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E’ nato il Coordinamento dei Toro Clubs

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Il 13 maggio è una data memorabile per i tifosi granata: è ufficialmente nato il Coordinamento dei Toro Clubs, lo statuto è stato approvato, sono stati eletti i consiglieri (9), entro fine giugno avrà il primo...
Ermanno Eandi

Il 13 maggio è una data memorabile per i tifosi granata: è ufficialmente nato il Coordinamento dei Toro Clubs, lo statuto è stato approvato, sono stati eletti i consiglieri (9), entro fine giugno avrà il primo presidente e gli ispettori di zona. Sono in molti, circa 200 persone, 94 Toro Clubs presenti. I tifosi DOC sono intervenuti, i loro contributi sono sempre preziosi, sono loro l’anima del popolo granata, c’erano, ci sono e ci saranno sempre.

Il primo a parlare è il mitico Mario Patrignani, leader dei “Fedelissimi” di Pesaro: ”Oggi è il naturale proseguimento dell’incontro di un anno e mezzo fa all’Hiroshima. Allora eravamo tristi, si prospettava la sciagurata fine che quel gobbo maledetto (Cimminelli ndr) stava facendo fare alla nostra bandiera leggendaria. Grazie ad una iniziativa itinerante dell’amico Marco Montiglio, si è formato uno zoccolo duro per la battaglia di liberazione, che è sfociata nelle marce di luglio contro il becero gobbo e culminata nella rivolta di Moncalieri, dove il grande popolo granata ha spazzato via quell’altro individuo, il vomitevole ciociaro, il terminale del disegno perverso con cui i poteri forti volevano la nostra sparizione. Da questi eventi è nata un'idea meravigliosa. Riunire tutti i Toro Clubs, ognuno con la loro identità, nell’interesse esclusivo dei tifosi del Toro. Il coordinamento potrà scattare come una molla quando gli interessi del Toro e della tifoseria saranno in pericolo. Adesso con la società siamo in clima idilliaco, ma dovesse mai più ricapitare un essere perverso a capo del Toro, il coordinamento gli farà ringoiare tutto il sudiciume della sua anima! Oggi possiamo mettere a disposizione del popolo granata un organismo indispensabile, utilissimo, bello e pulito. Dobbiamo partire subito. Il primo problema sarà la riduzione di posti al Comunale, la carta del tifoso granata, l’aiuto a tutti club e l’azionariato popolare per il Filadelfia. Senza il Fila il Toro non è nulla! Proporremo anche il 5 per mille per il tempio. I cimeli sono nostri : li rivogliamo! Gli scudetti revocati, li devono ridare! Il Toro è la passione della nostra vita! È la nostra seconda famiglia, ragazzi stiamo uniti”.

Dopo l’eroe pesarese è il turno Marco Montiglio, il leader dei Leoni della Maratona. Montiglio ricorda l’ardua nascita del Coordinamento e ammonisce: “Da oggi, abbiamo la possibilità di realizzare un qualcosa che va oltre. Non il semplice tifoso, ma uno stile di vita, siamo unici! Noi dobbiamo comunicare tra di noi. Le notizie dobbiamo anticiparle, poi leggiamo i giornali, per controllare se hanno scritto quello che noi sappiamo già. Quando avremo tutti le orecchie aperte, sapremo reagire a qualunque situazione! Le società cambiano, il coordinamento continuerà ad esistere! Dobbiamo smetterla di piangerci addosso, il nostro problema è questo, diamoci una svolta, anche nel modo di ragionare. Il 4 maggio deve diventare un giorno di festa, come quest’anno. Nei prossimi mesi ci saranno tanti progetti per i bambini. I tifosi fuori Piemonte sono importantissimi. Sono elementi fondamentali del tifo in trasferta. Dobbiamo recuperare e ampliare tutti i clubs, sia a Torino che fuori e insieme raggiungere uno scopo unico: seguire numerosi il Toro ovunque, mangiare insieme, aggregarsi. In un ambiente così bello, sfido chiunque a pensare che un bambino diventerà ancora della Juve! Cavalchiamo questo momento, ragazzi. Possiamo dare il giro all’Italia!” .

David Belli, portavoce di Roma Granata è inizialmente imbarazzato: “Dopo Patrignani e Montiglio c’è poco da dire. Cambiamo il corso della nostra storia e guardiamo quello che vogliamo conquistare. Da oggi, combattiamo per il nostro futuro e vogliamoci bene! Queste sono le cose che ci sono mancate in questi anni, troppe liti tra di noi. Da oggi in poi la trasparenza sarà la nostra forza. Dobbiamo fare un grande gruppo, unire il popolo granata. Siamo noi i protagonisti! Dobbiamo fare come Capitan Valentino, rimboccarsi le maniche, quindi facciamolo e andiamo dritti all’obbiettivo”.

Una voce autorevole è però dissenziente, quella di Pierpaolo Pesce, il Presidente dei “Fedelissimi” di Roma, dapprima si complimenta per l’iniziativa: “È l’inizio di una attività che porterà comunque dei benefici al Torino F.C.”. Dopo fa alcune osservazioni: “Mi sarebbe piaciuto non essere qui soltanto per ratificare uno statuto, ma per discutere e confrontarci e infine decidere. Lo statuto in alcuni punti è opinabile, ma ormai va bene così. Sicuramente col tempo sarà migliorato. Ci sono alcune contraddizioni nello statuto che bisognerebbe ovviare, la prima riguarda le deleghe dei votanti, se colui che è designato per votare non può venire, il suo delegato può essere solo un auditore senza diritto di voto, non è giusto deve votare al posto del consigliere assente. L’altra è quella di considerare il Piemonte e la Valle d’Aosta una unica area è riduttivo, bisognerebbe creare almeno una zona per ogni Provincia piemontese, si sta già parlando del Coordinamento della Granda e del Canavesano. Per il resto un grande Forza Toro, siamo tutti uniti e col tempo tutto andrà bene”.

All’unanimità tutti i votanti aderiscono al Coordinamento. Una importante realtà è nata sabato, le sue radici sono antiche, le speranze tante, uniti nella fede granata i Clubs cammineranno insieme verso un glorioso futuro

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