- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
mondo granata
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...molti di voi avranno sicuramente già visto un video facilmente reperibile su internet. Le immagini sono quelle immediatamente successive al fischio finale di Torino-Cesena 1-1. Siamo nel 1976, il Toro si è appena laureato campione d'Italia. Con passo cadenzato e sguardo serio, con i suoi pantaloni a zampa d'elefante avanza verso il centro del campo Gigi Radice, seguito da Paolo Frajese (una volta il calcio era popolato di grandi giornalisti) che continua a dirgli:
“Siete campioni d'Italia! Campioni d'Italia!”
Ma radice dribblando uno stuolo di fotografi si dirige verso Mozzini, autore dello sfortunato autogol che ha fissato il risultato sul pareggio, per chiedergli conto di quanto accaduto.
“Mister, non ho sentito niente...non l'ha chiamata...”
Era così, Radice, uno che non si accontentava. Aveva appena riportato lo scudetto in granata dai tempi del Grande Torino, ma non accettava di aver subito una inopinata autorete. Finalmente si concede al caparbio Frajese, interrompendosi solo per abbracciare i suoi giocatori: Pulici, Zaccarelli e un Castellini piangente di gioia. Guardare questo filmato mi fa bene al cuore, perché rappresenta un uomo d'altri tempi che creò una squadra completa e capace di praticare un calcio all'avanguardia, apprezzato da qualunque tifoso. A quest'uomo va tutta la mia stima e il mio ringraziamento. E un grande augurio. Forza Gigi!
Da un mister ad un altro. Dopo aver vinto la partita più importante, il Mondo è tornato al suo amore di sempre: il calcio. E l'ha fatto passando dalla porta principale, quella della serie A. Non capita spesso di vincere a S.Siro, soprattutto se alleni sempre gli indiani, relegati in anguste riserve dai luccichii del calcio moderno. Domenica il Mondo ce l'ha fatta, praticando un gioco antico e sminuito da quanti pensano che il calcio sia una scienza esatta. Per Mondonico, invece, il calcio è fatto di uomini, fatica, alterne fortune e ripartenze. Anzi, lui li chiama ancora contropiede, consapevole che molti anni fa ti facevano vincere gli scudetti o conquistare insperate salvezze.
“E' stato come vincere San Remo” ha dichiarato dopo la vittoria.
A volte capita, Mondo, anche nel calcio di oggi.
Per chi non l'avesse visto, questo è il link per filmato
© RIPRODUZIONE RISERVATA