mondo granata

Dagli undici metri

Dagli undici metri - immagine 1
di Mauro Saglietti
Redazione Toro News

Rieccoci qui, vaganti tra le varie galassie ibride, parcheggiati nella Galassia delle illusioni che puntualmente svaniscono, una volta sfiorate.Siamo pronti a tornare sulla nave per visitare l’universo della nostra storia?Visiteremo stelle e pianeti incontrati negli anni ‘90, sempre più distanti dal Sistema originario, dal quale fummo scacciati negli anni ‘70.Originariamente erano previsti soltanto due viaggi, ma… ne è stato aggiunto uno, che avrà luogo tra un paio di settimane, con la visita dei Sistemi planetari più recenti. E oscuri.Non c’è tempo per altro.Il vostro comandante vi augura un viaggio sereno, per quanto possibile.Occhio alla spinta… si parte.

 

Sistema planetario 1990-1991 ovvero quello del “Nuovo Vivere”Un mondo pieno di luce, un tempo che sembrava dirigerci verso la nostra antica meta, la terra promessa. Ci transitammo ingenuamente, convinti di avere il Male (che presto si rivelò come Confederazione) dietro di noi… La nave sembrava scintillante, gli uomini dell’equipaggio esperti e battaglieri…. La benzina però non sarebbe durata a lungo…

La serie A ci diede il benvenuto alla prima giornata, in quel di Bari.Nella faraonica e semideserta cattedrale di cemento pugliese, andammo in vantaggio con Muller, quindi fummo raggiunti da Raducioiu, uno che con noi segnava sempre, per quanto fuori forma fosse. Quando mancava un minuto alla fine, Carillo sfarfallò brillantemente con la mano in area. Rigore di Joao Paulo e gol. Pregammo che il buongiorno non si vedesse dal mattino…Il ritorno in serie A, coincise anche con l’immancabile rigore fischiatoci contro a Napoli, alla decima giornata. E meno male che l’Avellino era già retrocesso, altrimenti ci sarebbe stato un penalty contro anche lì. Comunque al San Paolo combinammo un patatrac storico. Rigore e gol di Maradona a dieci minuti dalla fine. Pareggio di Bresciani e a quel punto, quando tutti si era convinti del pari, gol allo scadere di Incocciati.Bello perdere così, faceva sempre piacere. Rendeva il resto della Domenica una festa a base di madonnoni.Finalmente alla dodicesima giornata, ci venne fischiato un tiro a favore, a Pisa, dove stavamo incappando in una giornata storta. Calciò Martin Vasquez e Simoni del Pisa parò, così come aveva fatto l’anno prima con Cravero. Per gradire, perdemmo quella gara 2-0. Allegria!In molti ricordano la gara di Genova del 6 gennaio 1991, contro la Sampdoria poi scudettata. Così come avevamo fatto in casa del Verona nel 1985, andammo ad espugnare il campo dei futuri campioni. Segnò Bresciani su rigore, poi lo stesso centravanti raddoppiò.Gli ultimi minuti furono da panico. L’arbitro compensò il nostro rigore con un penalty per la Samp, realizzato da Vialli. Il portiere ligure Pagliuca, poi, spintosi in avanti negli istanti conclusivi, andò a colpire il palo con un colpo di testa, ma il risultato non si mosse dal 2-1 per noi.Più nulla fino al girone di ritorno, dove la Roma ci regolò 2-0 con gol di Aldair e rigore di Voeller.Il 10-03-2001, il presidente Borsano, decise di festeggiare la festa della donna permettendo l’ingresso gratuito alle signore.Il Toro ripagò con una gara terribile contro il Cesena ultimo in classifica. Segnò Piraccini per i romagnoli, poi Bresciani ebbe l’opportunità di riequilibrare la gara con un rigore, che calciò sfortunatamente sul palo. Il finale fu esplosivo con due gol di Lentini e Dino Baggio negli ultimi 6 minuti.Rigore contro anche due settimane più tardi nella gara contro il Genoa, vinta poi 5-2. Aguilera (ancora rossoblù) segnò il gol del 3-1, che diede il via alla semirimonta rossoblù.Curiosità: in quella gara, a difendere la porta del Genoa c’era Ottorino Piotti, che oltre dieci anni prima aveva parato un rigore a Pulici.Rigore a nostro favore alla undicesima di ritorno, gara casalinga contro il Napoli, per la prima volta senza Maradona. Il rigorista questa volta fu Policano, e Taglialatela, probabilmente per non rimanere sfigurato, non si oppose alla conclusione.Evviva, evviva, gol.Sì, degli altri. Più precisamente di Careca, neanche due minuti dopo, per l’1-1 finale.Ancora un rigore a favore nella gara interna pareggiata 1-1 contro la Sampdoria (Bresciani pareggiò il gol di Invernizzi, seguito a disastro difensivo di Sordo).Poi più nulla… fino alla finale di Mitropa Cup, disputata contro il Pisa.Un Torino che presentava Amarildo e Leo Junior come rinforzi, andò in svantaggio all’84 e riequilibrò la gara al 90° con un rigore di rara generosità.Tirò Martin Vasquez e Simoni (che gli aveva già parato un penalty in campionato) intercettò la palla, che comunque terminò in rete.Il presidente del Pisa Anconetani si arrabbiò a dir poco tanto.Per l’occasione la RAI, che trasmetteva la partita in diretta, staccò il collegamento, non avendo previsto supplementari. Una perlaI telespettatori si persero lo storico gol di Carillo, che ci regalò quel rocambolesco trofeo, ed evitò altri rigori.Meglio tacere su come andò a finire la Coppa Italia, nella quale uscimmo nei quarti contro la Sampdoria (come sempre). Delusione ai rigori, ovviamente non validi ai fini del nostro conteggio.

