di Silvia Lachello
mondo granata
Emozioni
Venerdì 16 marzo 2012Caro Diario,tu stai ancora pensando alla partita contro il Verona?Io no.Cioè: non tanto.Vivo con due anime, in questi giorni.Una pensa che domani daranno di tutto e di più, l’altra no.Poi ci sono altre forme energetiche non facilmente identificabili che cercano di far tacere codeste due, che sono le anime preponderanti e mi dicono di piantarla lì.Gli do retta, ma c’è ‘sto brusìo che mi tormenta.Roba antica - e anche recente - che torna a galla, evidentementeSai una cosa? A volte provo molta fatica.C’est la vie, credo...Sabato 17 marzo 2012, St. Patrick’s DayCaro Diario,una Guinness a te, una Guinness a me: brindiamo e beviamo e dimentichiamo.Viva l’Irlanda e viva il Toro (anche se...)Domenica 18 marzo 2012, ieri Giuve Stabia-Torino 1-1Caro Diario,ecco la cronaca della partita.Primo tempo:titic... titoc... titic... titoc... titic... titoc...[occhi strabuzzati everywhere]titic... titoc... titic... titoc... titic... titoc...[ma che cazz’è?]titic... titoc... titic... titoc... titic... titoc...Gol!Ha segnato la Giuve Stabia.titic... titoc... titic... titoc... titic... titoc...[ripetere quattro volte e all'occorrenza bissare]Gol!Sgrigna.titic... titoc... titic... titoc... titic... titoc...titic... titoc... titic... titoc... titic... titoc...Fine del primo tempo.Secondo tempo:uguale al primo tempo ma senza gol.Fine del secondo tempo.Tu chiamale se vuoi... emozioni.Lunedì 19 marzo 2012Caro Diario,che combinazione... ci avevi pensato, tu? Io sì.Lunedì abbiamo straperso contro la squadra della città di Giulietta, sabato abbiamo... ommiaddea, quale verbo usare? Meglio mettere tre puntini di sospensione... e altri tre... e ancora tre... ronf... ops, dicevo sabato abbiamo giocato al Romeo (Menti).Giulietta e Romeo.Alchimie mal riuscite: finisce sempre tutto a schifìo.Giulietta e Romeo.Siamo unici, noi del Toro: riusciamo a trasformare drammi in farse.Se non fossi come sono (tonta) starei a immaginare complotti e retroscena e dietrologie e robe così.Ma siccome sono come sono (tonta), faccio altro.Per esempio ieri ho fatto il pane nero, qualche undicina di foto alla Primavera incombente, ho pensato ad uno spavento che mi sono presa sabato a fine partita, ho raccolto qualche pezzo della mia vita e l’ho riassemblato.Oggi, invece, ho visto mia figlia con la maglia Granata numero 9 ed era così grande (la maglia) che sembrava (Giulia) un piccolo spaventapasseri... eppure era così felice di essere inGranatita anche all’esterno che... che era più grande Giulia di tutto l’universo.Ogni tanto accade di aprire un cassetto e trovare una maglia Granata e di avere vicino una bimba che vuole indossarla ed è la stessa bimba che ogni tanto (quest’anno moooooooolto meno rispetto agli anni scorsi, pheeew...) mi dice: “Vinciamo la prossima!” e io non posso farci niente e io non voglio farci niente e mi arrendo, mi accomodo, mi accovaccio, mi stiracchio in questa sua fiducia, in questo suo essere così LEI, in questo Toro anche quando mi fa dannare... no, Toro, questa volta mi hai fatto dannare e basta.E non mi piace star ancora rimuginando.Non mi sento a mio agio.Mi sento appannata.Appannata nei confronti del mondo, del Toro, di me medesima.Qui bisogna cambiare registro... tutti quanti dobbiamo cambiare registro.TUTTI.Martedì 20 marzo 2012Caro Diario,regali, regali fuori stagione, regali così, regali solo perché sì.Ne avevo già parlato in un Cappuccino, avevo parlato del mio personalissimo Babbo (Gra)Natale che, di quando in quando e senza motivo, mi regala pezzi della storia del Toro.C’era una busta, nella buca delle lettere, e su di essa una scrittaW IL TOROCosì bella la sequenza di quelle parole, così semplice... così perfetta da ripulirmi delle scorie accumulate durante la scorsa inspiegabile settimana (ti prego, Dea, fa’ che la scorsa settimana sia solo un coacervo di robe andate storte, fa’ che non ci siano altre storiacce in arrivo, fa’ che... fa’ che io mi rilassi DAVVERO).Devo lavorarci ancora un po’ sopra, eh?Bene, mi metto al lavoro.In fondo è arrivata la Primavera e tutto dovrebbe diventare più semplice... ma sì, dai: lo sarà.
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