mondo granata

Fabiola Luciani vi saluta

Redazione Toro News

Era un pomeriggio cupo e piovoso e la mia penna improvvisamente prese il sopravvento; così quel dì, iniziò per me un’insidiosa ed affascinante avventura, ma che a differenza del mitico signor...

Era un pomeriggio cupo e piovoso e la mia penna improvvisamente prese il sopravvento; così quel dì, iniziò per me un’insidiosa ed affascinante avventura, ma che a differenza del mitico signor Bonaventura di “milioni” e manco di euro non ne portò alcuno. Era Giugno del 2008 con una rubrica su Toro News, ma già da qualche mese prima mi leggevate dal sito di Rosina o dal mio blog. Da allora molte chiacchiere legate alle vicende del Toro, a volte condivisibili, altre decisamente meno, ma sempre con un occhio rivolto rigorosamente verso quel passato e a quei ricordi lontani che mai e poi mai dobbiamo scordare. La mia speranza è quella di avervi offerto una lettura contemplata da riflessioni, nonché di essere riuscita a strapparvi un sorriso qua e là in un percorso parallelo alle vicende del nostro amato Toro, che è poi colui che occupa e sempre occuperà un angolo importante del nostro cuore. Un percorso che ho condiviso con una redazione e una testata giornalistica unica, competente ed affidabile e che, nonostante una visibilità limitata al web e all’etere locale, è risultata essere da sempre la vera voce di gran parte dei tifosi granata. Lo dicono i numeri e lo dicono i fatti, dove una libertà editoriale simile è difficilmente riscontrabile da altre parti e questi miei quattordici mesi di collaborazione sono frutto di questa libertà di pensieri che hanno dimostrato che forse qualche critica mirata non era tanto immotivata nei confronti di una conduzione societaria che da tempo naviga a vista senza una rotta ben precisa.Eppure solo noi tifosi del Toro potevamo creare un quotidiano web così unico e speciale, così come solo noi un giorno spero molto lontano potremmo distruggerlo.Un grosso in bocca al lupo a tutti gli amici e collaboratori che tanto hanno dato e tanto continueranno a dare per questo giornale e con cui, purtroppo, i contatti si andranno ad affievolire. Chissà, auguro loro di ritrovarsi tutti insieme un giorno nella redazione del Sunday Mirror o meglio ancora per mia vicinanza al celeberrimo New York Times.Ora vicende di studio mi portano a frequentare un master negli Stati Uniti ove cercherò di innamorarmi del figlio più ricco di J.R. per poi tornare da trionfatrice e comprarmi il Toro. Lo faccio per voi, in modo che possiate gustarvi Kakà tra i raccattapalle, Messi nei panni del porta borracce e Cristiano Ronaldo come speaker televisivo sul canale Toro … ovviamente Stellone sarà titolare. :-)Fuggo in uno degli ennesimi momenti tristi e difficili della storia granata, con una coltre di fumo preoccupante e continuamente alimentata che annebbia le nostre già confuse idee.In mezzo ci sono loro: gli Orazi e Curiazi. Opposte fazioni in cui si sono, purtroppo, divisi i tifosi del Toro e che fanno capo a due modi completamente diversi di sentirsi supporter, ciascuno con la propria inamovibile frequenza di riferimento, in un mondo di lassismo generalizzato dove tutto quanto è oramai a portata di mano anche il pensiero ci viene comodo delegarlo ad altri.Ma la verità, inevitabilmente, come sempre ho cercato di scrivere non sta mai da una parte sola.Non sta dalla parte di chi con la sua persistente ottusità finge di non vedere il nebuloso orizzonte e il nulla cosmico che questa società ci ha propinato per anni condito dalle perle cairote, ma non sta nemmeno dalla parte di chi vorrebbe radere al suolo tutto accettando chiunque sul trono granata.Probabilmente, anzi sicuramente sta dalla parte di quei tifosi del Toro che mai smettono di sognare un futuro migliore, ma che imperterriti rimangono aggrappati a quella realtà, per quanto non propriamente esaltante, che è poi la colonna sonora di Toro News e soprattutto di tutti noi tifosi, ovvero di coloro che il Toro lo vivono interiormente e ne sono estremamente gelosi. Insomma, coloro che ne venerano il simbolo rampante e non chi lo rappresenta.I tifosi del “ho visto giocare Osmanovski e Van de Korput" oltre ad essere anacronistici è ora che imparino ad aprirsi al mondo e prendano atto finalmente che le nuove generazioni sono diverse; quelli che, beati loro, hanno goduto ed apprezzato un Toro ad alti livelli e di tutt’altra categoria invece si rendano conto che quella purtroppo non è affatto l'unica realtà vivibile. Se ciascuno si limitasse a fare un semplice passo verso gli altri, molto probabilmente un giorno si potrebbe tornare ad essere una tifoseria unica, unita e rispettabile. Un tempo la curva Maratona era un crogiolo di persone sicuramente diverse per censo e ideologie politiche, ma con sempre il Toro nel cuore. Ora è più simile ad un “melting pot” di tanti Toro che vorremmo vedere invece fondersi in un unico credo nel cuore.Vabbè, lo so che è solamente filosofia spicciola, forse eccessiva per il mio mono neurone femminile, per cui cercherò di seguire tutte le vicende granata anche dall’altro capo del mondo, tanto per sentirmi più vicina a voi e per rendere le mie giornate meno solitarie e chissà che non mandi alla redazione di tanto in tanto qualche gradita sorpresa.A voi lettori e fratelli granata che dire? Grazie della compagnia, dell'affetto e soprattutto della pazienza che avete avuto nel leggere in tanti e assiduamente le mie esternazioni, perdonate l’oltranzismo e la mancanza di conversazione … non era questo lo spazio preposto per poterlo fare.In bocca al lupo a tutti quanti e per tutto ciò che ruota attorno a quella cosa che è la vita di tutti i giorni in questa giungla da cui è sempre più complicato districarsi, e ovviamente è sempre valido il motto “Forza Toro al di là del tempo e dello spazio” in vista di una stagione in cui sono certa faremo bene e nella quale credo una cosa non mancherà alla squadra di Colantuono che è quella a cui i tifosi del Toro tengono maggiormente: l'impegno.Giusto anche ricordare a chi guida questa squadra che il Toro e i suoi tifosi non sono stanchi di essere tornati in B e di invadere Gallipoli, ma sono solo impazienti di salire in A e conquistare Milano, in un campionato e in un palcoscenico che gli spetta e gli compete. Insomma, si prefiggono una fuga sì dalla B ma soprattutto una corsa verso la A, a cominciare da subito, da domani stesso. Questo il nostro Presidente ce lo deve perché il popolo granata non ne può più di aspettare. Con il forziere colmo di dobloni russi per il cartellino di Rosina è proprio il caso di vendere anche Dzemaili? Memori degli errori e ancora fiduciosi nel presunto progetto, certi che si riparta con il piede giusto e non con il manico sbagliato, attendiamo tutti.Un “bye bye” a tutti, resto del mondo incluso.Sigh, sigh e ora dopo tutta questa pappardella consentitemi una lacrima di tristezza.Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.