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Buongiorno, Toro...Lunedì sera stavo seguendo la trasmissione di Toronews su Rete7 e mi ha particolarmente colpito l'intervista a Danilo D'Ambrosio: oltre al suo stupore per tutte le risorse che ha trovato qui (e che mi han fatto chiedere se alla Juve Stabia si allenino per caso in un cantiere edile...), ha pronunciato 3 volte la parola "felicità"... Ora vi chiedo: qual è l'ultima volta che l'avete pronunciata e quanto tempo fa l'avete sentita pronunciare da altri per l'ultima volta? Se mi ha colpito così tanto, evidentemente è diventata una parola di uso poco comune. Invece, il giovanotto ha insistito sul concetto: si vede che è davvero felice di essere qui, che prova quella felicità che solo chi arriva dal basso può provare! Forse i nostri sono tempi troppo veloci, forse bruciamo la gioia troppo in fretta, ormai un giocatore che si ferma più di 3-4 anni in una squadra è una bestia rara, i matrimoni e i rapporti in genere sono sempre più a rischio. Riusciamo a ottenere tanto troppo in fretta, non ci resta il tempo di assaporare una gioia che subito se ne presenta un'altra da conquistare e corriamo immediatamente come forsennati per accalappiarla...A D'Ambrosio è bastato qualche allenamento e un paio di partite, una discesa all'Alberto Tomba al primo minuto di Toro - Brescia per provare felicità e gridarlo al mondo intero... ha terminato zoppicante per i crampi e a fine partita ha impiegato quasi un minuto a capire che il suo Capitano lo stava chiamando per andare a salutare la curva: ok, Danilo, abbiamo capito: in Lega Pro non succedeva, ma ora facci l'abitudine (speriamo che tu ci faccia l'abitudine!), e continua a essere felice rincorrendo quel pallone come un eterno bimbo.Noi proveremo in qualche modo a non spezzare il tuo sogno, a non rovinare la tua felicità, anche perché ci penserà già il mondo del calcio a farlo, questo calcio ricco di business e povero di felicità in cui molti di noi non riescono a riconoscersi...
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