Siamo daccapo, ecco un'altra bella finale, stavolta con l'Udinese. Una squadra zebrata che, dopo un periodo di emme, sembra essere tornata in gran forma, pronta per noi, come all'andata. Cavolo. Ci sono quei tizi là davanti che sono forti e veloci. Ma io non ho paura. Vinco l'ansia con la meditazione e, per trovare calma interiore e ispirazione, faccio spesso un salto dalle parti di Superga, specialmente nei momenti difficili. Sempre, quindi. Per arrivare alla zona della basilica ci sono diverse strade o sentieri e capita, a volte, di incontrare dei cinghiali. In bicicletta. Sì, infatti, armati di mountain bike, spesso avvisto i variopinti Cinghiali di Superga, eccentrico team di audaci pedalatori che, nelle grandi occasioni, sfoggiano una stupenda divisa coloratissima, con un cinghiale che sembra partorito da un bravissimo cartoonist della Disney. Il loro segno caratteristico è il cinghiale di peluche applicato sulla sommità del casco: o, meglio, dicono che sia un cinghiale, a me sembra un facocero, ma fa lo stesso. I ciclisticinghialosi di solito si radunano davanti alla tabaccheria-edicola di Superga, quella con le bandiere e le maglie del Toro esposte. Quando passo di lì, godo.
mondo granata
Cinghiali a Superga
Cosa volevo dire? Che ho intervistato un Cinghiale di Superga e gli ho chiesto cosa si deve fare per entrare a far parte della loro squadra: mi ha risposto che prima, una sera, è obbligatorio mangiare e bere come un cinghiale, ecco; poi, fattasi ormai notte, bisogna sciropparsi una tosta pedalata nel fango dei sentieri del Parco Naturale della Collina Torinese, nella zona di Superga, appunto. Una sorta di iniziazione. Mi sembra una roba da veri duri, wooofff! A proposito di cinghiali e di mangiate, parlando di quelli a 4 zampe e non a 2 ruote, ho sentito dire che uno di questi animaletti da compagnia (lo diventano veramente, a saperci fare, giuro, si mettono anche a panza all'aria per farsi coccolare) si è mangiato un mattone pieno, tutto intero, mentre un altro ha sgranocchiato la macchina fotografica digitale di un tizio, dopo avergliela strappata dal collo. Cose che capitano. Quante volte ho scritto cinghiale o cinghiali? Dalle parti di Superga alcuni cinghiali sono grandi come cassoni dell’immondizia, ma puzzano molto di più e non si occupano di pennelli o di pubblicità. Ricordate il pennello grande? E il grande pennello? Ricordate gli striscioni in Maratona: "Cinghiali" e "Wild Boars"? I grossi maschi crinuti, poi, ruggiscono come il leone della Metro Goldwyn Mayer. L'unico in grado di spaventarli è Foschi, il noto ex-capo degli ultrà del Cesena (dicono). Ah! E’ colpa mia se Rino si è fatto male nei giorni scorsi. Abbiamo provato e riprovato il discorso che doveva tenere alla squadra, che sembrava un po’ moscia prima della partita con la Lazio... e i miei incitamenti erano di questo tipo: “Bravo Rino, le parole da dire ai ragazzi sono quelle giuste, ma batti più forte i pugni sul tavolo!”. Pum! Spatapum! “Bene, benissimo, woooffff, ma ancora un po' più di cattiveria!”. Sbam! SBAAM! Poi, quando dalle simulazioni è passato al discorso vero, di fronte a tutta la squadra, ricordandosi dei miei suggerimenti, ci ha dato dentro troppo alla grande e si è scassato la mano, il polso, quello che è. Colpa mia, ripeto, l'ho caricato troppo. Certo che li ha gli attributi, ci voleva uno così.
Sapete che ho parlato con la cagnolina Giorgia, la barboncina di Ciuccariello? Le ho chiesto di dire a Raffaele e Norbert di lasciare stare il Toro, che il Novara o il Foggia sono comunque squadre molto interessanti e che meritano di essere acquistate. I biscotti novaresi e i rustici foggiani, poi, sono ottimi e gustosi prodotti che si venderebbero a quintali in qualunque esercizio commerciale.
Franceschini. E' una vita che non gioca. Mi sono chiesto più volte come passa le sue giornate e oggi l'ho scoperto. Ho letto su Famiglia Cristiana, il noto settimanale comunista, che si parla di lui come del nuovo segretario del Pd, al posto di Walter Alfredo Veltroni. Risolto il mistero.
Sabato 28 febbraio, presso il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, sarà inaugurata la quarta mostra tematica della stagione 2008/09, programmata per celebrare degnamente il 60° anniversario della tragedia di Superga. Ve lo dico per tempo. Si tratta di "Cuore Granata in un cielo Azzurro", storia della Nazionale Italiana di calcio, con opere su carta di Giampaolo Muliari e documenti storici in collaborazione con Fabrizio Melegari, direttore dell’Almanacco Panini.Nello stesso contesto, sabato 21 e domenica 22 marzo, il Museo del Grande Torino accoglierà la Coppa del Mondo di Calcio, vinta dalla Nazionale nel 2006.La mostra si concluderà il 26 aprile. Io non sono un fan della Naziolippi, proprio no, però bisogna ammettere che i ragazzi dell'AMSG se le studiano di notte e sono in perenne attività.
E ora andate a vedere questo sito, che è molto interessante:
PRIMA VI DICO E POI FACCIO! Woooffffff!!!!!!!!
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