo tenuto palla più di loro. Perché quasi sempre siamo arrivati prima di loro sulla palla. Perché in pratica non si sono mai avvicinati alla nostra porta, se non con cross dalla trequarti o tiri da lontano. Perché il loro gol è venuto da un'inizativa personale, mentre i nostri, al di là dei rimpalli, sono nati da due manovre che hanno portato un nostro uomo a crossare dal fondo. Crossare dal fondo. Quante volte negli ultimi anni abbiamo invocato questa cosa?

“Se solo avessimo degli esterni così veloci da andare sul fondo....”“Se solo fossimo capaci di andare sul fondo e buttarla in mezzo tesa, anziché crossare dalla trequarti....”O ancora: “Se solo avessimo un'idea di gioco, invece di lasciare le cose al caso, tutto sarebbe più semplice...”

Già. Tutto sarebbe più semplice. Tutto è più semplice. E lo abbiamo visto con chiarezza lunedì. Alla faccia di quello che adesso dicono loro ed i loro giornali, abbiamo dimostrato di possedere un'idea di gioco, di avere più alternative, di avere in squadra un esterno come Steva che loro si sognano (e che entrerà per notti intere nei loro incubi peggiori), insomma, in parole molto povere ma molto vere, abbiamo dimostrato di essere più forti di loro. Come d'altra parte dice la classifica che, in genere, non mente mai specie a questo punto del campionato.E questa, al di là di tutto, è l'unica cosa che conta veramente e che mi permette ora di camminare a testa non alta, ma altissima, per le vie di questa città; provando probbilmente le stesse sensazioni che un emigrato in Germania sente quando la Nazionale italiana batte quella locale.

“Tutti a casa alèèèèè....tutti a casa alèèèèèè....” continuo a ripetere camminando tra la folla che probabilmente mi prende per matto.

Ma, come si sa, da queste parti non ci sono solo Doriani. Anzi!Succede allora che un Genoano che non mi conosce, vedendo la mia sciarpa, mi si avvicina allungando la mano destra verso di me, e mi dice sorridendo:

“Grandi! Grandi! Grandi! Complimenti! Ieri sera ci avete fatto godere!”

Ricambio la stretta di mano ed il sorriso.Anche se non ho alcun merito per quello che è accaduto in campo, se non aver perso la voce in curva, penso che nelle sue parole ci sia la miglior sintesi di quanto è successo lunedì. E' vero: il campionato è ancora lungo e nessuno di noi può avere la certezza di ciò che accadrà di qui fino a maggio.E' vero: per ora non abbiamo ancora fatto nulla di così importante da passare alla storia.Ma niente e nessuno potrà cancellare attimi come quello di lunedì. Niente e nessuno potrà farci dimenticare che lunedì sera, come all'andata, questo Toro ha saputo fare ciò che purtroppo dalle nostre parti non accadeva da tanto, troppo tempo. Eh sì. Perché lunedì sera questi ragazzi e questo Mister hanno davvero saputo farci godere!

Forza Toro sempre comunque ed ovunque!

E adesso andiamo a Brescia a prenderci la rivincita di ciò che tutti sappiamo ed abbiamo scolpito in maniera indelebile nella nostra memoria!