"Allo "Spazio 211" di via Cigna a Torino, nella serata di venerdì 24 gennaio, si è tenuto un incontro-dibattito nel corso del quale sono intervenuti gli avvocati che assistono i tifosi colpiti da Daspo e multe per gli incresciosi fatti avvenuti lo scorso autunno in curva Primavera. Un evento pubblico durato oltre tre ore davanti a una platea di circa 200 spettatori, che è stato organizzato dai destinatari dei provvedimenti stessi, un po' per dare voce alle loro istanze e un po' per fare il punto sulle strategie difensive in merito all'operazione della Questura di Torino che lo scorso 11 dicembre ha notificato 75 provvedimenti Daspo e oltre 500 violazioni del regolamento d’uso dello stadio Olimpico-Grande Torino, con sanzioni amministrative per un totale di 85mila euro (qui i dettagli).
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Curva Primavera, gli avvocati dei tifosi diffidati: “Ecco come combatteremo multe e Daspo”
L'evento / Allo Spazio 211 di via Cigna i legali di coloro che sono stati colpiti da multe e diffide hanno esposto le strategie difensive davanti a circa 200 presenti
"Ad intervenire sono stati gli avvocati che stanno seguendo le vicende delle persone colpite: la penalista Monica Arossa, l'amministrativista Daniele Labbate, il civilista Paolo Alberto Reineri e l'altro legale Marco Melano. "Il Questore De Matteis, nella conferenza stampa seguita all'operazione di polizia (qui la cronaca dell'evento, ndr), ha affermato di aspettarsi una reazione dei tifosi colpiti sottolineando che le forze dell'ordine sarebbero stati pronti a fronteggiarla senza alcun timore. Ebbene, deve essere chiaro che questa reazione c'è e ci sarà, ma nelle forme e nelle sedi opportune - è stato un passaggio dell'intervento dell'avv. Arossa -. Di questa vicenda mi ha lasciato basita il fatto che si è puntato a disarticolare un intero gruppo organizzato, ma nella sala d'attesa del mio studio mi sono ritrovata persone che per buona parte nemmeno si conoscevano tra di loro. La grande maggioranza dei 75 tifosi diffidati sono persone incensurate che si sono visti stravolgere la vita da un giorno all'altro pur non avendo preso parte ad alcun episodio di violenza e noi abbiamo il dovere di svolgere una difesa il più accurata possibile. I Daspo comminati vanno dai 4 ai 10 anni, sono provvedimenti seri che incidono sulla libertà di circolazione e anche sulla libertà personale: una violazione delle prescrizioni del Daspo, anche dovuta a distrazione, può portare all'arresto in flagranza. Quella dell'11 dicembre è stata un'operazione teatrale, mirata a svuotare una curva".
"Gli avvocati Labbate e Reineri hanno comunicato di aver proceduto al deposito, presso la Prefettura di Torino, di 429 scritti difensivi ai sensi dell’art. 18 della legge n. 689 del 1981, con altrettante richieste di audizione personale, contro i procedimenti scaturiti dalla notifica di alcune centinaia di verbali di contestazione di presunte infrazioni amministrative per asserite violazioni del regolamento d’uso dell’impianto sportivo “Olimpico Grande Torino”. Nell'illustrare le tappe della procedura relativa a questo tipo di provvedimenti, gli avvocati hanno chiarito quali sono state le violazioni del regolamento d'uso accertate: tra queste il cosiddetto salto della fila ai tornelli d'ingresso, il mancato rispetto del posto assegnato dal biglietto e cori di discriminazione territoriale. Altresì è stato enucleato uno dei punti chiave della strategia difensiva: la contestazione della validità del regolamento d'uso dello stadio Olimpico-Grande Torino. "Detto regolamento è stato redatto dalla società Torino per disciplinare la permanenza dei tifosi, in un impianto che peraltro è di proprietà del Comune. Ma la cosa più singolare è che, secondo obblighi di legge, il regolamento d'uso dell'impianto, poichè è scritto da privati, deve essere approvato e adottato dall'autorità pubblica. Ebbene, nè il Torino nè la Questura - da noi interpellata già tempo addietro, dopo le prime multe comminate a tifosi in curva Primavera nel 2017 - hanno mai fornito documenti che attestino l'approvazione di Questura o Gruppo Operativo di Sicurezza nonostante le nostre richieste. E' chiaro che multe comminate sulla base di regolamenti non validi sono carta straccia". I legali hanno poi sottolineato, a loro dire, una certa incongruenza nelle mosse della società Torino: "Il 19 novembre 2019 il club granata ha presentato denuncia contro il gruppo Torino Hooligans della Curva Primavera, attribuendo loro violazioni del regolamento dello stadio e prevaricazioni di vario tipo da diversi anni. Questo stride con quanto riportato nella nota diramata dal Torino FC il 14 dicembre 2019, che sottolineava che la vendita dei biglietti agli ospiti in una parte della Curva Primavera fu fatta già in passato, senza aver mai presentato nessun tipo di problema".
"Non solo: durante il lungo incontro, al tavolo dei relatori si è seduto anche un gestore di uno dei tre locali che hanno subito nell'ambito dell'operazione la sospensione per sette giorni della licenza sulla base dell'art. 100 Tulps poichè ritenuti abituali luoghi di ritrovo dei Torino Hooligans. Questi ha affermato di ritenere assurda la decisione delle forze dell'ordine perchè basata su presupposti inesistenti ed ha evidenziato il danno personale, patrimoniale e di immagine derivato dalla chiusura forzata, seppur temporanea, del suo locale. A chiusura del suo intervento, ha invitato gli avvocati ad andare fino in fondo nella battaglia legale definendo quanto accaduto "una delle pagine più tristi della storia del Torino". Infine, è intervenuto anche uno dei 75 tifosi colpiti da diffida, di nome Daniele, che ha raccontato i momenti in cui gli ufficiali della Digos si sono recati a casa sua, alle prime luci dell'alba dell'11 dicembre scorso, per notificargli il Daspo, intimandogli - tra le altre cose - di consegnare loro il vestiario che indossava durante Torino-Inter; la precisazione è stata quella di non aver preso parte in alcun modo agli scontri accaduti in curva Primavera in quell'occasione, pur trovandosi presente sul luogo.
Dalla platea è stato poi sollevato il tema che riguarda la discussa e possibile azione civile dei tifosi "normali" della curva Primavera contro il Torino FC, che secondo alcuni potrebbe non aver garantito le giuste condizioni di sicurezza in riferimento ai tafferugli avvenuti durante Torino-Napoli e Torino-Inter. I legali intervenuti durante l'incontro hanno spiegato che si tratta di un altro versante della vicenda, non seguito direttamente da loro, che assistono coloro che sono stati colpiti da diffide e multe. "Ma a nostro avviso i margini per muoversi ci sono - hanno affermato i legali -. La giurisprudenza della Cassazione civile sul punto attesta che chi organizza una manifestazione sportiva ha due tipi di obblighi nei confronti di chi possiede un titolo di accesso: assicurare il godimento dello spettacolo ma anche garantire le condizioni di sicurezza, con misure idonee. Se le misure vengono omesse si può configurare responsabilità contrattuale - poichè il biglietto/abbonamento è un contratto atipico - ma anche extracontrattuale. E sul punto ci pare evidente che in occasione di Torino-Inter la società granata, pur sapendo che avrebbero potuto crearsi situazioni di pericolo in curva Primavera per la commistione di tifosi di entrambe le squadre - tanto che quattro giorni prima della partita è stata stoppata la vendita libera dei biglietti - non abbia poi predisposto le misure di sicurezza necessarie".
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