Sono passati ormai due anni dalla morte di Emiliano Mondonico, indimenticato allenatore granata e comandante delle storiche cavalcate del Torino dei primi anni '90. C'è un filo rosso che lega la storia di Mondonico a quella del Torino. Emiliano, infatti, approdò in granata dapprima da giocatore; vestendo la maglia granata con modesti risultati per due stagioni: dal 1968 al 1970. La parte più importante della sua carriera al Toro però è legata indubbiamente al ruolo di allenatore, che ha rivestito dal 1990 al 1994 e dal 1998 al 2000. Celebre, soprattutto, la cavalcata europea che portò il suo Torino fino alla finale di Coppa Uefa del 1991-1992 di Amsterdam. Un anno più tardi, nel 1993, il suo Toro alzò invece al cielo la Coppa Italia: ancora oggi l'ultimo trofeo vinto dal club granata.
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Ciao Mondo: due anni dopo, la tua sedia è ancora alta nel cielo
Memorie / Due anni fa, il 29 marzo 2018, se ne andava Emiliano Mondonico. La storia di uno dei simboli della storia granata
Un personaggio indimenticabile per tutti i tifosi del Torino e non solo. Una persona genuina, che nel corso degli anni è stato in grado di farsi apprezzare da tutti per la sua semplicità e la sua schiettezza. Un uomo alla vecchia maniera, che nel 2018 dopo tantissimi lunghi anni di lotta è stato portato via da un cancro. A due anni di distanza dalla sua scomparsa però, il ricordo del "Mondo" è più nitido che mai. La sua sedia alzata al cielo di Amsterdam è e resterà per sempre uno dei simboli più rappresentativi del "granatismo". “Quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e tutti - dirà Mondonico qualche anno dopo l'accaduto - È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo-Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma da osteria”. Una persona che rimarrà per sempre nella storia del Torino.
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