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Si preannuncia un CdA molto "vivace" quello in programma il prossimo 11 novembre per la Fondazione Filadelfia: se Urbano Cairo, attraverso la propria Fondazione "Mamma Cairo", si è formalmente impegnato di fronte al Comune di Torino per l'elargizione di un milione di Euro per la ricostruzione dello storico impianto, la lettera d'intenti fatta recapitare al sindaco Piero Fassino, pare non aver soddisfatto i membri del CdA, innanzitutto il rappresentante del Museo del Grande Torino, Domenico Beccaria.BECCARIA NON CI STA -"E' una proposta inaccettabile!", ha commentato il vulcanico "Mecu", vera e propria figura di riferimento della tifoseria nell'Istituzione, il cui Consiglio di Amministrazione si riunirà tra pochi giorni. "Non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali come Fondazione: un carteggio tra il Presidente del Torino ed il Sindaco, al momento, non può avere alcun valore formale per noi. Se sarà confermato, però, che la Società granata vorrà declinare le spese di locazione dell'impianto, assumendo su di sé soltanto quelle di manutenzione, mi opporrò con tutte le mie forze. Per riavere il Fila serve un impegno vero, ed un sostegno economico reale. La promessa fatta a Superga a Don Aldo Rabino è, più che mai, disattesa se le cose stanno davvero così...".RUBINETTI SEMICHIUSI - Già, difficile dimenticare che, 5 anni fa, Urbano Cairo promise a Superga, di fronte a Don Aldo Rabino, per la ricostruzione dell'impianto 3,5 milioni di Euro: , ed i tifosi non possono fare altro che "accontentarsi", altrettanto non potrà fare la Fondazione, che con il problema economico, oltre che con le lungaggini burocratici, si scontra quotidianamente. , ma, ovviamente, ancora non basta.E IL PRESIDENTE? SU ZAC NON C'E' ANCORA CONSENSO - Non è soltanto la pecunia a preoccupare, ed a preannunciare un CdA molto teso: tra le diverse parti che compongono il Consiglio tuttora non c'è accordo sul nome del prossimo Presidente, dopo che il controverso Zunino, contestatissimo dai tifosi, non ha accettato l'incarico. Un vuoto da colmare, relativamente al quale è stato insistentemente fatto il nome di Renato Zaccarelli, ma sul quale non è affatto scontatto che il consenso sia condiviso. Tanto, se non tantissimo, su cui lavorare ancora. E il tempo tra i ruderi del Fila continua a trascorrere inesorabile...
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