di Walter Panero
mondo granata
Ci sono ancora speranze?
Inutile che ce la stiamo a raccontare. Il rendimento del Toro nella presente stagione iniziata ormai da un paio di mesi è stato piuttosto deludente. Nelle prime dieci giornate di questo undicesimo torneo di B della nostra storia abbiamo raccolto solamente 13 punti, frutto di quattro vittorie (di cui tre interne), un pareggio (col Crotone in casa) e cinque sconfitte (una interna col Varese, mentre fuori casa abbiamo sempre perso tranne a Sassuolo). Si tratta di una totale inversione di tendenza rispetto alla stagione scorsa, quando il nostro rendimento casalingo fu per molto tempo alquanto deficitario e solamente le vittorie esterne ci consentirono di giocarci la promozione fino alla fine.D'altra parte, è possibile osservare che, se da un lato troviamo la via del gol con relativa facilità (ne abbiamo fatti 12 e siamo sempre andati in rete meno che a Pescara); dall'altra ne subiamo decisamente troppi: 14 in totale finora (di cui 9 su azione nata da un calcio piazzato), una media di quasi un gol e mezzo a partita.Molti hanno detto e scritto che questo è il peggior Toro della storia. Che un inizio di campionato del genere non si era mai visto prima. Che con una partenza simile, e con una squadra come questa, l'unico obiettivo realistico sarà quello di salvarsi dalla C. Parecchi tifosi stanno perdendo le speranze perché ritengono che difficilmente si riuscirà a colmare il divario dalle prime che sta diventando sempre più importante.Hanno ragione? Oppure ci sono ancora motivi per essere in qualche modo ottimisti e per non ammainare ancora la bandiera della speranza?
Per darmi una risposta, sono andato a studiare il rendimento delle precedenti stagioni disputate dal Toro in serie B, lasciando volutamente fuori dalla mia analisi la stagione “antica” del 1959-60 e quella “gloriosa” del 1989-90: si trattava di campionati in cui si assegnavano ancora due punti per la vittoria e inoltre il valore della nostra rosa in quei due tornei era nettamente superiore a quello delle altre formazioni iscritte alla serie cadetta. E' uno studio che non ha chiaramente alcun valore “scientifico” (i risultati dipendono anche dal peso degli avversari affrontati) ma che fornisce comunque alcuni spunti davvero interessanti per chi abbia solo la voglia di coglierli.Nella speranza di non annoiarvi troppo, parto allora con una sequenza di numeri che meritano secondo me di essere valutati.
Stagione 1996-97 (Sandreani poi Lido Vieri)
Nelle prime dieci giornate, realizzammo 15 punti risultato di 4 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte (due interne con Pescara e Cremonese, una esterna ad Empoli). Segnammo 10 reti e ne subimmo 7. Quel Toro rimase tra le prime per tutto il girone d'andata ma, a primavera, si sciolse come neve al sole chiudendo al nono posto con 50 punti, frutto di 13 vittorie, 11 pareggi e 14 sconfitte.
Stagione 1997-98 (Souness, poi Reja)
Ce la giocammo fino in fondo, quell'anno. Giungemmo infatti al quarto posto con 62 punti (17 vittorie, 11 pareggi, 10 sconfitte) a pari merito col Perugia di Castagner che ci batté ai rigori in quel caldo e triste pomeriggio di Reggio Emilia.La cosa singolare è che, delle 10 sconfitte subite nell'arco di tutto quel campionato, 4 maturarono nelle prime 10 giornate del torneo (gestione Souness). In quelle stesse 10 giornate, ottenemmo 14 punti frutto di 4 vittorie (due interne e due esterne) e due pareggi.C'è da notare inoltre che, delle 40 reti subite in tutto quel torneo, ben 16 le incassammo nelle prime 10 giornate, anche se occorre dire che furono soprattutto il frutto delle due sconfitte per 4 a 0 subite contro il Verona (in trasferta ancora con Souness) e contro il Venezia (in casa, la prima di Reja).E' evidente che si trattò di un inizio molto simile a quello del campionato in corso. Forse, al di là del punto in più che riuscimmo a racimolare, fu ancora peggiore.
Stagione 1998-99 (Mondonico)
Il ritorno del “Mondo” segnò la nostra risalita in serie A dopo tre stagioni. Alla fine arrivammo secondi dietro il Verona con 65 punti frutto di 19 vittorie, 8 pareggi, 10 sconfitte (58 gol fatti, 36 subiti).Il rendimento nelle prime dieci giornate fu più o meno allineato a quello del resto del campionato: 19 punti fatti, effetto di 6 vittorie (4 interne e due esterne), 1 pareggio e 3 sconfitte (due maturate nelle prime trasferte di Cremona e di Terni).