Coordinate astrali:A favore 6 (4) di cui 1 parato, 1 sul palo.Contro 5 (5)Capitano della Nave:Giorgio Bresciani (2) - Primi ufficiali Policano (1) e Martin Vasquez (1)

 

Sistema planetario 1991-1992 ovvero quella del “Quasi”Qualcuno tra di noi si era già preparato per scendere sul pianeta così simile a quello dello scudetto…Invece la sorte non ci fu amica. Forse sbagliammo la traiettoria di avvicinamento. E alla fine sfiorammo soltanto quell’astro che avrebbe dovuto essere la nostra casa.Lo sfiorammo soltanto.

Con l’Ancona in quegli anni si vinceva e nella fase iniziale della Coppa Italia, regolammo i dorici per 4-1, con terzo gol di Casagrande su rigore. Nella gara di ritorno, subimmo un rigore di Tovalieri (nome nefasto, lo rincontreremo più avanti, purtroppo), prima che Venturin facesse 1-1.Non ci fu altro in Coppa Italia, mentre in campionato ricominciammo da Bari, dove un elegante tuffo di Parente venne premiato dall’arbitro Stafoggia con la massima punizione. Tirò Platt e fece 1-1, dopo che il Toro era andato in vantaggio con Mussi.In Torino-Foggia 3-1, Scifo realizzò dal dischetto il gol del 2-0, dopo che Marchegiani aveva parato un rigore di Signori. Poi più nulla fino all’ultima giornata di andata, quando maramaldeggiammo sul campo dell’Ascoli per 4-0, con rete finale di Bresciani dagli undici metri. Il discorso tornò a pendere a nostro sfavore con la trasferta persa in casa della Lazio per 2-1, dove Ruben Sosa aprì le marcature su penalty. Partita nella quale riuscimmo a farci fare gol dal vecchio Sclosa.Ancora una volta la bilancia tornò in parità a 5 minuti dal termine della gara interna contro la Cremonese.In vantaggio con Casagrande dopo pochi minuti, il Toro disputò una partita mediocre e pervenne al raddoppio all’85°, dopo che Bresciani era stato atterrato in area, con rigore di Scifo.Il giocatore belga non perdonava. Suo il gol del vantaggio granata a Foggia, poi riequilibrato da Kolyvanov nel finale.Queste le note in campionato.In Europa invece Scifo colse il palo in Danimarca contro il BK Copenhagen, sul risultato già di 2-0 a nostro favore.Purtroppo non possiamo non menzionare la rete di Petterson dell’Ajax che al ‘75 della gara interna con gli olandesi, portò sul 2-1 la squadra di Amsterdam, dopo retropassaggio criminale di Scifo, che mise nei pasticci la difesa.Lo stesso Petterson che alla fine della gara di ritorno fece conoscenza ravvicinata con Policano.Ricordiamo insieme quel tempo quasi perfetto:

Coordinate astrali:A favore 6 (5) di cui 1 sul paloContro 5 (4) di cui 1 parato.Comandante della nave: Scifo 3 (3) - Primi ufficiali Casagrande (1) e Bresciani (1).

 

Sistema planetario 1992-1993 ovvero quella del “Canto del cigno”In viaggio verso l’Ultima stella Luminosa, sbagliammo ancora una volta a fidarci del software di navigazione.Questo insieme di istruzioni era stato in realtà creato da uno sviluppatore corrotto. Con la scusa di avvicinarci all’Ultima stella Luminosa, il malware stava lentamente impostando una traiettoria che ci avrebbe portato lontano, ai margini dell’universo.L’Ultima Stella era lì, comunque. Approdammo a fatica nei pianeti del suo sistema, che si rivelarono tanto gradevoli quanto poco ospitali. L’aria a disposizione era troppo poca ed in breve fummo costretti a risalpare per lo spazio sperduto.

