Venerdì 9 ottobre 2009. Caro Diario, a parte qualcuno che tende a distinguersi per piccineria (e non dirò più nulla in merito perché mi sono annoiata), sto cercando di tradurre in parole che cosa voglia dire avere la faccia da Toro. Esistono tratti somatici particolari? A parte quelle inconfondibili rughette da sorriso amaro che tutti NOI costruiamo con il tempo, intendo dire... siamo di tutti i colori, con i capelli, senza capelli, gli occhi neri, azzurri, verdi, marroni, le lentiggini, alti, bassi, grassi, magri...La voce? Forse, ma solo nell'espressione di una qualche idea.Mi spiego meglio: quante volte accade di stare ad ascoltar parlare uno sconosciuto e poi di iniziare a domandarsi in silenzio "Vuoi vedere che anche lui...?", quante volte?E poi, con il timore di aver preso un abbaglio, chiedere timidamente "Scusa... ma anche tu sei del Toro?"Per sentirsi rispondere inevitabilmente: "Per forza, non si vede?" Questo lato un po' romantico ed un po' carbonaro nel nostro vivere in mezzo agli altri esseri umani assomiglia tanto alla mia imperterrita ricerca di tratti dei volti delle persone da me amate ed ormai scomparse (ma anche no) sulle facce dei miei figli.A volte li guardo incantata: lui quando legge piega la testa un po' di lato come faceva il nonno, lei quando si indispettisce 'accartoccia' il naso proprio come faceva la zia pittrice... e rivedo in loro tutte le persone che hanno costruito il mio patrimonio di amore. Un po' come essere nei pressi dello stadio e sentire una mano sulla spalla, voltarsi e trovarsi di fronte mamma e papà che stanno per entrare in Maratona ('sti imperterriti...).Un po' come lunedì sera, prima di Toro-Ancona (sigh), in estremo ritardo rispetto al 'gancio' dato a Laura... camminavo a passo spedito verso il chioschetto, mi sono sentita chiamare forte."Silvia!"Maro', ho pensato, questo è il Tristo Mietitore che viene a chiedermi l'anima.Poi ho pensato che una visione meno catastrofica degli eventi meglio si addiceva al mio normale essere.Ed ho riconosciuto la voce, tra il dolce e l'imperioso.Era seduto, rilassato, un panino in una mano, una birra nell'altra.Era chiaramente nel suo vero ambiente.Era a suo agio.Era mio fratello.No, non uno dei tanti fratelli con cui mi ritrovo a spasimare di granata.Era proprio mio fratello, figlio degli stessi vecchietti imperterriti di cui sopra. Ma tu guarda... ma tu guarda che incontri si fanno allo stadio... un po' come andare in un'agorà.Saranno anche sempre le stesse facce ma in ognuna di essere posso riconoscere ogni mio singolo momento di dubbio e di gioia e di rabbia e di basta e di tutto e di niente.In ognuna di esse vedo una parte di me e quel che vedo mi piace, mi fa sentire al sicuro, mi fa sentire integra.Alla faccia di quel che sarà il risultato finale: il Toro cura perfino l'autostima... anche quando ti fa a pezzettini minuscoli. Sabato 10 ottobre 2009 Caro Diario, sai che cosa mi ha scritto la Stefi nell'sms con cui mi comunicava che non sarebbe potuta venire allo stadio lunedì?E' bellissimo: POR*A MER§A IMPESTATA LURIDA SCHIFOSA LADRA. NON POSSO VENIRE, DEVO DRENARE UN POR*O ZIO DI VERSAMENTO DI UN POR*O ZIO VENUTO FUORI ADESSO. TI CHIAMO QUANDO RIESCO. POR*O ZIO.Qualche POR*O ZIO l'ho detto pure io ma poi mi è venuto da ridere (io rido spesso, così nascondo meglio il velo di malinconia che mi porto dentro da sempre).Ero solo preoccupata, durante la partita, perché non potevo darle aggiornamenti.Mi piace la sua rabbia così vera, così netta, così precisa.Mi piacerebbe vedere la stessa rabbia in campo domani pomeriggio. Domenica 11 ottobre 2009 Caro Diario, che pena.Sai che cosa mi viene da dire in merito?Niente.Silenzio.Meglio.Molto meglio.No, non fischi, non contestazioni: non servono (quasi) a nulla. Pensa, Caro Diario, che tempo fa un 'gentile' tomo (tra l'altro: un fratello!) mi ha poco cortesemente invitata a porre fine alla mia esistenza per aver dichiarato in ambito pubblico di essere contro certi tipi di contestazione... ma te ne parlerò un'altra volta perché a parlare del vuoto mi annoio. Tu lo sai: quando mi prende lo schifo da stadio solitamente 'guarisco' quando svolto in corso Agnelli.Ieri in corso Sebastopoli ero ancora piuttosto nauseata e poi anche durante il tragitto verso casa, a casa e poi dopo ancora.Poi mi è passata.Così, all'improvviso.Ed è montata la rabbia per l'ingiustizia di essere del Toro.Infine la rabbia per aver odiato, per lunghi attimi, di essere del Toro.Poi sono andata a dormire ed ho sognato qualcosa che con il Toro aveva a che fare ma non ricordo più che cosa.Un retropensiero si è fatto strada con violenza, incontrollabile, maledetto: andiamo ad Ascoli a prendere tre punti.Quindi non sapevo più se ridere o se piangere, presa com'ero da una sorta di delirio schizofrenico.Vorticavano dentro di me gli echi di tutte le volte in cui ho detto: andiamo a Xyz a prendere tre punti.Una vita, più di una vita. Ho respirato a fondo ed ho cercato di scrutarmi, di prendere FREDDAMENTE in esame tutto il bordello che ho dentro.E sai qual è stato il risultato della mia analisi?Che non mollo e neppure barcollo, non barcollo affatto ma... ma il Toro sono IO.E se fischio o contesto durante una partita, io fischio o contesto ME.Dopo, solo dopo il termine della partita posso esprimere il mio dissenso o il mio consenso.Prima è controproducente.Non solo per me.Per tutto, per tutti. Martedì 13 ottobre 2009 Caro Diario, passano i giorni e mi allontano da domenica, passano i giorni e mi avvicino a sabato.Sento dire di tutto e di più.Sento dire cose contrastanti, emotive, troppo emotive.Epperò... come siamo diventati umorali... con ragione, con torto: non importa.Forse il bagno d'umiltà tanto auspicato non devono farlo solo i nostri ragazzi... mi riprometto di fare un esame di coscienza... per ora so solo una cosa: sono infelice ma amo e quindi non è reale infelicità... solo (solo?) un sentimento languido. Pronto ad esplodere. Ancora ed ancora. Poi ti devo raccontare di come mi sono bullata con un gobbo (proprio oggi!) ed è stato un bel momento e se non fossi del Toro non avrei potuto aggiungere QUEL momento al mio tesoretto di gioia ma non adesso, non adesso...
mondo granata