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Dal Comunale all’Olimpico

Lo stadio Olimpico, oggi teatro delle altalenanti prestazioni della squadra granata, ha alle sue spalle una lunga storia piena di tappe importanti e di cambiamenti. Viene costruito in pieno ventennio fascista, su ordine di Benito Mussolini in...
Redazione Toro News

Lo stadio Olimpico, oggi teatro delle altalenanti prestazioni della squadra granata, ha alle sue spalle una lunga storia piena di tappe importanti e di cambiamenti. Viene costruito in pieno ventennio fascista, su ordine di Benito Mussolini in persona (da cui prese il nome), per ospitare i giochi littoriali del 1933 e i campionati studenteschi; nello stesso periodo vengono costruiti due stadi ‘’gemelli’’ a Firenze (oggi Artemio Franchi) e a Bologna (oggi stadio Dall’Ara). Per abbreviare i tempi di costruzione l’amministrazione civica dell’epoca divise i lavori tra tre imprese diverse: una per  lo stadio (gradinate, tribune e locali interni), una per la pista di atletica, una per la Torre Maratona e le biglietterie.

La prima partita disputata nel nuovo stadio fu quella tra la Juventus e gli ungheresi dell’Ujpest, valida per  il ritorno dei quarti di finale di Coppa Europa Centrale del 1933 e vinta dai bianconeri per 6-2.Lo stadio era formato originariamente da un vasto anello ellissoidale ed era dotato di ben 27 aperture verso l’interno, la principale delle quali conduceva alla tribuna d’onore, protetta dalle intemperie con una copertura.A bordo campo era situato un parterre in parte protetto dalle gradinate e leggermente rialzato nella parte piu’ lontana dal terreno di gioco.Nel 1934, in occasione dei mondiali di calcio disputati in Italia e vinti dalla nazionale del leggendario Vittorio Pozzo, l’impianto ha ospitato alcune partite della manifestazione. A partire dalla stagione 1934-35 ospitò le partite casalinghe della Juventus in quanto il Torino giocava al mitico stadio Filadelfia, di cui era proprietario. Dagli anni '60 però iniziò a ospitare anche le gare interne dei granata, diventando teatro di stagioni memorabili come quella dello scudetto 1976 targato Gigi Radice, fino al campionato 1989-90; successivamente le due squadre torinesi hanno giocato nel nuovo Stadio Delle Alpi, costruito per i mondiali di calcio di Italia ’90. Fino al suo trasferimento in corso Unità d’Italia al termine degli anni ’50, il Comunale ha anche ospitato la sede provvisoria del famoso Museo dell’Automobile.In questi 55 anni avvenimenti importanti si sono succeduti al suo interno: nel 1947 la nazionale italiana di calcio disputò al suo interno un incontro storico con ben 10 giocatori del Torino in campo contro l’Ungheria. Nel 1959 e nel 1970 ospitò le Universiadi ed è anche stato sede di grandi eventi extra-sportivi come i concerti di artisti del calibro di Bob Marley, Madonna, Bruce Springsteen, i Police e i Rolling Stones. Durante il quindicennio dal ’90 al 2005 viene utilizzato sempre di meno e ospita gli allenamenti prima della Juventus e poi del Torino. Nel frattempo negli anni ’80 cambia nuovamente il suo nome diventando stadio "Vittorio Pozzo" in onore de tecnico due volte campione del mondo (anche se tutti continueranno a chiamarlo "Comunale", come molti fanno ancora oggi).

Con l’arrivo dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 però risorge a nuova vita: il progetto di ristrutturazione ha conservato le strutture esistenti per rispettare i dettami della Sovrintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici ma sono state aggiunte nuove strutture verticali per reggere la copertura dell’intero impianto e un terzo anello di gradinate dotato di una copertura con ben 44 palchi; per non danneggiare il manto erboso del terreno di gioco a causa della minore insolazione la copertura è fatta in materiale plastico semitrasparente. Per rispettare le recenti norme di sicurezza degli stadi in seguito al discusso decreto Pisanu del 2005, l’impianto ha dovuto limitare notevolmente i posti (da 65000 a circa 27000); in occasione di eventi importanti però i posti disponibili possono essere aumentati come accaduto per le cerimonie di apertura e di chiusura delle Olimpiadi  in cui si è arrivati a 35000  posti. In occasione della rassegna iridata è stato anche predisposto il calderone olimpico e all’interno sono stati effettuati numerosi cambiamenti come la creazione di una vasta area commerciale e la ristrutturazione del centro di medicina sportiva .All’esterno invece è stato costruito un nuovo palasport olimpico progettato dall’architetto giapponese Isozaki (da cui prende il nome) e che oggi ospita svariate manifestazioni come concerti di vario tipo,esibizioni e gare di pattinaggio. La ristrutturazione dello stadio è costata al comune di Torino circa 30 milioni di euro e il nuovo impianto è stato presentato ufficialmente  verso la fine del 2005 con una cerimonia alla quale hanno preso parte numerose e importanti istituzioni internazionali.A partire dalla stagione 2006-2007, che per la prima volta vedeva contemporaneamente i granata in serie A e i cugini bianconeri in B, lo stadio Olimpico ha ricominciato ad ospitare le partite casalinghe del Torino e della Juventus, in attesa che vengano ultimati i lavori di ristrutturazione del nuovo stadio Delle Api.

Il nuovo impianto non soddisfa pienamente le esigenze dei tifosi: nonostante la pista di atletica sia stata eliminata e sostituita con un tappeto erboso (come a Milano, Firenze e in quasi tutti gli stadi inglesi), la distanza tra gli spettatori e il terreno di gioco non è cambiata, anche se recentemente è stato costruito un nuovo parterre con l’obiettivo di avvicinare maggiormente il pubblico delle prime file.

L’Olimpico è anche dotato di innovazioni tecnologiche assolutamente all’avanguardia come le numerose telecamere di videosorveglianza che consentono di individuare i colpevoli di atti di vandalismo e di violenza e, sotto il manto erboso, le serpentine per il riscaldamento del campo in caso di temperature rigide e il sistema automatico che stende i teloni in caso di pioggia o neve.

A cavallo di millennio gli accordi con il Comune prevedevano che, in seguito all’affidamento del nuovo Delle Alpi alla Juventus, il Comunale venisse assegnato al Torino; in seguito però al fallimento della società granata nell’agosto 2005 sotto la gestione di Francesco Cimminelli  la proprietà dello stadio è tornata al Comune che lo ha ristrutturato in tempo per le Olimpiadi.

A partire dalla stagione 2010-2011, quando la Juventus inizierà a giocare nella sua nuova casa e qualora la società granata facesse uno sforzo economico e decidesse di rilevare l’Olimpico,l’impianto potrebbe essere chiamato “Stadio Grande Torino” come promesso da Mario Pescante all’inaugurazione della nuova struttura. Questo è quello che sperano e si aspettano molti tifosi del Toro. COME ARRIVARE. Lo Stadio Olimpico è raggiungibile tanto in treno quanto con i mezzi pubblici della GTT, la municipalizzata locale dei trasporti; fortemente sconsigliato invece il tentativo di arrivarci con l'automobile privata, perché l'estrema esiguità di parcheggio nei dintorni della struttura, che è localizzata – ricordiamo – in pena area urbana, rendono questa una soluzione molto scomoda: ben più semplice invece lasciare il proprio mezzo in uno dei parcheggi di interscambio siti in prossimità dei principali ingressi in città, e da qui muoversi con i mezzi pubblici (magari usufruendo di un biglietto a tariffa vantaggiosa quale “Park&Ride”).