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mondo granata
Ha debuttato la settimana scorsa un nuovo appuntamento su queste pagine: "Pietas granata", spazio realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, e aperto con l'obiettivo di creare un confronto chi scrive e tutti gli altri tifosi che leggessero. Gi autori si offrono infatti di condurre un dialogo aperto anche attraverso i commenti a pié di pagina, a tale proposito nella prima occasione un problema tecnico ne bloccò l'accesso per alcune ore mentre oggi fin da subito sarà possibile chiedere, osservare, affermare e anche criticare. Senza offese, illazioni e simili, naturalmente.
Dopo Reggina-Torino, mi ritrovo a provare sentimenti contrastanti.Il primo non lo provavo da parecchio tempo: vedo il toro giocare con inusuale grinta, determinazione e tenacia. Il tempo scorre via veloce, il ritmo di ambedue le squadre e' molto alto.Accidenti, sto nuovamente assistendo ad una partita di calcio!I sinora pavidi Devezze-Defeudis coprono bene il campo, smistano palloni con sicurezza e addirittura, udite udite, si propongono al tiro. D'Ambrosio sembra quello conosciuto l'anno scorso e Ogbonna da tranquillità alla difesa.Da buon granata, torno a gonfiarmi un po' il petto, e ad emozionarmi per una partita del mio toro. Arriva il fischio finale e mi ritrovo a provare rammarico per non avere vinto… ma che bella sensazione! Era un po' che non la provavo.Il secondo sentimento comincia dopo il novantesimo. Mi avvio al computer per buttare l'occhio sulla classifica… "Fammi un po' vedere come siamo messi" mi chiedo.Che errore!Improvvisamente l'effetto entusiasmo svanisce e vengo riportato bruscamente all'amara realtà: abbiamo giocato con la Reggina, il punticino era la nostra massima aspirazione e siamo in serie B. E siamo pure una squadra di metà classifica.Caspita… me ne ero dimenticato.Mi ero dimenticato di questo presente che dura da tanto, troppo tempo, e che fa sembrare la Reggina una squadra ricca e forte e il Toro la squadretta che si presenta a Reggio con la speranza di portar via almeno un punticino.Inutile, non riesco ad abituarmi a questa triste realtà di mezza classifica nella serie cadetta, e torno ad imprecare contro chi ci ha ridotto così.A dover convivere con la serie B, dove quando giochi con cinquemila spettatori lo consideri un successo quando sai che il popolo granata ha un potenziale per riempire stadi da 60.000 persone. Anche in serie b, se solo ci fosse qualcuno in grado di riportare un minimo di entusiasmo tra la gente.Un entusiasmo fatto di piccole cose, mica di milioni di euro.Qualche presa di posizione in più sulla questione del Filadelfia, la costruzione di fondamenta solide per una società vera, un settore giovanile che faccia crescere i ragazzi portandoli in prima squadra senza cederli all'Inter, una partnership concreta della società con i suoi tifosi, e non una società che si dimostra ostile ai suoi stessi tifosi.Come si dovrebbe reagire di fronte alle dichiarazioni di un presidente che afferma con orgoglio "la maggioranza della gente sta con me", quando il toro negli ultimi 4 anni ha portato solo risultati disastrosi e ora gioca le partite casalinghe di fronte ad un imbarazzante deserto sugli spalti?La maggioranza, purtroppo, e' quella che si è già espressa da tempo, disertando lo stadio e abbandonando il Toro al suo destino.Chi e' rimasto si divide in Polemiche inutili, perché i fatti, quando sono così chiari, non hanno bisogno di discussioni, ma di semplici e serene autoanalisi, volte a capitalizzare gli errori commessi.Personalmente, non voglio mandare via cairo a prescindere, voglio solo che si assuma le sue responsabilità davanti a persone che vivono il toro con passione infinita.Se non e' in grado di farlo, vorrei che passasse la mano. Il come e in che modo non e' affar mio. Anzi, Non e' affar nostro.Non si contesta solo se si ha un alternativa. Si Contesta perché si e' tifosi e se ne ha il diritto.L'importante e' farlo sempre civilmente, nell'ambito della legalità e del buon senso.Il diritto di critica e' sacrosanto, e non lo si esercita solo se si e' in grado di portare soluzioni.Lo si esercita perché il senso di critica e' una delle prerogative dell'essere tifoso. Lo si esercita, inoltre, nella speranza che la critica sia da stimolo alla proprietà per trovare soluzioni adeguate al problema.Già, la proprietà. L'unica entità deputata alla soluzione dei problemi. Ricordiamocelo bene, quando ogni tanto, facendoci prendere dal sacro fuoco del vittimismo, ci addossiamo colpe non nostre.Secondo qualcuno, il tifoso del Toro dovrebbe riempire lo stadio a prescindere, incitare la squadra sempre e comunque, perché il toro e' una fede.Vero!Ma il toro non e' un entità astratta. Il Toro e' una squadra di calcio, ed Il calcio uno spettacolo. A fronte di spettacoli scadenti o scarsi, la maggior parte della gente fa un passo indietro, contestando lo spettacolo non soddisfacente.Quindi e' molto semplice capire dove sta la maggioranza.Ciò detto, credo non resti che augurarci un rapido passaggio di proprietà, l'attuale presidente ha ormai ampiamente dimostrato la sua totale inadeguatezza al ruolo, sotto tutti i punti di vista: sportivi, gestionali e relazionali. In questa situazione, la speranza, mi sembra l’unica condizione accettabile.Per il presente, dobbiamo augurarci che la grinta e la determinazione vista a Reggio non siano state casuali.Mi chiedo però come sia possibile vedere nel giro di poco tempo, prestazioni come il primo tempo con l'Albinoleffe e la partita di Reggio. Approcci alla gara diametralmente opposti. Incredibile. Sarà anche questo uno dei temi su cui Lerda dovrà lavorare.Nelle maggior parte delle società di calcio professionistiche questi aspetti sono ormai curati da preparati psicologi sportivi, che lavorano sulla testa dei giocatori partendo proprio da questi aspetti. Ma questo avviene nelle società di calcio professionistiche.
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