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mondo granata
Luogo: ovviamente il Filadelfia. Ora: le 10 (minuto più, minuto meno). Invitati: il popolo granata.Domani mattina, tutti i tifosi del Toro sono attesi presso i resti del Tempio degli Invincibili, per dire “ci siamo” e “siamo tanti”. Per dire che quel buco nero che ha inghiottito la gloria deve tornare ad essere un luogo per lo meno decoroso, per dire alla Città di Torino che ora la gente granata si è stufata e che non vuole più sentire scuse: l’intervento in Comune del presidente Cairo ha già comunicato ai rappresentanti delle istituzioni che ora non si può procrastinare ulteriormente, non si possono scaricare i barili su altri soggetti (quali lo stesso club granata), non c’è possibilità di fuga; e, domani, la gente vuole mettere gli stessi governanti con le spalle al muro.
Per questi motivi, ecco il ritrovo: alle 10, tutti al Fila, e poi si parte. Destinazione: il Comunale, anzi l’Olimpico, dove si aspetterà la partita con/contro i genoani. In una processione granata che potrà sembrare simile a quella che nel 2003 condusse 50mila cuori per le strade della città a dire e a dirsi “siamo vivi”, ma che sarà diversa per momento e per messaggio: innanzitutto, non ci si troverà all’indomani di una retrocessione, come allora, ma alla vigilia -si spera- di una salvezza; e, più che l’orgoglio, sarà la marcia della consapevolezza, di un messaggio rivolto ad altri soggetti più che a se stessi.
E, allo stadio, i cuori granata saranno più di 20mila, con altrettante bandiere messe a disposizione dal Torino FC, per rendere tutto dello stesso colore sanguigno quel catino grigio che normalmente è l’Olimpico. E’ un posto fondamentalmente triste, lo stadio in cui il Toro si trova costretto a giocare; ma, tra pochi anni, a qualche centinaio di metri di distanza, lungo via Filadelfia, potrebbe sorgere una struttura, anche piccola e non destinata alle partite, davvero granata, dove palpiti il Vecchio Cuore, e nella quale vivere tutti i giorni della settimana. Esclusa la domenica, magari.
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