Stagione 2000-2001 (Simoni, poi Camolese)
La stagione della cavalcata trionfale dei ragazzi del “Camola”. Alla fine vincemmo il campionato con 73 punti, frutto di 22 (ventidue!) vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte. Ma l'inizio era stato da incubo: nelle prime dieci giornate vincemmo solamente due volte (in casa col Doria ed a Monza), mentre ottenemmo 4 pareggi ed altrettante sconfitte (due interne con Ancona e Venezia, due esterne con Piacenza e Cittadella). Totale: 10 punti. Sempre in quelle prime dieci partite segnammo sì 10 gol, ma ne subimmo 14 esattamente come quest'anno.
Stagione 2003-2004 (Ezio Rossi, poi...nessuno...incredibile!)
Dopo la sconfitta nell'esordio di Bari, inanellammo un filotto di 4 vittorie consecutive (Genoa e Palermo in casa, Como e Avellino fuori) che ci illusero sulla possibilità di un immediato ritorno in A. Poi vennero però tre sconfitte (di cui due interne con Salernitana ed Atalanta) su quattro partite. Alla decima avevamo raccolto 16 punti, con 14 gol fatti e 10 subiti.Tuttavia, concludemmo il campionato al dodicesimo posto con 59 punti, a 14 dalla Viola che giunse sesta e fu promossa al termine di uno spareggio col Perugia (olè!).Forse questo fu il peggior campionato della nostra storia. Eppure non era iniziata male....
Stagione 2004-2005 (Ezio Rossi, poi Zaccarelli)
Il miglior inizio di sempre in serie B. Partimmo con cinque vittorie consecutive per poi perderne due di fila, pareggiarne due e tornare alla vittoria alla decima a Pescara. Comunque, nelle prime 10 partite ottenemmo 20 punti (6 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte), segnando 14 gol e subendone solo 5. Una difesa molto forte che, non a caso, alla fine risultò la migliore del campionato, chiuso al terzo posto con 74 punti che ci permisero di disputare i play off e di vincerli battendo prima l'Ascoli e poi il Perugia.Tutto inutile, però, visto che le note vicende societarie ci portarono ad un passo dalla sparizione. Per fortuna, l'anno successivo ci fu la possibilità di ripartire dalla B grazie al “Lodo Petrucci”
Stagione 2005-2006 (la prima dell'“Era Cairo” con De Biasi in panchina)
Ottimo ed insperato inizio con 5 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta a Bergamo con la forte Atalanta (in totale 19 punti).Inutile ricordare che, alla fine, giungemmo terzi (76 punti, solo 8 sconfitte e 31 gol subiti) e riuscimmo a spuntarla nella famosa finale col Mantova.
Stagione 2009-2010 (Colantuono, Beretta, Colantuono)
La ricordiamo tutti molto bene. Partenza a razzo (4 vittorie nelle prime 5 partite) e poi la crisi d'autunno che ci portò ad un passo dalla zona play out.Chiudemmo al quinto posto con 68 punti (19 vittorie, 11 pareggi e 12 sconfitte). Nelle prime dieci partite avevamo ottenuto 17 punti (5 vittorie, 2 pareggi, 3 sconfitte), segnando ben 16 reti e subendone 8. Probabilmente, sarebbe interessante valutare anche il rendimento della squadra tra l'undicesima e la ventesima giornata: fu davvero penoso, ma non è oggetto di questo articolo.
Riepilogando:
1996-97
Prime dieci partite: 15 punti, 4 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte; 10 gol fatti e 7 subitiIntero campionato: 50 punti, 13 vittorie, 11 pareggi, 14 sconfitte; 45 gol fatti e 48 subitiClassifica finale: 9° posto
1997-98
Prime dieci partite: 14 punti, 4 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitte; 11 gol fatti e 16 subitiIntero campionato: 62 punti, 17 vittorie, 11 pareggi,10 sconfitte; 50 gol fatti e 40 subitiClassifica finale: 3° posto alla pari col Perugia. Spareggio perso ai rigori.
1998-99
Prime dieci partite: 19 punti, 6 vittorie, 1 pareggio, 3 sconfitte; 17 gol fatti e 8 subitiIntero campionato: 65 punti, 19 vittorie, 8 pareggi, 11 sconfitte; 58 gol fatti e 36 subitiClassifica finale: 2° posto dietro il Verona. Serie A
2000-2001
Prime dieci partite: 10 punti, 2 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte; 10 gol fatti e 14 subitiIntero campionato: 73 punti, 22 vittorie, 7 pareggi, 9 sconfitte; 48 gol fatti e 33 subitiClassifica finale: 1° posto. Serie A.
2003-2004
Prime dieci partite: 16 punti, 5 vittorie, 1 pareggio, 4 sconfitte; 14 gol fatti e 10 subitiIntero campionato: 59 punti, 14 vittorie, 17 pareggi, 15 sconfitte; 57 gol fatti e 54 subitiClassifica finale: 12° posto a 14 punti dalla A.
