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C'è una particolarità nella partita Torino-Reggina del 9 marzo 2003: la gara non si disputò a Torino, ma a Reggio Emilia in campo neutro. Il Toro, guidato in panchina dalla coppia Ferri-Zaccarelli che aveva appena sostituito Renzo Ulivieri, era stato costretto a giocare le ultime partite previste in casa da calendario lontano dalle mura amiche a causa della decisione della Federazione di punire società e tifosi granata per le intemperanze di due settimane prima nella gara contro il Milan. Sul risultato di 0-3 per i rossoneri e con il Torino in una posizione di classifica disastrosa ci fu un tentativo di invasione di campo da parte di un centinaio di ultras con il chiaro intento di far sospendere la gara e soprattutto di esprimere tutto il dissenso verso una gestione della società Torino Calcio deludente. Probabilmente non fu nemmeno un caso che ciò accadde contro il Milan in una diretta televisiva trasmessa da Sky. Le riprese televisive degli incidenti crearono scalpore così come uno striscione offensivo nei confronti di Berlusconi. Insomma, la rabbia della parte calda della tifoseria granata aveva origini diverse e raggiunse il culmine in quell’occasione. Oltre alla critica dei media che si scagliarono contro lo spettacolo offerto dai nostri tifosi, la sospensione della partita, con conseguente sconfitta a tavolino per il Torino, non era stata gradita dai vertici federali che provvidero a punire in modo esemplare i nostri colori. E così, dopo una trasferta a Verona contro il Chievo, il Toro si trovò a disputare la prima delle rimanenti cinque partite previste in casa in campo neutro a Reggio Emilia. La situazione era allo sbando con una retrocessione alle porte, ma, come spesso accade nei peggiori momenti di difficoltà, non mancò l’effetto sorpresa. La squadra, forse rinvigorita dal cambio di panchina, disputò una volenterosa partita caratterizzata da una buona dose di determinazione e attenzione. Dopo una quindicina di minuti dall’inizio fu Ferrante, spesso a segno nella partite contro la Reggina (come non ricordare una sua quaterna agli amaranto qualche anno prima) a portare in vantaggio i granata. Si rivelò anche l’unico e quindi decisivo gol della gara che sancì la vittoria finale per il Toro che intravide ancora un lumicino di speranza. Purtroppo era troppo tardi e le successive partite non portarono altrettante vittorie. Il campionato era ormai compromesso e la penalizzazione inflitta ai granata di giocare lontano dal proprio pubblico di certo non li aiutò. Fu comunque la prima volta che Zaccarelli con l’aiuto di Giacomo Ferri poté dimostrare il suo valore non solo come dirigente, ma anche come improvvisato tecnico della squadra. Due anni più tardi riuscì nell’intento di guidare al ritorno in A il Torino sedendo nuovamente in panchina nelle ultime partite della regular season al posto di Ezio Rossi e soprattutto nei vittoriosi play-off contro Ascoli e Perugia.
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