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Del calcio non me ne…

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di Silvia Lachello e Alessandro
Redazione Toro News

Buongiorno Toro... siete pronti? Via! Ora che sono diventato grande, non ricordo se fosse un guardiano o che cosa, ma ricordo perfettamente il tono della sua voce, così profondo e affascinante che nessuno di noi osò interromperlo quando, arrivati davanti alla lapide dei Campioni, cominciò a raccontare la storia degli Invincibili.Erano l'orgoglio dell'Italia del periodo del dopoguerra.Rimasi praticamente inebetito al suo racconto e avrei voluto che non finisse mai.Non ebbi bisogno di prendere appunti, sapevo che mi sarebbe rimasto tutto impresso nella mente per sempre.Dei ventiquattro bambini presenti alla gita, pochi non diventarono tifosi del Toro; solo io ci rimasi in seguito.C'era qualcosa dentro me che attendeva quel momento, c'era una parte del mio cuore non sfruttata che lì cominciò a liberare i propri effetti su di me.Mi sentivo forte, coraggioso e saggio, come se avessi ricevuto la benedizione di chissà quale divinità.Ero del Toro!Ero del Toro e lo sarò sempre poiché non siamo noi che lo scegliamo, è Lui che sceglie noi, e non sceglie mica a caso: ci vuole - appunto - forti, coraggiosi e saggi.Nelle altre volte in cui mi sono recato alla Basilica di Superga, ho sempre portato con me due fiori e una letterina.Un fiore per i Ragazzi, uno per la gente che allora soffrì di quella tragedia e la letterina per ringraziare l'anziano custode.Nella letterina ho scritto ogni volta un motivo per cui mi piace il Toro.La frase che sento più mia sarà sempre questa:Ho pensato di amarti perché so che tu ami me: mi hai cercato.Ma questa non è l'esatta verità.Io ti amerei anche se tu mi odiassi .Tu, Toro, sei l'unica cosa che io posso amare senza esser corrisposto.Buon fine settimana, Sorelle e Fratelli, e un ringraziamento GRAN(ATA)DE ad Alessandro.Ah, sì... dovevo dirvi qualcosa di più su di lui.Si chiama Alessandro ed è del Toro.Bastano poche parole per definire l'Infinito, no?