Come detto, in quegli anni contro l’Ancona si vinceva. E alla prima giornata di campionato, ripetemmo il 4-1 ottenuto in Coppa Italia l’anno prima. Risultato rotondo, mitigato dal rigore di Detari per i dorici.Il primo rigore a favore, ci venne assegnato alla settima giornata, quando riuscimmo ad avere la meglio sull’Udinese grazie al penalty di Scifo, sul finire della prima frazione di gioco.In un periodo particolarmente nero, che culminò con l’ultima giornata di andata, perdemmo in casa 1-2 con l’Inter (inaugurando una abitudine costante che, anno seguente a parte, non verrà più interrotta).La partita si risolse al quarto d’ora della ripresa. Prima subimmo il rigore di Sosa, poi beccammo gol da Fontolan in contropiede. Paganin, deviò un tiro di Scifo e la partita si riaprì, il risultato però non cambiò più.Il 7 febbraio 1993 accadde un evento cosmico inspiegabile.Una tempesta di meteoriti ed il passaggio di una cometa, fecero in modo che ci venissero concessi due rigori a favore contro il Brescia in casa.Scifo segnò il primo, sufficiente a garantirci l’1-0 finale, e sbagliò il secondo, assegnatoci proprio allo scadere. Passò soltanto una settimana e a Parma l’arbitro Luci di Firenze assegnò un penalty ai padroni di casa che permise loro di pareggiare il gol di Sergio.Molti ricorderanno quella partita, che terminò col sapore della beffa.Gol di Mussi per noi al minuto ’89.Solitamente essere in vantaggio 1-2 a quel minuto, sarebbe un’ottima premessa per la vittoria finale.Ma c’è il Toro di mezzo e quindi capita di tutto.Mussi ritorna verso il centrocampo ma viene sgambettato da Benarrivo. Il nostro giocatore si rialza, affronta il parmense disonesto e questi, per completare l’opera, simula di aver ricevuto una testata. All’arbitro non sembra vero poter espellere un nostro giocatore, così estrae il cartellino rosso. Palla al centro, noi in dieci, traversone degli altri e gol di Melli.2-2 beffardo, per il quale ben pochi commentatori si strapparono i capelli.Tornando ai rigori, ci tocca affrontare il capitolo Roma.Già sapendo che avremmo affrontato i capitolini in finale di Coppa Italia, andammo a disputare contro di loro, una delle partite di campionato più strane e rocambolesche della nostra storia.Vincemmo 5-4. proprio così.Sul 4-2 a nostro favore, la Roma venne “aiutata” nella rincorsa da un penalty di Hassler, prima che Antonio Comi, proprio lui, siglasse il 4-4.Incredibile a credersi, l’arbitro Luci (sempre lui, e non si giocava a “san Siro”… ehm…) a tre minuti dalla fine fischiò un rigore per noi.Tiro di Scifo e fu gol.Torneremo più tardi all’Olimpico.Anzi, torniamoci subito.Nei quarti di finale di Coppa Italia, affrontiamo, con gara di andata e ritorno, la Lazio di Gascoigne.A Roma andiamo subito sotto 2-0, con Neri e rigore di Signori. Sul finire del primo tempo Fusi sorprende Valerio Fiori una prima volta. La partita è diventata famosa per il nostro pareggio, ottenuto da Scifo al 90° su punizione. Tiro centrale e Fiori che, ancora una volta, si fa passare la palla in mezzo alle gambe, per l’ira della curva biancoceleste.Nella gara di ritorno, si gioca in un Delle Alpi avvolto dalle nebbie.Stadio freddo, clima gelido. Dalla Curva non si vede un accidente.Il presidente Governi (…) permette alla gente Curva di spostarsi nei Distinti, primo anello. La visibilità migliora.Si va sul 2-0, poi rigore per la Lazio. Tira Signori, ma Marchegiani si tuffa sulla sua sinistra e para. Si va sul 3-0 e cala la visibilità. Riusciamo nella gagliarda impresa di prendere due gol negli ultimi cinque minuti e viviamo gli ultimi istanti nella nebbia, tra gente che prega persino Maometto.Alla fine ce la facciamo.

Nelle semifinali si affronta la gobba, eliminandola con sottile e crudele piacere.Si domina la gara di andata, ma Raffaele Sergio combina la frittata. Rigore del solito Baggio e solito gol. Ci penserà poi Paolino Poggi, all’andata e al ritorno.Veniamo infine alla storia che tutti sappiamo.Tre rigori contro, undici minuti di recupero, Sguizzato ce la mise proprio tutta.Prima di quella partita, nella tribuna dell’Olimpico si distribuivano inviti alla festa giallorosa, che si sarebbe tenuta dopo la vittoria della Coppa, da parte loro.Tre rigori di Giannini.Gli andò male.Partite come quelle fanno venire la voglia di chiedere asilo politico al più infame degli stati sudamericani.Voliamocene via.

Coordinate astrali:A favore 4 (3) di cui 1 parato.Contro 10 (9) di cui uno parato.Capitano dell’Astronave: Scifo (3)

 

Sistema planetario 1993-1994 ovvero quella della “Smobilitazione e degli intrighi”Con l’Ultima Stella alle nostre spalle, ci si spalancarono di fronte galassie buie e fummo costretti a rinunciare ai nostri ufficiali migliori. Facemmo di necessità virtù, imparando a guidare come meglio potevamo, e facendo scalo su piccoli pianetini, temendo che la dogana interstellare non ci desse l’ok per proseguire e ci portasse via tutto.

