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Dieci acquisti in dieci giorni

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di Guido De Luca
Redazione Toro News

E' il 31 agosto 2005, Cairo si prende il Toro. La Gazzetta dello Sport titola così l’articolo sull’esito della vicenda legata al passaggio di proprietà della società Civile Campo Torino. Dopo giorni caratterizzati da continui colpi di scena, l’editore alessandrino riesce ad accordarsi con Luca Giovannone presso l’aeroporto di Fiumicino e diventa l’azionista di maggioranza della società, lasciando all’imprenditore ciociaro solo l’1,8%. Quest’ultimo si è arreso, a causa anche delle minacce subite dai tifosi inferociti il pomeriggio del 25 agosto presso l’Hotel Campanile di Moncalieri, e ha rinunciato ad esercitare l’opzione del 51% lasciando a Urbano Cairo la maggioranza delle azioni del club. Il 1 settembre nasce il Torino Football Club. Cambia di nuovo tutto, o quasi. Mancano 10 giorni all’inizio del campionato di serie B, al quale il Torino può partecipare grazie all’adesione al Lodo Petrucci. Al neo direttore sportivo Fabrizio Salvatori, Cairo chiede un miracolo: creare una formazione competitiva. Gianni De Biasi è il nuovo allenatore. Terzo cambio in panchina in nemmeno due mesi. Tanti saluti a Paolo Stringara, che a sua volta aveva avvicendato Daniele Arrigoni. Entrambi vantano un record: non sono mai riusciti ad allenare il Toro in una partita ufficiale. Rimane il pacchetto di 15 giocatori scelto dai lodisti e dall'ex ds Michele Padovano nei giorni successivi al fallimento del Torino Calcio. Non sono sufficienti per affrontare un campionato lungo e difficile come quello cadetto. Per sua fortuna, il Torino può godere di una proroga per intervenire sul mercato. Salta le prime tre partite previste da calendario e inizia il torneo dalla quarta gara in casa con l’Albinoleffe. Fabrizio Salvatori intavola trattative lampo con diverse squadre di serie A e alcune di B. Con la media di un inserimento al giorno, completa la rosa del Torino Fc. Una manna dal cielo per i quotidiani sportivi, che non fanno altro che raccontare passo dopo passo la resurrezione di una squadra destinata a scomparire. In ordine di ruolo, vengono acquistati il portiere Massimo Taibi dall’Atalanta, gli esterni difensivi Jacopo Balestri dalla Reggina e Davide Nicola dal Siena. A completare il pacchetto difensivo, approda in granata il centrale Giovanni Orfei, svincolato dalla Salernitana appena fallita. Anche il centrocampista Raffaele Longo giunge dai campani ed in prestito dalla Sampdoria gli si affianca in mediana il ghanese Mark Edusei (“Uno dei più forti giocatori con cui abbia mai giocato” disse di lui l’ex Gigi Lentini, in un’intervista in cui forse non riuscì a misurare lo slancio generoso delle sue dichiarazioni nel ricordo dell’esperienza calcistica vissuta in comune a Cosenza). Il vero colpo di mercato consiste comunque nella scelta della giovane promessa Alessandro Rosina. Cresce nelle giovanili del Parma. Al momento della consacrazione, la società emiliana preferisce farlo maturare altrove. Va in prestito all’Hellas Verona. Dopo un anno in Veneto, torna al Parma, che cede la metà del suo cartellino al Torino. Alessandro Rosina sarà uno degli artefici della promozione in serie A. L’attacco si completa con un trio delle meraviglie. Da Firenze, in prestito, giunge Enrico Fantini, letteralmente il trascinatore della squadra nel girone d’andata. Segnerà in totale 9 reti, più di Roberto Stellone (7 gol), che lascia un Genoa retrocesso d’ufficio in serie C per illeciti sportivi, e  più di Roberto Muzzi (8 centri) arrivato in maglia granata dalla Lazio poche ore prima del suo esordio contro l’Albinoleffe. Ciascuno di questi giocatori risulterà decisivo nella cavalcata verso il sogno della rinascita. Sarà un campionato entusiasmante e alla riapertura del mercato di gennaio giungono altri ragazzi pronti a dar manforte al Torino. Arrivano gli esterni offensivi Nikola Lazetic e Claudio Ferrarese, il primo dal Livorno ed il secondo dal Cagliari. Dai labronici giunge anche il difensore Matteo Melara, mentre lascia la serie A con il Treviso, preferendo la maglia granata, il centromediano metodista Fabio Gallo. Contribuiranno alla fase offensiva, infine, gli innesti di un promettente Elvis Abbruscato, proveniente dall’Arezzo, e del greco Zisis Vryzas, in prestito dalla Fiorentina. Ha inizio un sogno che si coronerà l’11 giugno 2006 con la vittoria nella finale play-off contro il Mantova.