Buongiorno Toro. Sono contento di tornare a preparare cappuccini, un po' perché non c'è niente che mi piaccia più dello scrivere (anzi si, lo scrivere di Toro), un po' perché sono uno che si stufa presto delle feste, soprattutto quando qualcuno cerca di farcene perdere di vista il significato, per presentarcele come occasione di consumo, spreco ed emozioni di plastica. Ma sono uno che apprezza le piccole grandi gioie della convivialità, soprattutto quando si hanno per commensali dei tifosi granata doc. Mi è capitato, per l'appunto, di inaugurare l'anno sedendo a tavola con quattro tifosi del Toro e parlare di noi, non per autocelebrarci, ma per condividere esperienze che abbracciano un lungo periodo storico, compreso quello in cui la parola “Toro” faceva tremare i polsi agli avversari. I salti temporali, per quanto vertiginosi, mi hanno sempre affascinato, ed ecco che, quasi all'improvviso, partendo da Pulici, passando dalla traferta di Verona nell'anno dello scudetto scaligero, ci siamo trovati a discutere delle scelte tecniche di Ventura nell'ultima sfortunata trasferta di Modena e della percentuale di responsabilità da attribuire a Glik e a Coppola. I tifosi del Toro si appassionano alla grande, compreso il sottoscritto, e ho scoperto che quello del portiere, attualmente, è un argomento molto sensibile da affrontare. Soprattutto al termine di una lauta cena, ben accompagnata da un rosso sincero.Insomma è bello cominciare l'anno in maniera schietta e con le persone giuste. Specie se sono del Toro. A proposito di anno nuovo: ho deciso di seguirlo in compagnia del mio grande amico e collega di testata dottor Puzzetto. Il mitico Doc ha realizzato un bellissimo calendario per beneficienza: tutti i proventi andranno a sostegno di associazioni amiche degli animali. Come saprete io sono molto sensibile a queste tematiche e non ringrazierò mai abbastanza chi si prodiga per i nostri amici a quattro zampe. Dunque buon anno a tutti e una carezza al pelosissimo
mondo granata