Fatta eccezione per il rigore di Zanoncelli, che permise all’Ascoli di fare 1-3 nella gara di apertura della Coppa Italia, non resta altro da segnalare in una competizione che ci vide poi estromessi in semifinale dall’Ancona…Ehm… evidentemente non si vinceva sempre con loro, tuttavia l’atmosfera di smobilitazione di quel finale di campionato, con Calleri alle porte, diede da pensare a molti.Nel campionato, che vide l’esplosione di Silenzi, fu proprio Pennellone a calciare il primo penalty, alla decima giornata, quando il suo gol non servì ad evitare la sconfitta 2-1 contro il Cagliari di Oliveira e Dely Valdes. Silenzi mise lo zampino anche nella nostra seconda vittoria consecutiva all’Olimpico contro la Lazio. Fu lui a siglare il penalty del 2-1, prima della rete della vittoria di Gregucci.Sembra incredibile, ma non ci furono fischiati rigori contro per tutto il girone di andata…A parte l’ultima giornata, ovviamente. E quale squadra poteva essere la più indicata a ricevere questo gradito dono?La Roma ovviamente.E quale calciatore avrebbe potuto tirarlo? Ma il solito Giannini, che diamine!Suo fu il timbro dello 0-1 al Delle Alpi, il due gennaio 1994.Per fortuna ci pensò Benny Carbone a riportare in equilibrio la gara, per l’1-1 finale.Rotto il ghiaccio, gli arbitri si scatenarono. Nuovo rigore contro (pura invenzione), nell’1-1 interno contro il Napoli.Penalty assurdo realizzato dal futuro gobbastro Fonseca, che così forse si calò in anticipo nel clima e nelle situazioni che gli sarebbero state familiari nel proseguo di carriera.Rigore contro anche a Udine, la settimana seguente. Branca rimediò al gol di Silenzi a soli 5 minuti dalla fine.Finalmente gli arbitri si ricordarono di noi, nuovamente contro il Cagliari e Pennellone contribuì al 2-1 interno a loro sfavore.A sei giornate dalla fine, col Toro lanciatissimo verso la UEFA, ospitammo la Lazio del simpaticissimo Casiraghi, che segnò per i suoi ad un quarto d’ora dal termine.In quella gara si ebbe la netta sensazione che i laziali volessero farci pareggiare.Carbone andò in terra, forse solo sfiorato. Rigore senza proteste biancoazzurre.Silenzi calciò e Marchegiani andò mollemente a terra con largo anticipo sulla sua sinistra.Proprio dove Silenzi calciò ai due all‘ora.Parata.A tre minuti dalla fine, Francescoli riequilibrò la farsa.La domenica seguente, il Toro fece un ulteriore passo avanti, andando a vincere in casa del sempre antipatico Lecce. La rete dello 0-2 fu segnata da Silenzi su rigore. Poi, come da copione, lasciammo spazio agli avversari e Baldieri fece 1-2.Finita così? Figuriamoci. Figurati se non ci scappa il rigore allo scadere.Tiro di Baldieri, parata di Giovanni Galli. Incredibile.Così finì la storia dei rigori di quel campionato.E così terminò di correre anche il Toro, che nella penultima gara si fece sorprendentemente travolgere dal Foggia. Inaugurammo quella settimana una graziosa abitudine che ancora oggi non ci abbandona.Quella di vincere le partite a parole: - Andiamo a vincere a Roma!A Roma, puntualmente, le prendemmo.In Coppa Italia, come detto andammo misteriosamente fuori con l’Ancona, mentre in Coppa delle Coppe fummo eliminati dall’Arsenal, senza mai impensierirlo veramente.Mah…

Coordinate astrali:A favore: 5 (4) di cui 1 paratoContro: 5 (4) di cui 1 parato.Comandante dell’astronave: Silenzi (4)

 

Sistema planetario 1994-1995 ovvero quella del “Illusione”L’equipaggio precedente fu lasciato a terra. Completamente. In un pianeta anonimo salirono a bordo altre persone, che sperammo conducessero l’Astronave fuori dalla solitudine.Visitammo anche due pianeti estremamente ospitali. Ma la rotta era segnata e fummo costretti a proseguire. Fu l’ultima volta che li vedemmo.

