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Don Aldo Rabino, in quasi 40 anni di Toro, non ha mai lesinato la sincerità.Non l’ha fatto nemmeno ieri, in un’occasione particolare ed importante quale il 60° anniversario della tragedia di Superga. Nella sua omelia, non ha scordato la situazione della squadra, “che poteva essere migliore, certo un po’ di fortuna, e un po’ meno errori, potevano farci avere qualche punticino in più, e anche in un giorno come questo avrebbe fatto piacere”.
Poi, il religioso si è rivolto direttamente al numero uno granata: “Presidente Cairo -ha esordito-, lei ha fatto tanto per il Torino, ha già fatto i miracoli: riportarlo subito in Serie A, mantenercelo ormai da tre anni. Ma, se vuole fare qualcosa di davvero grande, qualcosa che rimanga, faccia il possibile perché venga ricostruito il Filadelfia”. Scrosciano gli applausi, sul piazzale della Basilica davanti al megaschermo, e il loro fragore arriva fino all’interno, sottolineato dall’officiante: “Questo non è il rumore della pioggia, caro presidente…”.Applausi anche per il forte pensiero riservato a Camolese, cui viene tributato "il merito di aver dato vita a questa squadra, io lo vedo. E il grande "grazie" per aver accettato, per amore del Toro, questo impegno di soli tre mesi; mi auguro -rivolgendosi nuovamente a Cairo- che Camolese sia la pietra angolare su cui costruire il Toro del prossimo futuro".
Il suo appello alla riedificazione del Tempio “pagano” risuona nel Tempio consacrato più d’una volta. Ma è rivolto, in realtà, principalmente alle autorità cittadine; tuona, Don Aldo: “Io voglio capire se davvero c’è la volontà politica di ricostruirlo, o se non c’è! Quando penso ad uno stadio costruito meno di 20 anni fa, i cui costi di costruzione gonfiarono fino a raddoppiare, e che ora viene già distrutto e rifatto, io sono addolorato”.Infine, il pensiero torna alla squadra, con parole di fiducia e conforto: “Sono convinto che la squadra ce la farà”, conclude il cappellano.
Chiudiamo con un brevissimo resoconto della conclusione di questo lungo 4 Maggio. Come accennato ieri, dopo la contestazione avvenuta sullo spiazzo in vetta al Colle i tifosi e Urbano Cairo si sono dati appuntamento proprio al Filadelfia per continuare il confronto. Il presidente ha ascoltato le ragioni dei sostenitori granata, dispensando sicurezze in merito alla vicenda legata allo storico campo (“è mia intenzione contribuire per quanto mi sarà possibile a farlo rinascere, io voglio che venga rifatto”) nonché al proprio impegno nel Torino (“non mollo, non mollo. Nemmeno in B”). Alle parole devono sempre seguire i fatti, i primi sono attesi tra cinque giorni, non da parte del presidente ma di coloro che il presidente paga perché restino in Serie A.
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