Ammettiamolo, molti di noi sono tifosi granata grazie a quella squadra leggendaria che godeva dell'ammirazione del mondo intero. Compreso chi scrive: non sono nato a Torino, eppure è bastato che mio padre mi raccontasse la storia del Grande Torino per farmi aderire incondizionatamente a questi valori. Di padre in figlio, sfruttando una citazione che vuole rappresentare l'eredità di valori che la Leggenda del Torino ci lascia, a prescindere dal modo in cui ne veniamo a conoscenza. E proprio i tifosi, depositari di questa memoria, saranno i protagonisti della celebrazione della giornata. L'allenamento a porte aperte al Filadelfia darà il via ad una giornata più speciale del solito, per diversi motivi.
1949-2022
Di padre in figlio: la leggenda del Grande Torino vive ancora
Il 4 maggio, con la lettura dei nomi, è il rito collettivo che rinvigorisce la passione e il legame tra la fede granata e il suo popolo, che quest'anno - l'ultima volta era stata nel 2019 - tornerà in pellegrinaggio a Superga, per il 73º anniversario della Tragedia. E sarà un momento speciale anche per la squadra che può riabbracciare i suoi tifosi dopo un anno in cui l'arrivo di Juric e i risultati ottenuti hanno migliorato l'umore della piazza. L'allenatore croato arriva al suo primo 4 maggio al termine di una stagione incoraggiante. Belotti, dopo aver scritto un altro pezzo di storia granata al Castellani, leggerà i nomi degli Eroi per la quinta e forse ultima lettura da Capitano del Toro. Incroci e destini che, come sempre, accade, vengono scanditi dalla grandezza di quella formazione che forse era troppo meravigliosa perché invecchiasse. Una storia che tutti noi siamo chiamati a custodire, per far sì che resista al tempo.
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