Ci troviamo presso il Circolo della Stampa - Sporting, in Torino, proprio accanto allo stadio "Olimpico", da dove sta per prendere il via la conferenza delle associazioni dei tifosi facenti parti del Tavolo per il Filadelfia. Potrete seguirne la diretta web, mentre nel box del Multimedia, addirittura, la diretta video, un esperimento incredibile in versione prova tecnica.
mondo granata
Conferenza sul futuro del Filadelfia
La sala si sta riempiendo di un gran numero di operatoti stampa, cresce l'attesa, a minuti l'inizio con la presentazione del lavoro fatto finora.Sono appena arrivati anche il direttore sportivo ed il team manager del Torino, Gianluca Petrachi e Giacomo Ferri, che si siedono tra il pubblico.
Prende la parola per primo Giancarlo Bonetto, presidente del Circolo Soci del Torino, che ringrazia il presidente Romeo del Circolo della Stampa, e saluta ringraziando i presenti. Ora introduce il discorso Fabrizio Turco, stimato collega di Gazzetta dello Sport e Repubblica. "Quando c'é una salita, nel ciclismo, si arriva in cima poi si scollina e c'è una discesa. In quel momento, le difficoltà non finiscono ma si può sperare che il peggio sia passato. Oggi sono 4962 giorni da quando il Filadelfia venne abbattuto, speriamo che oggi sia il giorno dello scollinamento, da domani forse potremo avere un futuro che sarà di difficoltà e battaglia; ma sarà solo merito dei tifosi se il Filadelfia rinascerà, solo loro, alla faccia delle istituzioni che si sono attivate solo per distruggerlo".
Parola a Domenico Beccaria, presidente dell'Associazione Memoria Storica Granata. "Non parlo di ciclismo perché gli unici rapporti che ho con le bici sono il clacson quando guido... Parliamo di Filadelfia, e quindi di tifosi del Toro. Brevissima cronistoria... Il Filadelfia é stato fortisssimamente voluto dal conte Marone Cinzano perché, antesignano, aveva capito che una società di calcio importante non può prescindere da uno stadio di proprietà. Progetto messo già velocemente, ma struttura liberty che avrebbe meritato ben altra tutela dalla Sovrintendenza; in sei mesi viene realizzato. Fino al 1963 ci si gioca il campionato, nel 1994 viene dismesso da Calleri e abbandonato, quindi nel '97 viene demolito. Dal '98, demolizione conclusa, ad oggi, é una discarica che ultimamente viene tenuto in maniera più decorosa dai "pulitori" per quanto nelle loro possibilità, ma la decenza e la dignità quel luogo l'ha persa da lungo tempo. Faccio notare che tutti i successi che il Torino ha conseguito nella sua storia calcistica, compresa in qualche misura l'ultima Coppa Italia, sono maturati lì: dal primo scudetto revocato al primo assegnato, il Grande Torino, tutte le successive Coppe Italia e lo Scudetto del '76, il Torino si allenava lì. Era molto più di un semplice luogo dove mettersi in pantaloncini e giocare, era un grembo materno, dove i giocatori prima ancora che calciatori imparavano a diventare uomini. Nel giugno '94, quando Calleri ha staccato la spina, non ha chiuso un luogo fisico ma ha tagliato il cordone ombelicale tra tifoseria e squadra. Penso che tante disgrazie accadute successivamente al Torino non sarebbero accadute, il Filadelfia veniva vissuto 365 giorni all'anno, c'era un gruppo di pensionati che conoscevano i giocatori della prima squadra fino a tutti i pulcini del vivaio, c'era un gruppo di persone che conferiva ai giocatori una forza che magari non avevano tutta, ma che i tifosi trasmettevano loro.Quindi, abbiamo sentito l'esigenza tutti quanti noi di fare qualcosa per riportare il Filadelfia a quello che era. Purtroppo, ci siamo scontrati -è giusto dirlo- con il disinteresse da parte di molti e con l'ostracismo da parte di qualcuno. Quando siamo stati presi in giro, perché di questo si è trattato, in diversi momenti di questo Tavolo per il Filadelfia ci si arenava su delle secche che parevano messe ad arte per vedere fin quando avremmo avuto voglia di proseguire. Una tecnica di logoramento, che però non ha funzionato: le stesse "palle" che il Filadelfia ha costruito ai giocatori che ci hanno giocato, le ha costruite anche a chi l'ha frequentato non da atleta.Ora, i tempi sono finalmente maturi, perché abbiamo appunto scollinato, e oggi ci sentiamo di avere superato il punto critico e che le difficoltà stanno crollando. Con l'aiuto di tutti voi, del popolo granata che finalmente si renderà conto che non vendiamo mattoni ma rendiamo materiali i sogni di tutti, ecco che tutti parteciperanno nella forma e nelle quantità che saranno nelle loro possibilità, con il solo intendo di rivedere il Filadelfia che era, con il Torino che ci si allena dentro, e con l'orgoglio che non ha purtroppo più".
