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Demoni

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di Silvia Lachello  Questa settimana vi ripropongo un Caro Diario dello scorso anno. Ero (scusate l’autoreferenzialità) appena rimasta in serie B e di lì a poco sarei andata alle Ebridi: c’è giustizia...
Redazione Toro News

di Silvia Lachello

 

 

Questa settimana vi ripropongo un Caro Diario dello scorso anno. Ero (scusate l’autoreferenzialità) appena rimasta in serie B e di lì a poco sarei andata alle Ebridi: c’è giustizia nell’universo. Ero giù di morale ed ero tanto del Toro. Più o meno come adesso: è bello scoprire che ci sono tendenze dell’animo che si mantengono costanti. E mentre preparo il mio prossimo viaggio (Shetland, sì: Shetland!), sperando di poterlo fare (incrocioleditaincrocioleditaincrocioledita), rileggo queste righe dello scorso giugno: spero mi teniate compagnia mentre lo faccio.-------------------Ti ricordi?E allora non dimenticare.Giovedì 9 giugno 2011Caro Diario,non so più che cosa raccontarti.Sì, potrei parlarti di tutte le volte in cui ho fatto la turista invece di viaggiare e di come mi sia sentita a disagio nello spogliarmi della mia forma mentis da viaggiatrice.Ogni tanto provo a guardare le cose con occhi che non sono miei e passeggio per città e valli esclamando "Ooooooh!" di ammirazione di fronte a statue e palazzi o boschetti.Più frequentemente guardo le cose con i miei occhi e mi avventuro per città e valli nel più totale silenzio mentre cerco di non disturbare equilibri architettonici o silvestri.Quasi sempre osservo le persone a occhi chiusi e mi avventuro per il ritmo delle parole e i significati delle frasi cercando di apprendere ciò che ancora non conosco.Viaggio attraverso la mia vita, le vite altrui, intreccio percorsi inaspettati e li immagazzino con voracità, con la stessa voracità con cui leggo libri, scatto foto, ripercorro ricordi.Venerdì 10 giugno 2011Ti ricordi, Marco?Ti ricordi di quella volta in cui vedevamo salire il fumo dei lacrimogeni verso di noi?Ricordi che ti dicevo di chiudere gli occhi?Tu non mi ascoltavi, eri testardo già allora.Mi ricordo di quella nebbia feroce che saliva saliva saliva, così come saliva saliva saliva il tono odioso della mia voce chioccia."Chiudi gli occhi, Marco, chiudi gli occhi!"Che assurdità... te lo dicevo tenendo gli occhi ben spalancati.Ricordo bene quella nebbia pungente, la mia voce di carta vetrata, i tuoi occhi spalancati, i miei occhi spalancati, il Toro che perdeva, quando il Toro che perdeva era un'eventualità non frequente e spesso accompagnata da una buona dose d'ingiustizia, il Toro che perdeva ed era comunque stata una battaglia, se non una guerra, ricordo la nostra uscita dallo stadio e quel silenzio di rabbia, gli occhi socchiusi, quattro fessure azzurre, verdi, che cavolo ne so... tu sei riuscito, dopo tutti questi anni, a capire di che colore sono i nostri occhi?Io no e, francamente, non ha importanza.Poi abbiamo imparato a fare alcune cose, abbiamo imparato a mettere una parola dietro all'altra, abbiamo imparato a versare sulla carta i nostri demoni.Che stolti... no, non noi, non i nostri demoni... che stolti tutti coloro che hanno pensato, pensano, penseranno che abbiamo trovato finalmente il modo per addomesticare la bestia che si agita in noi.Se un giorno riusciranno a dare voce ai loro propri demoni, capiranno perché, in quella nebbia acre, tu ed io avevamo gli occhi spalancati e loro no.Sabato 11 giugno 2011Ti ricordi, Stefi?Ti ricordi di quelle notti disperate per le colline del Monferrato, quelle notti disperate e quella musica a volume esagerato, torna indietro di tre secondi, voglio sentire quel passaggio lì, ecco: così, i nostri nastri (li ho ancora tutti: tutti) di musiche per funerali e poi le marce e poi la bossa nova.Ti ricordi la bossa nova?Avevamo comprato Junior e noi intrecciavamo disperazioni non dette nella bossa nova.E poi andavamo in quel fetido locale a vedere i video dei Cure, di Echo & the Bunnymen, i Cult.Ti ricordi dei Cult?E le mie unghie lunghe.Lunghissime.Tinte di Granata, quando pensavo che l'unico colore da mettersi addosso fosse il nero.Stavamo sedute a quel tavolino rotondo e traballante, così traballante che mi scatenava la carogna e poi avevo scoperto che sette tovagliolini, piegati in maniera opportuna e posti sotto una gamba del tavolino, avrebbero riportato l'equilibrio nell'universo e impedito di farmi rovesciare l'Irish Coffee.Il locale era fetido, quell'Irish Coffee no.Quanto eravamo 'fuori posto', in mezzo a tutto quel pellame nero, a quelle borchie, all'odore tenace del Tenax, quando tutto spariva per lasciare posto a erba, maglie Granata, scarpini e reti?Altri demoni, altri demoni che si perdevano nelle nebbie, perfino in estate, di quelle colline.Ti ricordi della prima volta in cui ti ho portata al Fila?Camminavi con cautela eppure decisa, un po' come credo tu faccia quando prendi il bisturi in mano.Ti ricordi quando mi avevi chiamata per dirmi che avresti effettuato il tuo primo intervento chirurgico?Quanta emozione, cara Amica mia, quanta... non ti ho mai chiesto se avessero accondisceso al tuo/mio/nostro desiderio di farti intervenire su un gobbo, in ogni caso so che il paziente in questione sopravvisse.Proprio come noi, in mezzo a tutte 'ste tempeste, in mezzo alle notti gelide e ai pomeriggi torridi allo stadio, in mezzo.. in mezzo ai demoni che, sempre, ci trotterellano nelle vicinanze.Noi pensiamo che siano le nostre ombre, ma io non ne sono così sicura... hai mai visto qualcuno con l'ombra Granata?Io sì e credo anche tu.Hanno le corna: sono demoni.Domenica 12 giugno 2011Qui non ci sono demoni: