di Giacomo Serafinelli
mondo granata
Cinismo granata
Buongiorno Toro...continuano le buone notizie, stavolta direttamente dallo stadio S.Francesco di Nocera Inferiore.
A giudicare da quanto visto sabato, il Toro sembra aver indossato i panni dell'opportunista, dimostrando per la terza volta in altrettante partite esterne che non gli dispiace affatto fare il corsaro.
Nell'ultimo turno affrontava una squadra entusiasta e reduce da alcune ottime prestazioni.
Un tifo incessante ha sospito i padroni di casa ad un forcing iniziale che avrebbe fatto male a molte difese, ma non a quella del Toro, sorretta da due pilastri quali il solito Ogbonna (meglio nel secondo tempo che nel primo) e la sorpresa Glik, vero mastino d'area di rigore. Non sarà facile per Ventura scegliere tra il giovane nazionale polacco e il rientrante Di Cesare. Il mister sapeva che la Nocerina sarebbe stata un'avversaria dura da affrontare ed il campo gli ha dato ragione. I campani, ad onor del vero, non hanno sofferto alcun timore reverenziale. La differenza tra le due squadre è stata essenzialmente una: il Toro ha giocatori più forti. Lievemente snaturati nel modulo (problemi sulle fasce hanno fatto sì che il mister schierasse un 4-3-3 anziché il consueto 4-2-4), i granata hanno saputo soffrire, per poi colpire al momento giusto e lasciare il segno. Prima con Antenucci e poi con Ebagua. Per entrambi i giocatori si è trattato del primo gol in campionato. Il Torino ha sofferto, è vero, ma ha voluto fortemente i tre punti ed ha saputo prenderseli segnando nei momenti che sembravano più propizi agli avversari, i quali sono riusciti solo ad accorciare le distanze e solo su rigore.
Alcune note positive: la buona prova di Stevanovic, finalmente concreto come chiedeva Ventura e l'esordio di Surraco e Suciu, che torneranno molto utili nel prosieguo del campionato.
Ennesima nota di merito per Iori, sempre più fonte del gioco granata. Con la consueta lucidità ha smistato palloni su palloni, fino a mettere Antenucci davanti al portiere con un tocco talmente morbido e delicato da farmi sobbalzare: da troppo tempo non si vedevano piedi così educati al Toro.
Toro cinico, si diceva: un cinismo da grande squadra?
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