Parla Ottavio Sessa, del CCTC. "Domenico è partito lungo giustamente per ricordare quanto era importante il Filadelfia. Oggi per tutti i tifosi è l'ultima chiamata, l'ultima occasione per dimostrare che siamo davvero diversi come ci definiamo. Sì, è vero, è solo grazie ai tifosi che oggi siamo qui, a dispetto dello scetticismo delle istituzioni ma anche di molti di noi. Ci assumiamo tutte le nostre possibilità, e faremo in modo che tutti coloro che si sono presi impegni li mantengano, siamo qui per vigiliare, e per ricordare che le promesse vanno mantenute. Per testare l'unione che le varie associazioni hanno creato abbiamo creato un logo che vogliamo portare avanti per tutto il lavoro che faremo, per tutte le iniziative che arriveranno; nello stesso modo, abbiamo aperto il sito www.fondazionestadiofiladelfia.org e una casella di posta che da oggi saranno già a disposizione. Allo stesso modo, é stato aperto un conto che servirà ad arrivare a quanto serve per il conferimento.Ci sono anche altri soggetti, oltre ai tifosi, che si sono presi degli impegni. Alcuni di questi sono stati suffragati dai fatti, altri confidiamo lo saranno. Quel che già abbiamo in mano è lo Statuto della Fondazione, approvato dalla Città di Torino e da tutte le associazioni al Tavolo, trovando riscontro da parte della Regione. Il terreno come sapete è stato liberato dalle ipoteche, abbiamo il bando per i fondatori; di concreto c'è stato nelle ultime settimane, uno slancio di attivismo da parte della Regione, che è servito per dare un'accelerata. Accolta con grande piacere dai tifosi, che hanno spinto nel modo più forte possibile, e si è ottenuto che la Fondazione venga costituita intorno alla metà di Marzo.E poi le promesse, che speriamo vengano onorate. I 3,5 milioni che il Comune ha messo a bilancio, i 2 o 3 che la Regione ha promesso così come le fondazioni Sanpaolo e Crt, e poi i 500mila della Provincia. E poi ce n'è un'altra, fatta a Superga davanti a Don Aldo Rabino, da parte del Torino FC; purtroppo finora questa mai confermata, ma siamo convinti che al Filadelfia si debba arrivare sia con il Torino nella Fondazione, come auspichiamo (nello Statuto c'è tutto quanto è stato chiesto dal Torino FC, sarà fatto tutto come richiesto dal club), oppure no.Se il Fila non si farà, sarà perchè qualcuno non avrà mantenuto le proprie promesse; e se accadrà, allora ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, di aver spezzato tutto ad un passo dal traguardo. Vale anche per i tifosi, questo".
Prende la parola Carlo Durando, per la Curva Primavera. "Noi della Primavera, come i fratelli della Maratona, abbiamo ritenuto il Filadelfia necessario. Dunque, abbiamo costituito un'associazione all'uopo. Dovremo conferire alla Fondazione, in sede di costituzione, una somma complessiva di 15mila euro, come tutte le altre associazioni; dunque, chiederemo un contributo al popolo granata. Ma attenzione, non saranno i soldi per la ricostruzione del Fila: saranno i soldi che serviranno ai tifosi per esser presenti nella Fondazione, per vigilare che il Fila rinasca nel migliore dei modi. Per noi tifosi, la rinascita è la cosa più importante, più di una partita vinta, più di un'eventuale promozione, anche più di uno scudetto: vuole dire riscoprire le nostre radici, e mettere le basi per il nostro futuro. Pulici ha detto che per qualsiasi risultato bisogna essere uniti come un pugno; abbiamo dimostrato di esserlo, se lo saremo in futuro, il risultato lo porteremo a casa".