Ricordo quella trasferta a Parma, nel 1994.Un grandissimo primo tempo, ci mancò solo il gol.Ma il gol arrivò eccome.Fu Zola del Parma a segnarlo. Per chiudere il discorso, Branca a sette minuti dalla fine, su rigore inesistente, fissò il punteggio sul 2-0.Un peccato per la banda Sonetti, che quel giorno aveva disputato una grande prima frazione di gioco.Per tutta la prima parte di quel campionato comunque, i rigori per noi furono cosa sconosciuta, anzi, fummo bacchettati a dovere. A cominciare dalla settimana seguente, in occasione della gara interna contro la solita Roma del solito rigore.Fonseca (non più Napoli, ma non ancora gobbo) portò la sua squadra sul 2-1, a venti minuti dalla fine, dopo le reti di Balbo e Rizzitelli. Fu Cristallini a siglare il 2-2 col quale terminò la gara.Il rigore più famoso della stagione (il terzo a nostro sfavore), ci venne assegnato contro nel recupero del derby rinviato in seguito alla disastrosa alluvione nel Piemonte. Sul 3-2 a nostro favore, dopo un primo tempo spaventosamente esaltante, Amendolia attese il momento buono, Vialli andò per terra tarantolato, e fu rigore.Assurdo, gratuito e latrato, come da stile gobbo che si rispetti.Credo che il significato della carriera di Pastine sia racchiuso in quei due minuti di vita.Si tuffò sulla sinistra e respinse il tiro del gobbo.Fu il penultimo derby che avemmo la fortuna di vincere… ma che emozione indimenticabile!Dalle stelle alle stalle: “Inter, un regalo firmato Pastine”, titolava un quotidiano torinese il lunedì seguente la prima giornata di ritorno.Perdemmo a Milano male, come sappiamo fare noi.Prima ci pensò Jonk, da poco oltre il limite dell’area.E qui apro una parentesi.Ricordate Jonk? No? Si? Il giocatore che ci fece gol da 150 metri con l’Ajax.In Italia disputò una sola stagione, pietosa, realizzando un unico gol… per l’appunto quello contro di noi.Silenzi rimise in sesto la barca, ma una sciagurata uscita di Pastine, portiere molto emotivo, a tempo scaduto, provocò la massima punizione.Tiro di Orlandini e 2-1 finale, con restante pomeriggio rovinato.Il 19 marzo a Brescia ci venne finalmente concesso il primo rigore a favore. Segnò Silenzi e fu il punto del 4-1Nel finale altro rigore contro per fallo di Pastine.Il nostro portiere si arrabbiò moltissimo e fu colto da autentica crisi isterica.Questo lo caricò, probabilmente per l’ingiustizia subita, ed il numero uno deviò l’esecuzione di Neri, proseguendo poi nella sua scena di rabbia.A fine stagione si ricordarono di noi e ci assegnarono due rigori che Rizzitelli trasformò.Il primo nel pareggio interno (1-1) contro la Cremonese, il secondo nello sciagurato rovescio (6-3) patito a Firenze alla penultima giornata, gara nella quale Batistuta segnò l’ennesimo rigore a nostro sfavore. Coordinate astrali:A favore 3 (3)Contro 6 (4), di cui 2 parati.Comandante dell’astronave: Rizzitelli (2), Primo Ufficiale: Silenzi (1)

 

Sistema planetario 1995-1996 ovvero quella della “Fine”Questo triste insieme inconsistente di nebulose e stelle non finite, fa parte della “Galassie della dannazione”, galassie gemelle nelle quali spesso ci siamo imbattuti nei nostri viaggi degli ultimi quindici anni.Le cose positive sono assai poche. A livello di penalties ci pensa Rizzitelli ad arrotondare il risultato di Torino-Bari, seconda giornata, sul 3-1 definitivo, poi apre le marcature nell’illusoria vittoria interna sul Piacenza per 4-2, e addirittura porta in vantaggio il Toro a san Siro contro il Milan. Vantaggio che durerà poco. Infine regala il pari al Toro nella gara interna col Cagliari, con la squadra ormai indirizzata verso la B.In occasione della gara interna contro il Milan, col Delle Alpi semi deserto e con la matematica che incombe, toccherà a Cristallini battere Sebastiano Rossi e fissare il punteggio sull’1-1. La stessa cosa non gli riuscirà nella penultima giornata, quando a Parma si farà parare il tiro da Luca Bucci.A sfavore, riusciamo a farcene fischiare due contro l’Inter nella medesima partita. Nel disastroso 4-0 del primo ottobre 1995, Ganz contribuisce al 4-0 finale. A Udine si perde 1-0 per un rigore di Bierhoff, poi nel terrificante derby del tre dicembre, Ravanelli arrotonda il risultato per i gobbi, contro un Toro mai stato così umiliato. Infine Oliveira del Cagliari darà il vantaggio ai suoi, nella stessa gara che vedrà il pareggio di Rizzitelli, come detto.Ricordi sinistri. Andiamo avanti alla svelta

Coordinate astrali:A favore: 6 (5) di cui 1 parato.Contro: 5 (5)Comandante dell’astronave: Rizzitelli (4), Primo Ufficiale: Cristallini (1)

 

Sistema planetario 1996-1997 ovvero quella dell‘ “Anonimato”Apriamo gli occhi. Nessuno ricorda più niente.Non ci sono più emozioni, non si sentono più suoni. La nave fluttua nello spazio nero, nella Galassia delle astronavi abbandonate. In sala macchine vediamo aggirarsi persone sconosciute, che neanche ci ascoltano.Tutto è dimenticato.Apriamo gli occhi.

