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E se…

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Questa rubrica nasce dall’esigenza di molti tifosi e lettori che, in modo più o meno velato, desiderano “spezzare una lancia” a favore di Cairo, il quale nonostante azioni, atteggiamenti e dichiarazioni talvolta...
Redazione Toro News

Questa rubrica nasce dall’esigenza di molti tifosi e lettori che, in modo più o meno velato, desiderano “spezzare una lancia” a favore di Cairo, il quale nonostante azioni, atteggiamenti e dichiarazioni talvolta discutibili e criticabili, non si è rivelato affatto il presidente peggiore della nostra gloriosa storia.Per questo ho ritenuto opportuno chiedere alla Redazione di dare voce e spazio anche a coloro che, senza facili polemiche e isterismi, volessero cercare di ritrovare unità con il nostro Presidente. I vostri commenti e le vostre mail saranno di primaria importanza e costituiranno l’unica base per la vita di questo spazio, qualunque sia la vostra opinione.

di Renzo Sassi

Un altro orribile fine settimana sportivo. All’uscita dello stadio non ho certo fatto fatica a risconoscere sulle facce di tutti noi la delusione e la rabbia per l’ennesima prestazione non all’altezza e condita da un atteggiamento di sufficienza e pressapochismo che ci sta accompagnando dall’inizio del campionato. Fa riflettere come ora siamo in grado di emettere sentenze a posteriori, quando ad inizio stagione la scelta del Mister fu condivisa da molti di noi, in quanto Lerda rispondeva all’identikit della persona adatta alla risalita: giovane, interno all’ambiente e fautore di un gioco divertente, offensivo e vincente. E non dimentico  che la scorsa estate il 57% di noi giudicavano positivamente o perlomeno sufficienti all’obiettivo prefissato le operazioni di mercato (vedere sondaggio TN del 31 agosto). Anche se potrebbe risultare impopolare affermarlo, ritengo che le responsabilità più pesanti siano forse da attribuire alla squadra e in primo luogo al Mister. E’ sotto gli occhi di tutti la perenne difficoltà di adattare i nostri giocatori al modulo che si vuole applicare, con la logica conseguenza di risultati altalenanti e comunque mai pienamente convincenti. Fortunatamente, rispetto al passato, è cambiata una cosa: non ci si è fatti prendere dal panico e la direzione tecnica non è mai stata messa seriamente in discussione, memori degli errori del passato che resero il rimedio peggiore del male stesso. E per rafforzare questa tesi sono stati acquisiti Gabionetta e Antenucci, fortemente desiderati e sicuramente utili al raggiungimento della Serie A. Allo stesso tempo Bianchi è rimasto, e probabilmente anche Ogbonna lotterà con noi fino alla fine, anche se un’offerta allettante e le giuste ambizioni del giocatore potrebbero improvvisamente cambiare le carte in tavola. Il supporto alla squadra non è certo mai mancato, ma spesso l’aria dello stadio è assai pesante. Da troppo tempo ormai è difficile trasmetterle energia, chiunque siano gli interpreti. L’entusiasmo è piano piano venuto meno e un ambiente depresso, abbinato a giocatori irrequieti, vista l’importanza della Piazza, sta creando un mix esplosivo, capace di distruggere giorno dopo giorno quanto di buono e di bello si potrebbe ottenere tutti insieme. Le potenzialità non mancano, però bisogna crederci, non solo sperare. Per queste e per molte altre ragioni non mi sento di additare Cairo come l’unico responsabile dell’attuale situazione. Pur non avendo sempre assecondato le aspettative dei tifosi, sia sotto il profilo economico che relazionale, il nostro Presidente, che certo non può essere considerato un eccellente esperto di calcio, ha bisogno di persone che stiano “con” lui e non di fazioni “favorevoli” o “contrarie”,  poichè la contrapposizione non porta alcun beneficio. Gli errori commessi in passato sono ancora oggi ben visibili, ma resto convinto che comminare insieme non escluda a priori la possibilità di confrontarsi e di stimolarsi vicendevolmente in maniera costruttiva. Capitolo Filadelfia. Fa sorridere come in questo perido di pre-campagna elettorale amministrativa alcuni personaggi politici vogliano far passare Cairo come il responsabile delle difficoltà di rinascita della nostra gloriosa Casa. Lo scempio a cui siamo stati costretti ad assistere, culminato nella proposta di coprire le vergogne della città durante il periodo olimpico, ha radici ben più lontane. Gli autori di questo disastro, o perlomeno i loro successori, ora pontificano, ma dove sono stati in tutti questi anni?