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mondo granata
di Silvia Lachello
Buongiorno Toro... io so chi sono, so che sono del Toro e so anche che cosa non sono.Sapere chi o cosa NON si è ha il suo peso nel definire i limiti - anche quando sono illimitati - della propria essenza.Per esempio io so che non sono della giuve.Ovvio, direte voi... non tanto, dico io. Credo di avervi già raccontato del simpatico tomo con cui mi ritrovai a parlare mentre aspettavo di salire sul traghetto per Barra (Ebridi Esterne), la scorsa estate."Di dove sei?", mi chiese."Torino", gli risposi."Aaaaah, Torino, giuventus...", replicò.Presi fiato e gli dissi: "Fermo fermo fermo! E smettila di dire parolacce. A Torino c’è una sola squadra ed è questa [mostrandogli la Bandiera]. Quella cosa che hai detto tu è un’altra roba... io non sono della giuve, io sono del Toro."Chiaro il concetto? Essere del Toro, NON essere della giuve.Incredibile: la parola "non", generalmente indicante l’essere privi di un qualcosa, in codesto caso fa da accento alla ricchezza dell’ESSERE Granata.Che cos’altro non sono?Non sono mai doma, non sono mai vinta, non sono strumentalizzabile, non sono una tristona, non sono mai stanca di scoprire ciò che ancora non so, non sono mai tentennante di fronte ad una scelta, non sono presuntuosa (oh be’, forse un po’ sì... ma un solo un pochino, eh?).Non sono nessuno eppure sono qualcuno.Sono io, io con i miei difetti e i miei pregi, le mie mediocrità e le mie eccellenze.Sono felice, sono chiacchierona, sono creativa, sono anche un po’ cretina e sono capace di riderci sopra, sono un pasticcio, sono un uragano, sono quella che sa anche chi non è, sono la Silvia e sono del Toro.Domani vivrò i novanta minuti settimanali di goduria mista a terrore e alla fine della partita saprò se sono o non sono soddisfatta.Sicuramente sarò del Toro e sicuramente non sarò della giuve.Potrei essere esacerbata e potrei non esserlo.Sicuramente sarò del Toro e sicuramente non sarò della giuve.Potrei essere al settimo cielo e potrei non esserlo.Sicuramente sarò del Toro e possibilmente dovrei smettere di pensare a certa non essenza che mi contraddistingue.Che sia un fine settimana come si deve, Sorelle e Fratelli: vi giunga forte il mio caro saluto all’alba dell’ottantacinquesimo giorno alla fine del campionato...
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