Ecco Paolo Reineri, per la Curva Maratona. "La Maratona è sempre stata e sempre sarà il punto di riferimento per la tifoseria, dunque non poteva non essere presente a questa sfida. Ma ci sono ragioni più profonde: per anni si è sentito dire che senza il Filadelfia si era persa la vicinanza tra squadra e tifoseria, ed è così, solo con il Fila si potrà riottenere tutto questo. La nostra tifoseria potrà essere apripista in un percorso di recupero, ci saranno tifosi di vecchie generazioni di curva, e di quelle giovani attuali; l'invito è a non tirarsi indietro, ci sarà da lottare. La presenza della Maratona in questo contesto non vuol dire che si venga meno al portamento ultras che la contraddistingue, significa solo che davanti ad una cosa enormemente importante come il Fila ci deve essere dentro con tutta se stessa, e al pari delle altre associazioni saà nella Fondazione per vigliare. Con qualcosa in più, perchè la Maratona ha una forza d'opinione che non tutti hanno, e se sarà necessario metterà in campo la propria forza...persuasiva. Si chiede a tutti di fare la propria parte. Siamo i tifosi del Toro, siamo sempre stati capaci di fare qualcosa di straordinario, noi faremo la nostra parte in prima linea anche questa volta".
Andrea Voltolini, del Comitato Dignità Granata: "Andiamo nella Fondazione perchè non si perda tempo, non possiamo perdere altri anni a chiacchierare. Chiederemo che ci sia una commissione di persone qualificate che rediga il bando di concorso per la progettazione ed il concorso di idee per la ricostruzione, rispettoso dei paletti che abbiamo richiesto perchè si mantenga il patrimonio storico che rappresenta, che sia funzionale alle esigenze moderne, perchè sia la piazza non più virtuale in cui i tifosisi uniscono alla squadra. Chiederemo che questa commissione valuti con trasparenza tutti i progetti, scegliendone una rosa da sottoporre infine al vaglio di tutti i tifosi del Toro. Perchè vogliamo arrivare ad un progetto, in tempi stretti, per capire cosa sarà il Filadelfia, e quanto verrà a costare. Perchè siamo tutti memori delle esperienza passate, e pensiamo non sia il momento di raccogliere presso i tifosi milioni di euro per la ricostruzione; lo faremo, se sarà necessario, quando ci sarà un progetto e quando sapremo cosa servirà. A tutti i tifosi si proporrà di diventare soci della Fondazione, come sostenitori o partecipanti, con quote che saranno minime ma che daranno modo di partecipare con proposte o solo vigilanza alle attività della Fondazione stessa.Noi vi entreremo con un bagaglio di idee per raccogliere ulteriore denaro rispetto a quello citato in precedenza, una fondazione che ha come soci sostenitori migliaia di soci pensiamo abbia una forza che esprima quella che è la forza della tifoseria del Toro. Possiamo far capire quella che è la volontà del popolo granata di poter tornare al Filadelfia".
Si dà il microfono a Marco Montiglio, che ringrazie e inizia: "Abbiamo parlato di quello che dovrà -dovrà- essere il nostro futuro, ma vediamo quel che potrebbe succedere se non portiamo a casa il Fila. Abbiamo un termine, che è il 31 Marzo, oltre la quale non ci sarà trippa per gatti. Potrebbe essere la fine della nostra tifoseria leggendari, se non arriverà il Fila. Noi ci prenderemo le nostre responsabilità, anche gli altri dovranno farlo, istituzioni, Torino FC, e soprattutto tifosi. In passato abbiamo sbagliato, nel non pressare abbastanza le istituzioni e la società. Oggi però abbiamo una grande occasione, vogliamo partecipare e soprattutto avvisare tutte le componenti che un fallimento non potrà essere accettato; con la Maratona, saremo garanti e potremo anche incazzarci veramente. Non ci sono vie di mezzo, abbiamo visto tutti i lati positivi, ma ci sono anche quelli negativi in caso non si faccia il Fila. Ripeto, potrebbe essere la fine della nostra tifoseria".