2004-2005
Prime dieci partite: 20 punti, 6 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte; 14 gol fatti e 5 subitiIntero campionato: 74 punti, 21 vittorie, 11 pareggi, 10 sconfitte; 49 gol fatti e 31 subitiClassifica finale: 3° posto. Play off vinto. Serie B per mancata iscrizione alla A
2005-2006
Prime dieci partite: 19 punti, 5 vittorie, 4 pareggi, 1 sconfitta; 9 gol fatti e 3 subitiIntero campionato: 76 punti, 21 vittorie, 13 pareggi, 8 sconfitte; 51 gol fatti e 31 subitiClassifica finale: 3° posto. Play off vinto in finale col Mantova
2009-2010
Prime dieci partite: 17 punti, 5 vittorie, 2 pareggi, 3 sconfitte; 16 gol fatti e 8 subitiIntero campionato: 68 punti, 19 vittorie, 11 pareggi, 12 sconfitte; 53 gol fatti e 36 subitiClassifica finale: 5° posto. Play off perso in finale col Brescia.
2010-2011
Prime dieci partite: 13 punti, 4 vittorie, 1 pareggio, 5 sconfitte; 12 gol fatti e 14 subitiIntero campionato: ?Classifica finale: ?
Considerazioni
L'analisi presentata sopra mi permette di portare avanti alcune considerazioni:
1.Nella storia dei vari tornei di B cui ha partecipato, il Toro non aveva mai subito 5 sconfitte nelle prime 10 partite (in compenso ci eravamo fermati in tre occasioni a quota quattro).
2.Non sempre una buona partenza è sinonimo di una buona stagione: nel 2003-2004, dopo un ottimo inizio siamo affondati, mentre nel 2004-2005, nel 2005-2006 e nella scorsa stagione il fatto di partire bene non ci ha portati alla A diretta bensì ai play off.
3.Non sempre una falsa partenza è sinonimo di una B anonima. La nostra migliore stagione nel campionato cadetto (2000-2001) iniziò, come detto, in maniera disastrosa. Molto peggio di quella che si è aperta da un paio di mesi. Inoltre, il brutto inizio del 1997-98 non ci impedì di giocarcela fino all'ultimo rigore col Perugia.
Ci sono speranze?
Ci sono motivi per mantenere ancora un minimo di ottimismo e di speranza? Secondo me sì. Abbiamo perso tanto, è vero. Ma è altrettanto vero che le prime due sconfitte non andrebbero considerate, visto che il Toro ha avuto chiari, e a mio giudizio prevedibili, problemi di assetto e di amalgama dovuti al fatto di aver cambiato molto; inoltre, non possiamo dimenticare che il nostro nuovo “Mister” predica un “verbo tattico” assai diverso da coloro che lo hanno preceduto.La cosa più preoccupante in assoluto è l'estrema fragilità della difesa. Prendiamo decisamente troppi gol. Sui calci piazzati siamo un vero colabrodo. E non sempre è facile riuscire a ribaltare le partite quando si mettono male, anche se in attacco siamo decisamente più incisivi che in un recente passato. Tuttavia voglio sperare che il nostro reparto difensivo abbia notevoli margini di miglioramento: i nostri difensori, presi uno per uno, non sono per niente scarsi. Ma è necessaria una maggiore concentrazione e forse una maggiore copertura da parte del centrocampo. Senza dimenticare che a gennaio il mercato riapre e ci sarà la possibilità, volendo, di colmare eventuali lacune.Per quanto mi riguarda, sono ancora disposto a dar credito a questi ragazzi. Io le speranze non le perdo. Almeno non ancora. Dire che il campionato è ancora molto lungo non è solo una frase fatta. Alcuni dei dati che ho elencato sopra dimostrano come tutto potrebbe ancora ribaltarsi.Ma è evidente che il tempo stringe. E' evidente come sia necessario un cambio di passo. Bisogna cercare di prendere meno reti. Bisogna essere più concreti sotto porta. Bisogna vincere e fare risultati con continuità.Il calendario ci offre una grande occasione: delle prossime quattro partite in programma, ne giocheremo ben tre in casa e per giunta contro squadre che si sono finora dimostrate non irresistibili. Sappiamo bene che il Toro è specializzato nel fare regali, ma non siamo ancora a Natale ed ora non è più il momento di scherzare. Bisogna vincere oggi. Bisogna vincere la prossima con l'Ascoli. Bisognerebbe cercare di fare almeno dieci punti nelle prossime quattro partite. Solo così potremo collocarci in una posizione di classifica più adeguata. E' vero che la B si vince a marzo, ma per poter continuare a sperare è necessario quanto meno rimanere in linea di galleggiamento per potersela giocare nel ritorno fino alla fine. Tre partite in casa nelle prossime quattro. Due consecutive. Tutte da vincere. Questo, e parlo di noi tifosi, non è il momento di piangere, di disperarsi e magari di pensare ad altro (se son rose fioriranno, se son “bufale” appassiranno...). E' invece il momento di farci sentire. Di stringerci intorno alla squadra. Di far sentire ai ragazzi, di far capire a tutti, che il Toro starà giocando in casa. Di far capire a tutti cosa significa giocare in casa del Toro.
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