Buongiorno Toro... a volte non ci si capisce perché si parlano lingue diverse, a volte per la mancanza di volontà.E' recente la storia della ragazza fiamminga che volendo farsi tatuare tre stelle sul viso si rivolge ad un tatuatore francofono (come anche la tatuata avrebbe dovuto essere...) ed a causa di un banale fraintendimento linguistico si ritrova con cinquantasei stelle ad adornarle o a deturparle (punti di vista...) il cranio.Primo: è sempre necessario essere sicuri quando si fanno scelte quasi definitive, secondo: è sempre il caso di esprimersi in maniera chiara, terzo: è sempre fondamentale assicurarsi che la controparte abbia compreso tutte le parti del discorso. Da cosa nasce cosa: se io, tatuatore, capisco di dover fare una cosa, eseguo quanto mi è stato chiesto; se io, aspirante tatuata, desidero ottenere una cosa mi assicuro di aver spiegato in maniera efficace ed assertiva ciò a cui voglio giungere.Non so quanta parte abbia avuto il qui pro quo linguistico e quanta la mancanza di volontà di stabilire che l'obiettivo fosse comune; sta di fatto che nessuna delle parti ha avuto ciò che desiderava.Anche noi siamo un po' a digiuno quanto a desideri avverati e forse per questo motivo ci capita di agire in modo contraddittorio.Portiamo alle stelle l'entusiasmo per un giocatore e sette giorni dopo lo fischiamo e sette giorni dopo ancora diventa l'unica stella del nostro firmamento e sette giorni ancora bastano per volergli assestare sonore pedate nelle terga fino a fargli vedere, olé, le stelle.Forse una minore discontinuità e disomogeneità di pensiero e di sentimento potrebbe fare del bene a noi tanto quanto al Toro.Senza dimenticare mai che per arrivare alle stelle bisogna passare per le asperità e soprattutto che per realizzare i sogni bisogna essere disposti a sognare.Per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. Per arrivare là da dove siamo caduti pesantemente giù giù giù. Per arrivare là e rimanerci. Bisogna (anche) volerlo. Per davvero.
mondo granata