Serie B dannata.Di nuovo. Nell’indifferenza.Empoli, campo ostico. L’Empoli di Spalletti era ancora più ostico.Ci regolò 2-0 alla quarta giornata di quella serie B e la seconda rete fu segnata al 90° da Bertarelli su rigore.La domenica seguente non ci accorgemmo neanche che ci fosse stato concesso un penalty. Stavamo perdendo 0-1 in casa col Cosenza ed eravamo in stato di depressione conclamata.Un cosentino sgomitò uno dei nostri in area (come sono cambiati i tempi – quanto è difficile ricordare chi fosse, in anni che non lasciano ricordi). L’azione proseguì e venne fermata con ritardo. Espulsione del giocatore avversario, e fin qui tutto bene.Poi vedemmo Scarchilli con la palla sul dischetto.Era rigore!Fu l’1-1, che aprì la strada al 3-1 finale.In quello stranissimo campionato, si alternarono rovesci interni a strane vittorie esterne.Si andò a vincere ad esempio per 4-3 contro il Foggia di Di Michele (!). In vantaggio per 3-0, subimmo il rigore di Chianese, che diede il via alla rimonta, mancata per un soffio dai pugliesi.Alzi la mano chi ricorda il pareggio interno di quella stagione conto il Genoa! Un 3-3 che ci vide sempre inseguire, da ricordare soprattutto per la spettacolare prestazione di Samuel Ipoua, 150 chili di cemento piantato in area.Scarchilli firmò il primo dei tre pareggi, l’ultimo dei quali venne realizzato al 90° da Martelli, giocatore poi scomparso dopo poco tempo.Il tempo di Marco Ferrante stava per arrivare, in quella Galassia dimenticata.Realizzò 4 gol contro la Reggina in casa, il 5 gennaio 1997, gara in cui Dionigi, vecchia conoscenza mai rimpianta, firmò su massima punizione la rete del 2-1 (4-2 finale), nella stessa partita però, Scarchilli sbagliò un rigore, interrompendo così la sua mini serie.Due settimane più tardi facemmo fuori col medesimo punteggio il Lecce e Florjancic si incaricò di realizzare il penalty del provvisorio 2-0.Quella partita ci regalò il secondo posto e ci illuse.Di lì in avanti sarebbe stata solo discesa.O quasi.Alla prima di ritorno pareggiammo 1-1 a Cesena, che si era portato in vantaggio con rigore di Hubner. La nostra rete, ovviamente fu realizzata da un Ferrante in non perfette condizioni fisicheAltro giro, altro rigore. 1-1 interno col Venezia e rete di Polesel dagli 11 metri quando mancavano soltanto 6 minuti alla fine.Non ci furono altri rigori e la nave si avviò lontana da uno dei campionati più tristi e deprimenti della storia.

Coordinate astrali:A favore: 4 (3) di cui 1 parato.Contro: 5 (5)Capitano dell’Astronave: Scarchilli (2) – Primo Ufficiale: Florjancic (1)

 

Sistema planetario 1997-1998 ovvero quella della “Mafia”Tornare da queste parti fa sentire orgogliosi. Qui c’è tutto e il contrario di tutto. Pianeti meravigliosi e altri sinistri e inospitali. Da queste parti è passato il calcio moderno, qui abbiamo perso quello che rimaneva della nostra innocenza.Alcune stelle emettono energia senza fine, che non può essere placata neanche dal suono di un palo.

La storia di questo campionato comincia non con un rigore, ma con un particolare curioso.Veniamo eliminati dalla Coppa Italia dalla Sampdoria (come da copione plurimo) a fine settembre 1997.Il 2-1 interno non basta e nel ritorno di Marassi, ne prendiamo tre.Tre gol segnati tutti dallo stesso giocatore: Tovalieri.Giocatore che di lì a poco verrà ceduto al Perugia…Avrete già capito, come si chiuderà questo cerchio malefico.

 

Il primo rigore che subiamo in campionato, viene calciato da un certo Corini ed è il gol del 4-0 col quale il Verona ci umilia alla sesta giornata. Ultima partita delle sempre troppe gare condotte da Souness sulla panchina granata.La squadra, messa in ordine da Reja si riprende, ma bisogna aspettare l’undici gennaio 1998 perché usufruisca di un calcio di Rigore. Capita col Chievo Verona (poi protagonista al ritorno di una gara indimenticabile per grinta e convinzione…!). Tira Ferrante ma Borghetto para. Dopo neanche un minuto Ferrante, per nulla indispettito, regala su azione il 2-0 al Toro.Più nulla fino alla prima di ritorno. Tentoni a undici minuti dalla fine sigla dagli undici metri l’1-1 definitivo al Delle Alpi, dopo la rete di Fattori.Ed i rigori si chiudono così.Anzi no, c’è il nuovo incontro con Tovalieri da citare, il suono di un palo che rimbomba.Mi chiedo se quel suono smetterà mai di ossessionarci…

Coordinate astrali:A favore 3 (2, di cui uno parato)Contro 2 (2)Capitano dell’Astronave: Ferrante (2)

 

Sistema planetario 1998-1999 ovvero quella del “Risarcimento”Le navi mafiose della Confederazione si presero la briga di scortarci fuori da quel sistema nel quale ci aveva costretto l’annata precedente. Diciamo che ci liberarono degli asteroidi sul cammino, per una sorta di compensazione.Il conteggio finale dei rigori, a fine campionato, ne risentirà.

