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Corsi e ricorsi storici

Redazione Toro News
di Guido De Luca

Cari calciatori del Torino Footbal Club, come potete notare dalla foto riportata qui a fianco, lo spettacolo dello stadio vuoto con le critiche ai vostri unici valori ($) è un film che abbiamo già messo in scena. A noi piacerebbe cambiare copione. Non avete neanche il primato di essere gli unici o i primi ad averci portato così all’esasperazione, quindi siete secondi anche in questo e non spiccate per originalità. Sono state tante le squadre che vi hanno preceduto e che abbiamo dovuto sopportare, soprattutto in questi ultimi 20 anni, ed una in particolare, contro cui ci siamo violentemente scagliati, era stata appena presa in carico dal vostro allenatore di oggi, Giancarlo Camolese. Era l’autunno del 2000. Dopo qualche stento iniziale, quel gruppo si riprese e inanellò 9 vittorie consecutive che portarono il Torino ad una gloriosa promozione in serie A. Il miracolo fu proprio di Camolese e di chi lo seguì in quell’impresa. La contestazione servì a qualcosa, ma fu più utile alla causa qualche testa pensante dello spogliatoio che iniziò a seguirlo e a credere nell’unico vero valore che per noi tifosi è rappresentato dalla maglia che indossate e dalla storia che ne rappresenta. Per voi, magari, sono banalità, per noi no. Siamo vostri clienti, paghiamo per vedere solitamente uno spettacolo indecente, ci contorciamo sugli spalti dal nervoso, non raccontiamo la verità ai nostri figli quando torniamo a casa e ci chiedono il risultato del Toro, resistiamo tenacemente agli sfottò dei nostri colleghi in ufficio e, nonostante tutto, saremo sempre vostri clienti. Probabilmente anche questo discorso non vi interesserà più di tanto, sembra che nulla riesca a smuovervi, ma allora tirate fuori un po’ di orgoglio personale anche solo per il vostro futuro. Una volta che avrete smesso con il mondo dorato del calcio, tornerete ad essere delle persone normali; qualcuno di voi, messo di fronte alle vere responsabilità della vita, cadrà in depressione, qualcun altro si mangerà i soldi guadagnati in investimenti sbagliati e chiederà di fare le marchette in televisione, in qualche reality show. Dovete sapere che la vita regala brutti scherzi: i problemi da affrontare non sono come chiedere al Presidente il premio salvezza e non ci sarà più nessun procuratore a gestirvi e a trovarvi un acquirente come si fa per i cavalli di razza.A maggior ragione, dimostrate di essere persone e uomini sin da domenica prossima, perché noi non vorremmo più inscenare una protesta come quella messa in atto in Torino-Siena del 5 novembre del 2000, quando un Toro allo sbando aveva stentato a pareggiare una partita con la squadra toscana che ai quei tempi lottava per non retrocedere in serie C.