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Father & Son

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Da oggi la nostra testata sarà impreziosita dalla partecipazione di un tifoso illustre: Stefano "Steve" Della Casa, tra i massimi critici ed esponenti cinematografici italiani, torinese e fondatore (nonché a lungo...
Redazione Toro News

Da oggi la nostra testata sarà impreziosita dalla partecipazione di un tifoso illustre: Stefano "Steve" Della Casa, tra i massimi critici ed esponenti cinematografici italiani, torinese e fondatore (nonché a lungo direttore) del Torino Film Festival, autore di programmi radiofonici, televisivi e saggi sul cinema, attuale presidente della Film Commission. Steve Della Casa ci regalerà una rubrica particolare, poiché scritta a quattro mani: le altre due sono quelle del figlio 18enne, Valentino, e vi leggeremo del Toro attraverso gli occhi di chi ne ha visto tanto, nei molti anni di tifo, e di chi conosce soprattutto il Toro più recente. In tanti, crediamo, sapranno riconoscersi negli sguardi di padre & figlio: father & son.

 

di Steve e Valentino Della Casa

FATHER: Non è ancora chiaro se sarà o no il tridente il futuro granata. Per adesso c’è da registrare che un’ala destra, forse, la abbiamo trovata. Non ne avevamo più notizia dai tempi di Asta. E a un tifoso di mezza età vengono in mente nomi lontani. Naturalmente Gigi Meroni, ma anche Carelli, che prese il suo posto e la sua maglia segnando anche insieme a Combin nel derby che seguì la morte della farfalla granata. E forse si può citare anche un’ala lontana. Dimenticata, mai troppo utilizzata ai tempi in cui Barovero era l’arbitro del nostro arredamento e sponsorizzava il nominativo dell’arbitro. Stiamo parlando di Albrigi, che fece un paio di cross ma che soprattutto era uno specialista di calci d’angolo. Durò poco. Abate può fare molto meglio. Noi cinquantenni lo guardiamo con piacere, siamo abbastanza vecchi per ricordarci che il Toro dell’epoca tremendista prendeva i giovani e li buttava in campo, magari dopo averli fatti allenare a calci contro il muro. Stiamo parlando di Puliciclone, ovviamente. Lui non era di destra, non giocava a destra ma era il più forte di tutti.

SON: Già. La questione ala, per quanto ne sappia io, giovane tifoso scuola ’90, è un qualcosa che il Toro si porta dietro da tempo. Un ricordo sbiadito di Antonino Asta, il nostro “pendolino”, a volte mi torna in mente. Ma io devo guardare al futuro. E il futuro, se tutto andrà bene, è Abate. Niente male il nostro 23: velocissimo, ottima qualità nel cross, sia col piede destro sia col sinistro, insomma un’ala vera. Resta da capire quanto verrà fatto giocare, ma io credo e spero che si possa ritagliare un ruolo abbastanza importante, perché altrimenti Bianchi cosa l’abbiamo comprato a fare?Noi “nuovi” granata lo attendiamo pure con piacere, sicuri che potrà fare un gran bene per questo Toro 2009, e, chissà, magari da 50enni, potremo dire con orgoglio, ma senza rimpianto: “Quanto era forte quel biondo”.