Ora iniziano dibattito e domande; si chiede qualcosa di più relativamente ai tempi, risponde Ottavio Sessa. "Qualche data ce l'abbiamo, quella che ci siamo presi come impegno è la metà di Marzo per la costituzione vera e propria per la Fondazione. Il 10 dello stesso mese scade il tempo per associazioni e istituzioni per dire "presente" nella Fondazione stessa, e già lì si vedrà chi ha fatto promesse e basta e chi invece intende mantenerle". Andrea Voltolini: "All'ultima riunione con l'assessore Sbriglio abbiamo deciso che a fine Febbario ci si reincontra per trovare un notaio, aprire il conto, tutta una serie di piccole cose che entro il 10 Marzo saranno decise, ed entro la fine dello stesso mese si potrà presso il notaio depositare atto esecutivo. Io colgo l'occasione per chiedere che si agisca molto, molto velocemente, perchè sono 14 anni che il Filadelfia è stato abbattuto, si possono fare le cose concretamente, e anche in fretta. E' quello che chiederemo".
Le date non si scontreranno con il prossimo vuoto nella Giunta comunale? "Tutti gli atti -risponde Voltolini- che la Giunta doveva varare entro il 31 Marzo sono già cosa fatta. Fino ad allora, comunque tutto sarà pienamente operativo, dunque non c'é ragione di preoccuparsi per questo". Si fa presente anche ai rappresentanti del Torino FC che il 10 Marzo è vicino, prende la parola Gianluca Petrachi. "E' doveroso per la società essere qui, sono lieto di essere stato invitato. La cosa più importante che è emersa credo sia il senso di appartenenza. Generalmente quando si cerca di fare qualcosa di così importante c'è disgregazione, invece vedo che tutti sono uniti nel realizzare questo progetto, credo che non ci sia partita più grande da vincere che fare questo progetto. Io son convinto che siccome è un anno che conosco il presidente lui non abbia voluto mai vendere davvero il Toro, o abbandonarlo. Lo ritengo una persona intelligente, credo sia arrivato il momento che il presidente faccia la sua parte, e dimostri il suo attaccamento a questa maglia, è una grandissima occasione per lui per riconquistarsi la simpatia e la stima che aveva nel 2005. E penso che non se la farà scappare, è un'occasione troppo importante per il futuro del Torino Calcio, da qui si può ripartire tutti insieme soprattutto in qualcosa che viene radicato e dato a tutti i giocatori che passeranno da qua nel futuro. Il senso di appartenenza è una cosa importantissima, che si è smarrita; penso che partendo da queste radici, mai estirpate, si possa ricondurre tutti a far capire che questa maglia rimarrà sempre storica negli anni.Credo che come Torino FC possiamo fare tanto, e penso che lo faremo; non credo ce ne sia bisogno, ma mi impegnerò per convincere chi di dovere dell'importanza di tutto questo".
Beccaria intanto ringrazia perché "i nuovi acquisti vengono ormai regolarmente a fare visita al Museo, e fare un bagno di granatismo. Mi rivolgo a Giacomo Ferri: penso che anche lui sarà garante della società nella volontà di cambiare rotta, gli indizi fanno sperare che il club effettivamente non voglia più ripetere certi errori".
Chiamato in causa, parla il team manager: "Solo due parole. Sono quattordici anni che si va avanti, penso che abbiamo raggiunto il limite. Il Filadelfia, per me... Angelo Ogbonna è uno degli ultimi prodotti del vivaio; io gli dico sempre, sei stato sfortunato, perchè non hai avuto la fortuna di vivere un posto così. E lui mi ascolta, ma non può capire, non per colpa sua; l'importanza di quella casa -io la chiamo sempre "casa"- è troppa. Io vorrei ricordare Cozzolino, Elena, Rabitti, non solo i mattoni, ma le persone. Ad Angelo racconto sempre questo episodio. Ho allenato i ragazzi per dieci anni, e andavamo in giro come loro per i campi di Torino; ma non è mai stato la stessa cosa, al Filadelfia si poteva stare 24 ore su 24, ti entra nel dna; è fondamentale senz'altro per la prima squadra, ma soprattutto per il settore giovanile.Manca un metro al traguardo, andiamo oltre questo metro, raggiungiamo questo obiettivo, io non ce la faccio più e penso anche tutti voi".
Un applauso va anche a Gianni Bellino, "Angelo del Filadelfia". Per i colleghi parla anche Marco Bonetto, che rievocando Cimminelli sottolinea la differenza tra quell'epoca e questa, perchè "oggi c'è un grande movimento di attenzione da parte di tutti i media".
Si conclude così la conferenza. Si inizia il lavoro più importante.
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