mondo granata

Due partite, un compleanno e…

di Silvia Lachello Giovedì 6 ottobre 2011, ieri sera: Toro-grosseto 1-0Caro Diario,ho avuto le allucinazioni.Quando Rolando è entrato in campo, le telecamere l’hanno brevemente inquadrato.Guardava verso la sua destra e......
Redazione Toro News

di Silvia Lachello

 

Giovedì 6 ottobre 2011, ieri sera: Toro-grosseto 1-0Caro Diario,ho avuto le allucinazioni.Quando Rolando è entrato in campo, le telecamere l’hanno brevemente inquadrato.Guardava verso la sua destra e... sbuffava.No, non era noia, era lo sbuffare di un Toro.Ho chiaramente ed inequivocabilmente visto uscire fumo, vapore, anima, dalle sue narici.Non stava fumando, non faceva così freddo, non aveva il raffreddore (a quanto mi risulta).Semplicemente ho visto il Toro o, quanto meno, l’immagine che ho di esso: un’entità che guarda lontano e sbuffa dalle narici, pronto a caricare.Un’allucinazione, dunque? Può darsi.A volte mi capita di vedere cose che non ci sono... in realtà a volte mi capita di vedere cose che non ci sono ancora ma poi ci sono e allora siamo tutti più contenti.Saranno sogni ad occhi aperti... boh, di qualunque cosa si tratti, quando ho visto quella 'cosa', ho messo da parte un primo tempo così così e ho detto: "Dai, si va."Venerdì 7 ottobre 2011Caro Diario,alcuni mi scrivono che è dal ‘76-’77 che non si sentivano così e poi aggiungono che allora avevano meno capelli bianchi.Alcuni sorridono di più.Alcuni dicono che la musica è cambiata e la musica cui fanno riferimento è quella specie di suono fatto di voci e respiri, quel suono che circonda lo stadio alla fine di ogni partita.È una specie di musica, sì, ed è cambiata.Ogni tanto (spesso) ci penso e indovina? Sì, sorrido.Ancora di più.Sabato 8 ottobre 2011Caro Diario,stavo pensando... stavo pensando che il Toro non è solo una direzione... cioè: il Toro è una direzione, una destinazione, un destino, un’azione... e il Toro è anche un luogo, un luogo in cui si è, un luogo che ci cerca, un luogo che si trova, un luogo che contiene persone, un luogo che contiene persone a cui... manchi.Che sensazione strana.Non essere allo stadio, ma esserci - per vie traverse - ancora di più."Dove sei? In che senso non ci sei? Ma, ca§§o, no..."È successo prima di Toro-grosseto.Non sapevo che cosa dire: ero sopraffatta dalla commozione.No, nulla di egocentrico e/o autoreferenziale... solo quella sensazione calda di appartenenza.Appartenenza ad un’idea, un sentire, un colore, un luogo.Nonostante la mia anima sia selvatica e rifugga le grandi folle... boh, come dire? Il cuore, ‘sto cuore provato, ha tratto beneficio dal mancare.Un po’ come andare a vedere il Torino e trovarsi di fronte al Toro: si prova stupore e ci si sente... bene.Domenica 9 ottobre 2011, albaCaro Diario,give peace a chance.Buon compleanno, Lennon, e grazie.Tra l’altro... aeroplanini di carta. Pare che abbiano preparato dozzine di aeroplanini di carta. Non sapevo che i veronesi fossero esperti di origami e di cattivo gusto.Ma sì... divertitevi a fare aeroplanini di carta, divertitevi ad affossare il livello culturale di questo paese che non ha più rispetto della morte - e quando si perder il rispetto per la morte, si è ormai perduto il rispetto per la vita - e che ironizza sulle tragedie. Lo humour nero è altro, ma spiegare a chi non sa capire è tempo perso.Mettiamola così... "La pace si costruisce con strumenti di pace, non con strumenti di guerra", diceva più o meno John, quello che oggi compirebbe settantuno anni. And so, give peace a chance...Domenica 9 ottobre 2011, verona-Toro 1-3Caro Diario,il calcio è semplice: gli attaccanti segnano e tifosi godono.Altri "tifosi" insultano per loro personalissimi problemi cromatici oppure tirano aeroplanini di carta.Tre a uno per noi.Da qualunque parti la si guardi.Poi scende la notte e accadono tragedie e i pensieri si ingigantiscono e le mani si fermano e non si ha più voglia di scrivere, no, non adesso.