Cominciammo male, però.Alla prima giornata però la Banda Mondonico iniziò il cammino prendendone tre dalla Cremonese, poi misera ultima. Andammo sotto 1-0, pareggiammo, prendemmo il secondo. E poi il terzo, dopo una azione grigio rossa in contropiede, conclusa con un nostro fallo.Rigore di Pizzi e 3-1. L’arbitro ci aiutò con un rigore dubbio e fu 3-2 di Ferrante. Che non mutò.Nella seconda giornata, successo interno contro il Ravenna, maturato negli ultimi 20 minuti, con seconda rete di Ferrante dagli undici metri.Terza partita, terzo rigore, ma anche seconda sconfitta, contro la Ternana.Sconfitta maturata al ’93, dopo che Ferrante (su rigore) aveva pareggiato il gol di Fabris.Quarta partita, quarto rigore.Contro il Cosenza, in piena contestazione della Maratona, rigore sotto la Curva a nostro favore.Gol provvidenziale di Ferrante a cinque minuti dalla fine.Perdere col Pescara era una graziosa abitudine, che da tre anni non ci lasciavamo simpaticamente scappare.Così fu anche quell’anno. Prendemmo un gol da paura su cross, quindi Ferrante si fece espellere e pareggiammo su rigore, calciato da Artistico per l’assenza del nostro cannoniere.Tutto inutile, perché beccammo il gol dell’1-2, a nostra volta su rigore di Gelsi. Fantastico.A fine campionato il Verona ci avrebbe preceduto in testa al campionato di un punto, ottenuto grazie alla nostra spettacolare sconfitta interna finale con la Reggina (ne parleremo).In casa però ne facemmo polpette, al termine di una bella partita, nella quale riuscimmo a ribaltare lo 0-1 in 3-1, con rete del 2-1 siglata allo scadere del primo tempo dal solito Ferrante dagli undici metri.Prendete nota di questa data: 31-01-1999.Cosa accadde? Certo, in occasione della prima di ritorno, il Toro vendicò la sconfitta dell’andata con un sonante 5-3 sulla Cremonese (dopo essere stato avanti 5-1), ma la notizia fu che ci vennero fischiati a favore… quanti? Uno? Due? Tre rigori! E uno contro per la verità.Tale situazione fu possibile grazie al probabile passaggio di una cometa, che, unito ad altri transiti e influssi planetari di quel Sistema nel quale stavamo transitando, rese possibile il tutto.Due rigori furono segnati da Ferrante, uno da Ciccio Artistico.Di Pizzi la rete del 5-2 per la Cremonese.Un rigore a favore, uno contro nel 3-1 casalingo contro il Lecce, alla quinta di ritorno, trasformati da Ferrante e Casale.2-1 alla Lucchese in casa all’ottava giornata, con rete decisiva dagli undici metri del solito Ferrante e poi addirittura altri due nel rocambolesco 3-3 interno col Monza.In vacanza con la testa, il Toro si trovò sotto 0-3 dopo soli 24 minuti, per giunta con l’allenatore espulso. Ferrante su rigore nel primo tempo e poi nella ripresa, portarono il passivo al 2-3.A circa venti minuti dalla fine, uno stacco imperioso di Maltagliati (!) fece esplodere la gente granata.Il Toro attaccò ancora, ma non riuscì a realizzare il quarto gol.Piccola nota stonata nel 2-0 contro la Reggiana, quando Artistico sbagliò il penalty del possibile 3-0.L’ultimo rigore a favore in campionato, ci venne fischiato alla terz’ultima in casa contro il Brescia. Un 2-1 con paratona finale di Pastine, che ci spalancò le porte alla A, che avremmo conquistato la domenica successiva.Rimane da citare il rigore di Cozza, che portò la Reggina sullo 0-1 qui a Torino, partita poi conclusasi per 1-2.Ho sempre provato una gran rabbia per quella gara. Non ho mai capito come si potesse essere felici quando la tua squadra ha perso, per giunta in casa e per giunta lasciando il primato finale in classifica ad un‘altra compagine.Riflettendoci bene, quella sconfitta fece in modo che il Pescara restasse in serie B, lo stesso Pescara che l’anno precedente aveva calato le brache in casa contro il Perugia di Gaucci…Non vogliamo parlare della Coppa Italia? Dobbiamo aggiungere altri tre rigori di Ferrante….Due contro l’Alzano Virescit (uno in casa uno fuori, 1-1 a Bergamo, 2-1 a Torino), uno col Milan in casa (2-0 qui, 0-3 a san Siro).Chiudiamo questa pagina, via. Dietro l’angolo c’era la rinascita.Già.Una rinascita del piffero.

Coordinate astrali:A favore 18 (17), di cui 1 parato.Contro 5 (5)Capitano dell’Astronave: Ferrante (15) – Primo Ufficiale: Artistico (2)

 

Sistema planetario 1999-2000 ovvero quella della “Pochezza”Una delle galassie più scure, anonime e piene di navi della Confederazione, camuffate da cargo.Ci spiavano e volevano che noi stessimo alla larga dalle galassie più battute.Avevano le loro buone ragioni, volevano mettere le mani da soli sul Sentiero Delle Aquile, il campo di atterraggio astrale, che venne loro venduto per un tozzo di pane, senza la nostra concorrenza.A fine stagione subentrò il nuovo armatore dell’Astronave, un personaggio spregevole, che ci insegnò il significato della parola “odio”.

La storia cambiò radicalmente e ci scordammo velocemente i fasti della stagione precedente.

