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Don Rabino alla messa Toro-Juve: “Lo sport deve unire, non dividere”

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I settori giovanili granata e bianconero hanno celebrato assieme l'arrivo del Natale: "Sarebbe bello ritrovarsi a Pasqua" ha aggiunto don Aldo Rabino. Magari anche con le Prime squadre
Stefano Rosso

Si è giocato ieri sera l'ennesimo derby della Mole. Una partita particolare, ambientata nella Basilica di Maria Ausiliatrice, dove i settori giovanili di Toro e Juve si sono incontrati per la messa natalizia, un modo particolare per salutare insieme l'arrivo del Natale. C'erano tutti, dai piccoli amici fino alle squadre Primavera, allenatori, dirigenti e responsabili dei settori giovanili compresi. C'era persino il difensore della Prima squadra Emiliano Moretti, stavolta in veste di semplice genitore. Il figlio Matias è una delle tante giovani promesse della scuola calcio granata.Durante la funzione, celebrata dall'arcivescovo di Torino alla presenza del cappellano granata don Aldo Rabino, c'è stato anche un momento dedicato ad Ale e Riki, i due giocatori della Juventus tragicamente scomparsi 7 anni fa al centro sportivo di Vinovo. L'aspetto più importante della serata è stato, tuttavia, il messaggio di unione tra le due compagini: "Credo che il messaggio che stasera i ragazzi hanno dato, cominciando dai piccoli amici fino alla squadra Primavera, sia proprio quello di far capire che lo sport deve unire, creando un maggior senso di rispetto per la vita e per le persone". Lo stesso don Aldo si è augurato che quest'occasione possa essere la prima, per poi darsi un altro appuntamento più avanti, magari a ranghi completi. Anche con le prime squadre: "Mi auguro che questo sia un primo seme che abbiamo buttato - ha aggiunto - e magari dia la possibilità future: sarebbe bello ad esempio fare la Pasqua insieme, ritrovarsi per certe situazioni... Buttiamo lì dei semi di speranza perchè lo sport oggi può molto".

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