Stavolta la parmigiana non è stata indigesta. Con gli emiliani ultimamente non era andata troppo bene: sarà che quest'anno sono messi veramente male, sarà che il castigatore Amauri ora gioca con noi, fatto sta che abbiamo rotto una tradizione negativa che durava da anni. Una soddisfazione doppia, considerate le assurdità che hanno caratterizzato la vigilia. Ma quante scemenze (eufemismo) hanno sparato i dirigenti parmensi?
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E intanto il Toro è a +1 sull’anno scorso…
Pratica archiviata senza sussulti, primo gol di Darmian nella massima serie e tutti vissero felici e contenti. O quasi. Perché è vero che i tre punti sono arrivati, ma questa squadra a tratti è ancora incriccata, e i problemi sono ancora dalla tre quarti in avanti. La nostra coppia gol è un po' come quegli studenti che si applicano, acchiappano pure la sufficienza, ma non arrivano, nonostante il loro impegno, all'eccellenza. E l'eccellenza per Quaglia e Amauri ha un solo nome: il gol.
Praticamente quando i due sono in campo insieme sembrano annullarsi a vicenda. Una sensazione che poi la realtà non conferma, visto che, anche contro il Parma, la buona volontà non è mancata. Sarà perché ci aveva abituato fin troppo bene, ma Quagliarella è all'asciutto da due gare, tre se si considera anche la coppa, mentre Amauri si è sbloccato in Europa ma è ancora zero in campionato. Ventura predica pazienza, e noi vogliamo credere come lui che sia solo questione di tempo. Però intanto registriamo un altro flop di El Kaddouri, che dovrebbe essere il prezioso anello di collegamento tra i reparti avanzati e invece non gira, non gira proprio. Forse è proprio dalla sua esplosione che passa la (ri)nascita dell'attacco granata. O magari dai piedi di Farnerud, sempre che riesca a trovare lo stato di forma ottimale.
Però, numeri alla mano, questa squadra viaggia meglio dell'anno scorso. Ha un punto in più in classifica rispetto alla passata stagione. Vero è che dopo nove giornate nel 2013 avevamo già incontrato la Roma e giocato il derby, ma non avevamo nelle gambe le fatiche europee.
Novembre sarà decisivo. Intanto approfittiamo dell'altro match interno con l'Atalanta, una delle poche squadre in attacco messa peggio di noi, e poi, con in mezzo il match col Sassuolo, andremo a Roma e finiremo il mese con i rigatini. E nel mezzo... del mezzo ci sarà anche l'Europa League. Se non usciamo con le ossa rotte questo mese, allora sì che possiamo pensare di spiccare il volo.
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