La Lazio, che avrebbe poi con gran goduria beffato la gobba a fine campionato, ce ne fece tre alla terza giornata e le marcature furono aperte da Veron su rigore. La settimana dopo ci trovammo di fronte un’agguerrita Inter, che ci trovammo in grado di battere, quando, nel corso della ripresa, usufruimmo di un penalty.Ferrante, ahimé, si fece parare il rigore proprio da Peruzzi, già accolto con un simpatico coretto a inizio gara dalla Maratona.E così, anziché fare gol, lo subimmo da Vieri.E perdemmo, consecutio inesorabile.Ferrante non sbagliò la settimana seguente a Cagliari e agguantò l’1-1 per noi, dopo il vantaggio isolano di Mboma.La serie non si arrestò e proseguì anche la domenica successiva, quando infilammo il Bari per 3-1, gara aperta da Silenzi, di ritorno dalle esperienze inglesi, ma rimasta in parità fino all’83, quando Ferrante su rigore, prima che Scarchilli facesse il terzo, ci portò in vantaggio.Un Toro che si difendeva con ordine, andò a vincere sotto la neve a Verona, prima di essere impallinato per sei volte di fila, da Perugia (e come fu possibile perdere quella partita, con il senso di vendetta che provavamo noi tifosi…?), Parma, Milan, Udinese, Reggina e Lecce in casa (pure questi).Nell’ordine subimmo rigori da Milan (2-0), Reggina (Kallon segnò all’89) e Lecce in casa (gol di Lucarelli su rigore al ‘90).Una serie di mazzate terribili, alcune abbastanza mirate, come i due rigori decretati alla fine della gara.Altro rigore contro a Venezia (Berg - chi era costui?), gara storica nella quale rimontammo da 0-2 a 2-2 nei minuti di recupero con rovesciata spettacolare di Ferrante.Nella gara contro il Cagliari, così come all’andata, Ferrante dagli undici metri recuperò lo svantaggio procurato da O’Neill, gara nella quale restammo in 10 e parte del pubblico criticò l’atteggiamento tattico di Mondonico.Un derby da dimenticare, giocato il 19 marzo del 2000 (quello nel quale i gobbi non volevano lasciarci la nostra Curva, e si dovette ricorrere a una interrogazione parlamentare, per piegare l’arroganza degli spocchiosi avversari) terminato 3-2 per gli innominabili, vide un rigore per loro (Del Piero - 3-1) e addirittura due per noi, entrambi realizzati da Ferrante.Fu una gara stregata, nella quale riuscimmo a fare due autoreti, una delle quali addirittura dalla nostra tre quarti. Ferrante segno i due penalties, ma non bastò a equilibrare due nostri autogol, uno dopo un rimpallo alla tre quarti.La frittata era fatta.Ancora da segnalare il rigore della Reggina che qui a Torino ottenne il momentaneo 1-1, prima che una punizione micidiale di Ferrante trafiggesse Taibi, per il 2-1 finale, ed i rigori di Ferrante e Conticchio (giocava nel Lecce) che fecero da triste siparietto alla nostra ricaduta in B.Quel giorno in tribuna a Lecce, ci fu chi esultò per il gol di Del Piero al Parma.Il dramma si profilava.Ancora un rigore a nostro favore nell’ultima giornata, contro il Piacenza, con gol sempre diFerrante.Un malinconico 2-1 tra squadre retrocesse.Da segnalare anche il rigore subito in Coppa Italia ad opera di Doni, nel 3-1 per l'Atalanta, che bastò per la loro qualificazione, nonostante il nostro 2-1 interno al ritorno.

Coordinate astrali:A favore 8 (7) di cui 1 parato.Contro 9 (9)Capitano dell’Astronave: Ferrante (7)

 

Bene, proviamo a tirare le fila del discorso riguardante il periodo 1990-2000.

 

Rigori a favore: 63, di cui:53 realizzati8 parati2 calciati sul palo

 

I rigori sono stati falliti da: Ferrante 2 (2 parate) Scifo 2 (1 parata, 1 palo)Artistico 1 (parata)Scarchilli 1 (parata)Cristallini 1 (parata)Martin Vasquez 1 (parata)Bresciani 1 (palo)Silenzi 1 (parata)

 

Rigori a sfavore 57, di cui:52 realizzati5 parati

 

I 5 rigori a sfavore non realizzati sono stati sbagliati da:2 Signori (2 parate)1 Ravanelli (parata)1 Baldieri (parata)1 Neri (parata)

 

I nostri portieri che hanno neutralizzato i tiri sono stati:2 Marchegiani (Signori 2) 2 Pastine (Ravanelli, Neri)1 Giovanni Galli (Baldieri)

 

A conclusione delle nostre osservazioni, risulta curioso il fatto di avere avuto, nell’arco di tempo preso in esame, molti più penalties a favore che contro, ma il campionato 1998-1999 è decisamente squilibrato a nostro favore, forse curiosa manica larga dopo la rapina dell’anno precedente.

 

Bene, signori passeggeri.La nave atterra su un pianeta amico per fare rifornimento di carburante.Se avete trovato piacevole il vostro viaggio, nonostante le galassie spesso scabrose visitate, il vostro Comandante passerà a riprendervi tra un paio di settimane per la terza e ultima parte della carrellata spaziale sui rigori.Nel frattempo… Forza Toro. Mauro Saglietti

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